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Le molte facce di Medea - in onore di Maria Callas |
seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 08-01-2004 19:21 |
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La "Medea" del greco Euripide,che assieme ai quasi coevi Eschilo e Sofocle ha composto il "magico tridente" della tragedia classica,si scosta nelle intenzioni e negli effetti dai canoni prestabiliti a cui la tragedia precedente si era scrupolosamente attenuta.Più corretto sarebbe dire che fu Euripide medesimo a dissociarsi,con molte opere,da quell'idea originaria di tragedia,che pure con Sofocle aveva conosciuto il momento di maggior sviluppo.Rimanendo però nel ristretto ambito della singola opera,è facile notare come tutto il sostrato tipico della tragedia venga quasi completamente a mancare.L'eroina,Medea,non è afflitta e annichilita nè da una atavica maledizione(Agamennone,Edipo)nè perseguitata da sinistri messi del Fato(come accade invece per Ercole);la colpa casomai sta nellì'azione scriteriata e opportunistica del marito,affatto comprimario.Il dramma di Medea,invece,è qualcosa di incredibilmente e sconvolgentemente autonomo:la tragica azione della "strega" non è dettata dall'ineluttabilità del Fato,quanto piuttosto dalle passioni interiori,dalle passioni umane.Perchè è proprio dell'uomo che ci parla il drammaturgo Euripide,scalzando gli dei dalla loro posizione di preminenza,"facendo parlare i vecchi e gli umili",caricando l'uomo di ogni responsabilità delle proprie azioni,persino dei propri sentimenti(come dimenticare,il sottoscritto,il magnifico,impavido oltraggio dell'eroe Euripide contro la morale dei tempi,nel mostrare un amore al limitare dell'incesto?)Ma soprattutto "Medea" introduce un tema inedito,o perlomeno quasi,nella letteratura:viene affrontato,infatti,per la prima volta senza censure ideologiche,il problema del "diverso".Medea è una straniera,una nera,e per di più praticante delle arti occulte.Facile,quindi immaginare la ritrosia dell'establishment ellenico ad accettare una simile novità.E una volta ingoiato il rospo,ancor più facile cercare di vomitarlo rapidamente accampando futili scuse,perchè tutto deve tornare come prima.La tragedia di Medea è quindi,in ultima analisi,un sopruso perpetrato all'uomo dall'uomo,attraverso il rassicurante paravento delle convenzioni sociali,che conduce l'uomo,debole e insicuro perchè "diverso" a compiere gesti estremi
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Ondina ex "Plumett"
Reg.: 24 Apr 2003 Messaggi: 2205 Da: Padova (PD)
| Inviato: 08-01-2004 19:22 |
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La maga Colchide è uno dei personaggi mitologici più famosi.
Figlia del re Eeta,l'altera sacerdotessa dotata di potere magici aiutò Giasone,uno degli Argonauti,suo amante,a procurarsi il vello d'oro,tradendo il re suo padre e facendo addirittura a pezzi il fratello per fuggire in Grecia assieme all'argonauta. Giunti a Corinto,però,il bel Giasone la tradì a sua volta,depositando il mitico vello ai piedi del re Creonte e chiedendone in sposa la figlia,Glauce.
Qui ha inizio il tremendo dramma di Medea. Il suo desiderio di vendetta è alimentato da una serie di forti motivazioni,il primo dei quali è quello della donna innamorata,gelosa e ferita nell'orgoglio dall'amante,che tra l'altro le ha dato anche due figli.Medea aveva gravemente tradito la sua famiglia e la sua terra,a cui non sarebbe più potuta tornare,per amore dell'ingrato,che ad un tratto diventa freddo e distante nei suoi confronti e l'abbandona disprezzando le sue suppliche.
Ma qui è in gioco anche lo scontro culturale.Giasone,greco e per così dire "civilizzato",trova del tutto naturale che Medea si stablisca a Corinto coi due figli,e rimanga amica della famiglia reale a cui Giasone si sarebbe unito grazie alle nozze con Glauce. Di tutt'altra mentalità è la barbara maga,nata in un luogo dove non esistono convenzioni sociali,dove la religione,misteriosa e occulta,domina sugli istinti e gli impulsi primordiali di uomini e donne. E' in breve lo scontro tra la società arcaica e matriarcale e quella moderna e patriarcale,combattuto fino allo stremo sul piano emozionale di Medea.
