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Autore Klage der Ariadne
Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 21-03-2007 16:43  
[...] Via di qui!
Ed ecco, da sé è fuggito
il mio unico compagno,
il mio grande nemico,
il mio ignoto,
il mio dio- giustiziere!...
No!
torna indietro,
con tutti i tuoi martirii!
Le mie lacrime
corrono a te
e l'ultima fiamma del mio cuore
si erge per te.
Oh torna indietro,
mio dio ignoto! mio dolore,
mia estrema felicità!...

Dioniso:

Sii saggia, Arianna!...
Tu hai piccole orecchie, hai le mie orecchie:
mettici dentro una saggia parola - !
Non ci si deve forse prima odiare, se ci si vuole amare?
Io sono il tuo labirinto...

(Nietzsche, Dionysos- Dithyramben, 1885/88)


_________________
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 21-03-2007 18:46  
E' sottinteso che ho riportato questo frammento poetico al fine di sapere cosa vi faceva venire in mente. Probabilmente avrei dovuto mettere un paio di righe introduttive. Battete un colpo. Ciao.

_________________
"Un bell'assassinio, un assassinio autentico; più bello di quanto non si possa pretendere: da gran tempo non se ne vedeva più uno così in gamba!"
(Georg Buchner, "Woyzeck")

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 21-03-2007 20:49  
La poesia ovviamente si riallaccia all'esaltazione di Nietzsche per il "dionisiaco", l'ebrezza, l'istintività.

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 21-03-2007 22:33  
Si, sottolinea il rapporto "doloroso" col Dionisiaco, anche...
_________________
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 23-03-2007 17:44  
Oppure:

Il poeta, lui solo, ha unificato il mondo
che in ognuno di noi in frantumi è scisso.
Del bello è testimone inaudito,
ma esaltando anche ciò che lo tormenta
dà alla rovina purezza infinita:

e persino la furia che annienta si fa mondo.

(R.M.Rilke, "Baudelaire", da "Poesie Sparse")
_________________
Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 23-03-2007 18:20  
Bella questa...

[ Questo messaggio è stato modificato da: quentin84 il 23-03-2007 alle 18:21 ]

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 23-03-2007 18:27  
Grazie... non so perchè, leggendola mi pareva ricollegabile a quella strofa di Nietzsche.
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quentin84

Reg.: 20 Lug 2006
Messaggi: 3011
Da: agliana (PT)
Inviato: 23-03-2007 20:20  
Non so se c'entra con Nietzsche, ma aggiungo questa bella citazione di Rilke:
"Chi piange ora ovunque nel mondo, senza causa piange nel mondo, piange per me"

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 23-03-2007 20:45  
Sì, la conosco quella: l'ho tradotta dal tedesco una volta!
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Formula della mia felicità: un sì, un no, una linea retta, una meta... (F.W.Nietzsche)

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 23-03-2007 21:43  
ciao Hias ciao Quentin, scusate se mi intrufolo..
"non ci si deve forse prima odiare per potersi amare?"
mah, sono troppo berghese e benpensante per non pensare mio malgrado che amare sia un'attività monolitica quasi senza sfumature. Mi ricordo che uno di questi intellettuali francesi insopportabili ma acuti una volta disse (ce l'aveva con i paludati borghesi di Francia):
"Essi perchè non amano nessuno credono di amare Dio"..
e con Esso la poesia, aggiungo.
Ma riguardo al labirinto o Dioniso che è nel cuore di ogni uomo, e al sentimento di scissione che solo il poeta ricompone devo dire che mi viene in mente il ponte lanciato dall'attualismo gentiliano teso a salvare la modernità dal pervasivo senso di tristezza che le sembra congenito:
"Ogni atto di pensiero è negazione di un atto di pensiero: un presente in cui muore il passato; è quindi unità di questi due momenti".
E ciò rappresenta un superamento di un'antitesi radicata nell'inquietudine del nostro tempo tra le attività del pensare e del pensato. Il poeta compie questo salto d'istinto ed è felice mentre salta, solo mentre salta, ma non lascia che poche e indistinte tracce del suo passaggio.

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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 23-03-2007 21:45  
Qualcuno mi sa spiegare perchè vengo visualizzato come comparsa a una stella?

