gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 23-03-2004 12:19 |
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Muore Big Sur la città cantata da Miller e Kerouac
Vincoli ambientali e case carissime. Restano solo gli anziani. E' stata lo scenario ideale per film e romanzi
NEW YORK — Big Sur, la leggendaria cittadina a sud della baia di Monterrey, ad un centinaio di chilometri da San Francisco, rischia di scomparire dalle cartine topografiche, diventando una mera meta di turisti nostalgici, a caccia di un mito che ormai non esiste più. A lanciare l'allarme è il «Los Angeles Times», secondo il quale la Mecca degli hippy a picco sull'oceano immortalata negli Anni 60 da giganti della beat generation quali Henry Miller, Jack Kerouac e Lawrence Ferlinghetti sta inesorabilmente tramutandosi in una città fantasma, abitata solo da vecchi e miliardari assenteisti.I rigidi vincoli ambientali emanati negli Anni 70 per salvare Big Sur dagli speculatori immobiliari hanno finito per trasformare la zona in un'enorme foresta demaniale di 100 mila ettari, dove l'85% è off limit ai privati. Le restrizionihanno fatto lievitare alle stelle le poche proprietà disponibili.
Henry Miller nella sua casa di Big Sur
«Il costo delle case è triplicato negli ultimi 5 anni — punta il dito il Los Angeles Times — la media è di 1,65 milioni di dollari, e recentemente una casetta di 70 metri quadrati è stata messa in vendita per 7 milioni di dollari: una cifra mai vista».Con prezzi del genere, gli unici che possono permettersi di acquistare lungo una delle strade più spettacolari degli Stati Uniti sono i miliardari di Hollywood, come Ted Turner e Sharon Stone. «Ma sono assenteisti — si lamenta un politico locale — atterrano con l’aereo privato per passare qualche giorno in paradiso. Poi restano chiusi dietro ai loro cancelli e non vogliono saperne di contribuire alla comunità».
La costa nei dintorni di Big Sur
A far lievitare anche i prezzi di pane, latte e caffè sono poi i Vip «in affitto». Pur non possedendo una casa, Brad Pitt, Jim Carrey e il cast di «Friends» al completo trascorrono le loro vacanze sulla costa frastagliata e rocciosa, considerata tra le più belle e selvagge del mondo.Ma ai locali questo trend non piace. «Non è bello vivere in un posto con case chiuse tutto l'anno e alberghi a 5 stelle — tuona Marie Tromboli, agente immobiliare — l'impatto sulla nostra vita e cultura è stato catastrofico». Secondo l'ultimo censimento Usa, Big Sur oggi è abitata da appena 800 anime: il numero più basso dal 1880.
A peggiorare la situazione è il fatto che l'età media degli abitanti oggi è di 45-50 anni ed è sempre più difficile trovare pompieri, commessi di negozio e persino insegnanti. Non che ce ne sia bisogno: «La scuola elementare ha solo 74 alunni— si lamenta il preside — presto saremo costretti a chiudere i battenti».
Anche se il paesaggio immortalato da film quali «Mercoledì da leoni», «Basic Instinct», «Castelli di Sabbia» e «Brain Storm» è letteralmente immutato rispetto a 30 anni fa, la città ha perso l'atmosfera funky e trasgressiva che l'aveva trasformata in una tappa della controcultura americana, come Woodstock e San Francisco.Gli unici a tenere duro sono un pugno di ex figli dei fiori giunti sulla scia del romanzo di Kerouac «Big Sur» e rimasti. «Vivono dentro tende, trailer e catapecchie — spiega il proprietario del ristorante Nepente, un'ex rudere un tempo appartenuto a Orson Wells e Rita Hayworth — quando alzano lo sguardo, quegli hippies s'imbattono nelle magioni in stile rinascimentale, con maggiordomi e piscine».
Alessandra Farkas
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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