La sua è una risoluzione di morte nei confronti dei due figli,che vengono brutalmente uccisi,ma anche del padre,e di se stessa.La vendetta cadrà anche sulla giovane sposa,tramite un vestito avvelenato regalatole come finto dono di nozze.
La storia viene splendidamente narrata da Euripide,ed è una storia che indubbiamente colpisce per la sua tragicità e violenza.
In Euripide,la pulsione emotiva della donna è controbilanciata da un percorso mentale razionale che porterà alla catastrofe.La descrizione dell'evoluzione psicologica del personaggio è una caratteristica peculiare e innovativa del tragediografo greco,che,come ha detto Nice,per questo ha decretato la morte della tragedia.
Tutti questi elementi rendono Medea un personaggio unico,talmente affascinante da ispirare ben 22 opere,tra teatro,cinema e musica.C'è chi l'ha descritta come una feroce belva assetata di sangue (Seneca) o come una dolce e umana vittima della società maschilista (C.Wolf,nel '900).
Una menzione speciale va allo -ahimè- sconosciuto compositore settecentesco Cherubini,che con la sua musica di sapore neoclassico,pre-beethoveniano,delinea con incisività la figura sofferente/furente della maga.Ma di certo ora non potremmo apprezzare quest'opera se non ci fosse stata Maria Callas,che l'ha dissotterrata dal mucchio di opere dimenticate e ha rivoluzionato,con la sua sbalorditiva interpretazione,il mondo della lirica.E' stata la più grande attrice-cantante di tutti i tempi,come ha dimostrato anche nel film di Pier Paolo Pasolini del 1970.
Ha scritto Montale: <<Il canto della Medea-Callas è un canto parlato,talvolta gridato,talaltra estinto in un soffio o un rantolo.Sacerdotale a tratti,feroce a volte come una belva che raspi il suolo consumando gli ultimi resti del suo pasto,Maria Callas crea con questa sua Medea una grande figura liberty>>.
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seanma
Reg.: 07 Nov 2001 Messaggi: 8105 Da: jjjjjjjj (MI)
| Inviato: 08-01-2004 19:29 |
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quote: In data 2004-01-08 19:22, Ondina scrive:
La maga Colchide è uno dei personaggi mitologici più famosi.
Figlia del re Eeta,l'altera sacerdotessa dotata di potere magici aiutò Giasone,uno degli Argonauti,suo amante,a procurarsi il vello d'oro,tradendo il re suo padre e facendo addirittura a pezzi il fratello per fuggire in Grecia assieme all'argonauta. Giunti a Corinto,però,il bel Giasone la tradì a sua volta,depositando il mitico vello ai piedi del re Creonte e chiedendone in sposa la figlia,Glauce.
Qui ha inizio il tremendo dramma di Medea. Il suo desiderio di vendetta è alimentato da una serie di forti motivazioni,il primo dei quali è quello della donna innamorata,gelosa e ferita nell'orgoglio dall'amante,che tra l'altro le ha dato anche due figli.Medea aveva gravemente tradito la sua famiglia e la sua terra,a cui non sarebbe più potuta tornare,per amore dell'ingrato,che ad un tratto diventa freddo e distante nei suoi confronti e l'abbandona disprezzando le sue suppliche.
Ma qui è in gioco anche lo scontro culturale.Giasone,greco e per così dire "civilizzato",trova del tutto naturale che Medea si stablisca a Corinto coi due figli,e rimanga amica della famiglia reale a cui Giasone si sarebbe unito grazie alle nozze con Glauce. Di tutt'altra mentalità è la barbara maga,nata in un luogo dove non esistono convenzioni sociali,dove la religione,misteriosa e occulta,domina sugli istinti e gli impulsi primordiali di uomini e donne. E' in breve lo scontro tra la società arcaica e matriarcale e quella moderna e patriarcale,combattuto fino allo stremo sul piano emozionale di Medea.
