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Autore Klage der Ariadne
quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 30-03-2007 16:24  
Ammazza Hias!! Che papiello!!!

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 30-03-2007 16:36  
quote:
In data 2007-03-30 16:24, quentin84 scrive:
Ammazza Hias!! Che papiello!!!



Eh, lo so... mi dispiace!!! Chissà cosa ne dirà Hyperion!!! Gli avevo promesso che sarei stato breve...
_________________
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 31-03-2007 12:25  
forse siamo d'accordo.

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 31-03-2007 12:31  
quote:
In data 2007-03-31 12:25, Hyperion19 scrive:
forse siamo d'accordo.



E vai!!!!
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Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 02-04-2007 19:05  
Nuovo tema... ancora Rilke:

I.

La mia mano ha ormai solo
questo gesto che scaccia;
su vecchie pietre cade
umidità dalle rocce.

Altro non odo che questo battito
e il mio cuore si accorda
al ritmo delle gocce
e con loro si perde.

Vorrei che stillassero più rapide,
vorrei che ritornasse un animale.
Chi sa dove era più chiaro -.
Ma noi nulla sappiamo.

II.

Pensa, se ciò che ora è cielo e vento,
e aria alla tua bocca e chiarore al tuo occhio,
divenisse di pietra, tranne quel punto minimo
dove sono il tuo cuore e le tue mani.

E ciò che ora in te ha nome domani,
più tardi, e l'anno prossimo, e oltre -
divenisse in te piaga e denso pus,
e suppurasse, e mai più fosse alba.

E ciò che fu, impazzito, s'aggirasse
delirando entro te, la cara bocca
che mai rise, schiumante di risate.

E ciò che fu Dio fosse soltanto il tuo guardiano
e otturasse l'ultimo buco, perfido,
con l'occhio sporco. Ma tu fossi vivo.

(R.M.Rilke, Il Prigioniero I-II, da Neue Gedichte, 1907)
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 02-04-2007 20:16  
bella questa..

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 02-04-2007 22:39  
quote:
In data 2007-04-02 20:16, quentin84 scrive:
bella questa..



Solo bella?? Mentre la postavo mi sono reso conto che non è nemmeno tanto lontana da tutto ciò di cui abbiamo sin qui parlato! Non ti viene in mente nulla?

_________________
"Un bell'assassinio, un assassinio autentico; più bello di quanto non si possa pretendere: da gran tempo non se ne vedeva più uno così in gamba!"
(Georg Buchner, "Woyzeck")

[ Questo messaggio è stato modificato da: Hias84 il 02-04-2007 alle 22:40 ]

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 02-04-2007 23:02  
Veramente no.. perchè non inizi tu?

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 03-04-2007 09:33  
Ok... a me il primo verso "La mia mano ha ormai solo/ questo gesto che scaccia" ha fatto tornare alla mente proprio Nietzsche: il gesto che scaccia m'ha ricordato un gesto di diniego, un dire di No a qualcosa. Qui parlavamo di Amor Fati, qualche post fa, he per Nietzsche è un "sacro dir di sì alla vita", anche se non un subirla passivamente come "destino". Nietzsche, come ho già avuto modo di dire, non crede nel destino. Questa è solo una forzatura, o se preferite una suggestione: per il resto c'è una tipica tematica rilkiana, col poeta che tenta di "impossessarsi" delle cose con il suo poetare. Da notare che la figura delle mani è sempre fondamentale in Rilke, perchè proprio le mani sono il mezzo con cui entriamo in contatto col reale (addirittura nei versi di "Annunciazione" paragona Maria ad una pianta, affermando che le di lei mani "fioriscono" dall'orlo della veste). In effetti potrei postare anche questa "Annunciazione". Che ne dici?
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 03-04-2007 11:42  
Il topic è tuo, posta quello che vuoi comunque io non posso che

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 03-04-2007 alle 11:42 ]

