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Ritratto di una serata |
Kostja
 Reg.: 27 Mag 2005 Messaggi: 18 Da: Marsala (TP)
| Inviato: 25-06-2005 13:20 |
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Siccome vedo il forum che sonnecchia, mando a tutti questo messaggio con un testo che ho scritto io... così magari vi svegliate, potrete sfogarvi un po' demolendo questa cosa qui che ho scritto...
ciao a tutti
Ritratto di una serata
Una luce tenue sospira lungo l’ambiente. E’ una luce che ha il sapore del rosso, eppure non si abbandona mai, invischiata così com’è di un dorato senza riposo.
Nell’ambiente, un tavolo e due sedie, di cui una distesa a terra. Sul tavolo un paio di bicchieri e una bottiglia di vino. Su di una parete uno specchio. Diametralmente opposta una porta.
Il tracciato possiede una visione teatrale.
Lui è seduto e lei lo ombra di spalle.
Lei si avvicina allo specchio, è tesa.
- Ma si comprime nell’aspetto di una gracile sicurezza.
Lui prende in mano il bicchiere.
- Il suo volto scuro, cosciente e tuttavia fermo nelle sue decisioni.
Lei si guarda,
- (si sente brutta)
Sfiora il proprio ventre in silenziosa maternità.
- Ne allontana l’idea ma questa la riabbraccia con supplichevole amore, non vuole essere abbandonata.
Lui beve, poggia il bicchiere su cui adesso solca una goccia di vino.
- Quel sorso sicuro comprende le sue labbra - e il lasso di tempo, impercettibile al tempo però, vibra l’ultima sentenza.
Prende la goccia, la porta sulle labbra.
- Un gorgoglio di memoria affronta la sua mente.
Lei si poggia sullo specchio, con entrambe le mani lo tira giù verso il suo uomo. Lui si volta come se avesse sentito un rumore alle sue spalle.
- Ma nulla dietro di lui, il vuoto. Un vuoto pieno, però: di lei, della sua immagine non esiste traccia, forse l’unica cosa che percepisce è il suo odore e i suoi rumori.
Silenzio.
Lui si alza e la sua donna prende il suo posto. Esce. Lei prende il bicchiere, lo tiene fra le mani.
Lui ritorna vestito, prende il bicchiere, ne beve. Lo poggia. Lei lo riprende. Lui alza la sedia. Anche lei si mette in piedi.
Lei va verso di lui, lui verso la porta. Lei camminando fa e lascia cadere la sedia, lui verso la porta.
Lei fa come per chiamarlo ma poi si ritira, gli volta le spalle.
- Senza dolore.
Lui si gira, la stanza vuota.
Un silenzio inopportuno.
Lui esce.
- Muore.
Lei si siede, abbassa la testa, le mani sopra la nuca.
- Soffre la propria morte.
P.s. Onde evitare che qualcuno chieda: quando scrivo che Lui "muore" e che Lei "soffre la propria morte" voglio solo dire che stanno soffrendo, tanto.
_________________ Cercherò nel buio la mia storia perché è dal grembo di quelle notti che io sono nato, è dalle catene di quei mostri che io sono fuggito. |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 25-06-2005 13:28 |
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Kostja
 Reg.: 27 Mag 2005 Messaggi: 18 Da: Marsala (TP)
| Inviato: 25-06-2005 14:04 |
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_________________ Cercherò nel buio la mia storia perché è dal grembo di quelle notti che io sono nato, è dalle catene di quei mostri che io sono fuggito. |
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