La sua è una risoluzione di morte nei confronti dei due figli,che vengono brutalmente uccisi,ma anche del padre,e di se stessa.La vendetta cadrà anche sulla giovane sposa,tramite un vestito avvelenato regalatole come finto dono di nozze.
La storia viene splendidamente narrata da Euripide,ed è una storia che indubbiamente colpisce per la sua tragicità e violenza.
In Euripide,la pulsione emotiva della donna è controbilanciata da un percorso mentale razionale che porterà alla catastrofe.La descrizione dell'evoluzione psicologica del personaggio è una caratteristica peculiare e innovativa del tragediografo greco,che,come ha detto Nice,per questo ha decretato la morte della tragedia.
Tutti questi elementi rendono Medea un personaggio unico,talmente affascinante da ispirare ben 22 opere,tra teatro,cinema e musica.C'è chi l'ha descritta come una feroce belva assetata di sangue (Seneca) o come una dolce e umana vittima della società maschilista (C.Wolf,nel '900).
Una menzione speciale va allo -ahimè- sconosciuto compositore settecentesco Cherubini,che con la sua musica di sapore neoclassico,pre-beethoveniano,delinea con incisività la figura sofferente/furente della maga.Ma di certo ora non potremmo apprezzare quest'opera se non ci fosse stata Maria Callas,che l'ha dissotterrata dal mucchio di opere dimenticate e ha rivoluzionato,con la sua sbalorditiva interpretazione,il mondo della lirica.E' stata la più grande attrice-cantante di tutti i tempi,come ha dimostrato anche nel film di Pier Paolo Pasolini del 1970.
Ha scritto Montale: <<Il canto della Medea-Callas è un canto parlato,talvolta gridato,talaltra estinto in un soffio o un rantolo.Sacerdotale a tratti,feroce a volte come una belva che raspi il suolo consumando gli ultimi resti del suo pasto,Maria Callas crea con questa sua Medea una grande figura liberty>>.
| mi vergogno di aver postato quelle quattro cagate là....
_________________ sono un bugiardo e un ipocrita |
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Ondina ex "Plumett"
Reg.: 24 Apr 2003 Messaggi: 2205 Da: Padova (PD)
| Inviato: 08-01-2004 20:56 |
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non amo il sarcasmo,sai?
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sgamp2003
Reg.: 21 Ago 2004 Messaggi: 11260 Da: Roma (RM)
| Inviato: 04-02-2005 16:59 |
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Ciao!
Sicuramente una delle tragedie greche più belle in assoluto.
Una donna, abbandonata dal marito che amava più della sua stessa vita, concepisce una vendetta assolutamente tremenda e diabolica.
_________________ tesserò i tuoi capelli come trame di un canto,
conosco le leggi del mondo e te ne farò dono...
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medea1976
Reg.: 13 Gen 2005 Messaggi: 401 Da: firenze (FI)
| Inviato: 04-02-2005 17:30 |
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Non potevo non intervenire
A chi interessa consiglio un libro:
Medea - Le voci
Autrice Christa Wolf
Se qualcuno lo legge capisce il motivo del mio nick...nel libro il mito di Medea viene rivisitato in base ad altri documenti, forse secondari, ma comunque trascurati. Ne risulta il ritratto di una guaritrice, non di una strega, di una madre amorevole e non di una assassina, di una vera donna di altri tempi, che possiede una capacità di analisi e di veder la realtà fuori dalla norma. Proprio la sete di verità sarà la sua condanna...
non voglio aggiungere altro, altrimenti vi tolgo il gusto!
_________________ Dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fiori.
(De Andrè) |
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medea1976
Reg.: 13 Gen 2005 Messaggi: 401 Da: firenze (FI)
| Inviato: 04-02-2005 17:31 |
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Scusa Ondina, non avevo visto che avevi già citato il libro...
_________________ Dai diamanti non nasce niente,
dal letame nascono i fiori.
(De Andrè) |
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