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 03-04-2007 12:02  
Ecco, m'è venuto in mente solo ora: un esempio lampante dell'interesse di Rilke per le cose esce direttamente dalla sua biografia. Egli, dopo gli inizi poetici praghesi (nacque infatti a Praga), inaugurò la sua ricerca poetica (e formale) con gli Stunden- Buch ed il Buch Der Bilder, a loro modo poesie di stampo religioso (e quindi dedicate a narrare il non visibile, o quantomeno il non visto); conobbe poi un'allieva di Rodin, la sposò ed entrò in contatto con lo scultore francese. Quello che lo attraeva era la capacità dell'artista di "vedere le cose", ed impadronirsene racchiudendole nel rapido giro di un'opera d'arte: da qui nascono le Neue Gedichte di cui sopra, affini ai Quaderni di Malte Laurids Brigge se non altro nel loro distaccarsi dalla celebrazione del Dio sognato in musica delle opere precedenti per abbracciare la dura materialità delle cose. Qui poi c'è una cesura, una frattura nel discorso poetico rilkiano. Qualcosa si spezza. Il poeta che vede le cose non sa ancora impadronirsene appieno. Da ciò il silenzio, lungo 15 anni, che prelude alle Duiniser Elegien e ai Sonette An Orpheus. Qui l'arte poetica e l'estrema, ricca capacità di restituire immagini apprezzata nelle Neue Gedichte viene meno: Rilke abbandona la ricerca formale ed il gusto tipicamente decadente della parola poetica per volgersi verso la ricerca del significato stesso delle cose. Egli tiene per sè una materia oscura, ridotta all'osso, scevra di ogni sovrastruttura poetica e canta di questa: l'ultimo Rilke è un poeta oscuro, a tratti ondeggiante tra delirante semplicità ed enigma, ma comunque sostanzialmente oscuro. La poesia diventa aridità, i segni irrimediabilmente astratti, la parola dolcemente rarefatta. Rilke tenta "con una voce ormai spoglia, l'ultima resistenza delle cose", spingendosi oltre il limite che separa ciò che può essere detto da ciò che è in qualche modo "indicibile":

Rosa, oh pura contraddizione, piacere
d'essere il sogno di nessuno sotto tante
palpebre.


Qui, nell'epigrafe funebre di Rilke, uno degli ultimi suoi testi poetici, quello di cui stavo parlando è espresso compiutamente: la comunicazione voluta da questa poesia si svolge in un vuoto totale di contenuti e nel loro rifiuto ("piacere d'essere il sogno di nessuno") e nell'affermazione positiva del solo valore della reiner Widerspruch, la "pura contraddizione" tra un'apparizione bella (la rosa costituita dalle mille palpebre) e l'assenza del sonno, quella realtà che con la rosa giunge a noi. E' il termine astratto ad esser proposto come unico termine positivo. Come ricorda Alberto Destro, è "puramente enunciato, affermato, addirittura in forma epigrammatica, alle soglie del silenzio, dell'indicibile". Questo è lo sviluppo estremo dell'opera rilkiana, il suo progressivo farsi "oscura", e cioè spoglia, denudata di ogni orpello: lo scopo dichiarato è impossessarsi delle cose, comprenderle e restituirle nell'unico modo possibile, al limite del silenzio.
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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 05-04-2007 11:47  
Come promesso, "Annunciazione (Le Parole Dell'Angelo)":

Tu non sei più vicina a Dio
di noi; siamo lontani
tutti. Ma tu hai stupende
benedette le mani.
Nascono chiare a te dal manto,
luminoso contorno:
io sono la rugiada, il giorno,
ma tu, tu sei la pianta.

Sono stanco ora, la strada è lunga,
perdonami, ho scordato
quello che il Grande alto sul sole
e sul trono gemmato,
manda a te, meditante
(m ha vinto la vertigine).
Vedi: io sono l'origine,
ma tu, tu sei la pianta.

Ho steso ora le ali, sono
nella casa modesta
immenso; quasi manca lo spazio
alla mia grande veste.
Pur non mai fosti tanto sola,
vedi: appena mi senti;
nel bosco io sono un mite vento,
ma tu, tu sei la pianta.

Gli angeli sono tutti presi
da un nuovo turbamento:
certo non fu mai così intenso
e vago il desiderio.
Forse qualcosa ora s'annunzia
che in sogno tu comprendi.
Salute a te, l'anima vede:
ora sei pronta ed attendi.
Tu sei la grande, eccelsa porta,
verranno a aprirti presto.
Tu che il mio canto intendi sola:
in te si perde la mia parola
come nella foresta.

Son venuto a compiere
la visione santa.
Dio mi guarda, egli abbacina...

Ma tu, tu sei la pianta.

(R.M.Rilke, da Das Buch der Bilder)
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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 06-04-2007 09:28  
Ehi... c'è nessuno??? Non è che sono rimasto solo??
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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 08-04-2007 10:56  
quote:
In data 2007-04-06 09:28, Hias84 scrive:
Ehi... c'è nessuno??? Non è che sono rimasto solo??




Vabbè, forse sono rimasto solo... comunque questo topic l'ho aperto io e quindi ora faccio un bell'off augurando a chiunque capiti di qui (per sbaglio, chiaramente) una buona pasqua. Auguri!
_________________
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Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 08-04-2007 14:34  
quote:
In data 2007-04-08 10:56, Hias84 scrive:
quote:
In data 2007-04-06 09:28, Hias84 scrive:
Ehi... c'è nessuno??? Non è che sono rimasto solo??




Vabbè, forse sono rimasto solo... comunque questo topic l'ho aperto io e quindi ora faccio un bell'off augurando a chiunque capiti di qui (per sbaglio, chiaramente) una buona pasqua. Auguri!


Buona Pasqua anche a te Hias!

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