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aerdna

Reg.: 21 Mag 2004
Messaggi: 999
Da: fiuggi (FR)
Inviato: 23-03-2007 22:25  
perchè ti sei appena iscritto
piu messaggi scriverai piu aumenteranno le stelline
sarai, nell'ordine
comparsa-protagonista-regista-critico-premio oscar
_________________

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 24-03-2007 11:29  
quote:
In data 2007-03-23 21:43, Hyperion19 scrive:
ciao Hias ciao Quentin, scusate se mi intrufolo..
"non ci si deve forse prima odiare per potersi amare?"
mah, sono troppo berghese e benpensante per non pensare mio malgrado che amare sia un'attività monolitica quasi senza sfumature. Mi ricordo che uno di questi intellettuali francesi insopportabili ma acuti una volta disse (ce l'aveva con i paludati borghesi di Francia):
"Essi perchè non amano nessuno credono di amare Dio"..
e con Esso la poesia, aggiungo.
Ma riguardo al labirinto o Dioniso che è nel cuore di ogni uomo, e al sentimento di scissione che solo il poeta ricompone devo dire che mi viene in mente il ponte lanciato dall'attualismo gentiliano teso a salvare la modernità dal pervasivo senso di tristezza che le sembra congenito:
"Ogni atto di pensiero è negazione di un atto di pensiero: un presente in cui muore il passato; è quindi unità di questi due momenti".
E ciò rappresenta un superamento di un'antitesi radicata nell'inquietudine del nostro tempo tra le attività del pensare e del pensato. Il poeta compie questo salto d'istinto ed è felice mentre salta, solo mentre salta, ma non lascia che poche e indistinte tracce del suo passaggio.



Ciao Hyperion, ben arrivato!!! Si può dire che ti stavamo aspettando (anche perchè qui la discussione langue).
Sai, riguardo all'amore come "attività monolitica quasi senza sfumature" non so se sono d'accordo: in fin dei conti quei sentimenti sono sempre molto complessi, ed è la loro contraddittorietà di fondo che interessa Nietzsche. Egli diceva anche che "c'è sempre un pò di follia nell'amore, ma c'è anche sempre un pò di ragione nella follia" (Così Parlò Zarathustra)...
Per il resto, è proprio la separazione tra senso ed evento quell'antitesi che Nietzsche tenta di ricomporre col suo pensiero e con tutta la sua speculazione, (pensa pure all'eterno ritorno), quindi in qualche modo posso concordare con quello che dici nella seconda parte del tuo intervento.
_________________
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Hyperion19

Reg.: 23 Mar 2007
Messaggi: 516
Da: Firenze (FI)
Inviato: 24-03-2007 21:37  
Comunque Hias, non per fare polemica ma sarebbe carino se pure tu ci dicessi cose pensi dei versi che ci hai proposto.
Quale filo di pensieri segui a riguardo?

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Hias84

Reg.: 15 Mar 2007
Messaggi: 1262
Da: Serravalle Pistoiese (PT)
Inviato: 25-03-2007 10:11  
quote:
In data 2007-03-24 21:37, Hyperion19 scrive:
Comunque Hias, non per fare polemica ma sarebbe carino se pure tu ci dicessi cose pensi dei versi che ci hai proposto.
Quale filo di pensieri segui a riguardo?



Beh, quell'ultima strofa del "Lamento di Arianna" l'ho trovata casualmente, spizzicando un libro di Nietzsche (edito da Einaudi, è una raccolta delle sue poesie); la conoscevo già, ma era tanto che non la rileggevo e m'è venuta la curiosità istintiva di sapere cosa ne potessero pensare gli utenti di questo forum. Quella di Rilke... beh, l'ho aggiunta per la questione del mondo che in ognuno di noi è scisso in frantumi, perchè c'ho letto un imprevedibile legame col "Labirinto" e con quel particolare sentimento di odio/amore di cui si parla nella strofa nietzscheana. E' un gesto "creativo" quello che ricompone la scissione, in Nietzsche, cioè il gesto di colui il quale, ad esempio in campo morale, supera la morale comune costruendone una propria, più "sana" (qui ora non ho tempo di dilungarmi, se volete se ne riparla poi); gesto "creativo" come quello del poeta che ricompone la scissione, che riunisce tutti i contrari, tutti gli opposti, riconducendoli alla loro unità ("anche la furia che annienta si fa mondo"). Questo è quello che mi interessava dei due brani in questione.

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"Un bell'assassinio, un assassinio autentico; più bello di quanto non si possa pretendere: da gran tempo non se ne vedeva più uno così in gamba!"
(Georg Buchner, "Woyzeck")

[ Questo messaggio è stato modificato da: Hias84 il 25-03-2007 alle 16:04 ]

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