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FilmUP Forum Index > Cinema > Critica il critico > Paolo Mereghetti su Mission:Impossible di De Palma   
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Autore Paolo Mereghetti su Mission:Impossible di De Palma
Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-08-2006 16:28  
Il Mereghetti stronca senza pietà questo film.
Io non sono d'accordo per motivazioni che dirò in seguito.
Mi piacerebbe prima sentire la vostra....
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True love waits...

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 28-08-2006 16:54  
beh, vista la sezione, magari sarebbe utile, per dare un senso al topic, riportare la stroncatura di Mereghetti
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-08-2006 17:00  
OK Petrus.

ATTENZIONE SPOILER


De Palma, però, pur aspirando da sempre ad imitare Hitchcock, qui si è limitato a citarlo alla lontana, mettendo di suo certi climi sospesi in cui si distingue difficilmente il falso dal vero (quella curiosissima pagina del ricevimento in ambasciate con gli agenti che hanno nascosto negli occhiali delle piccole telecamere...) e lasciando che quasi in tutto il resto prevalessero i giochi ed i giochetti degli effetti speciali. Ce ne sono d'ogni tipo: alcuni si rifanno ai moduli e alle soprese della serie televisiva o dei più noti film di James Bond (non ultime le penne con veleno), altri, e sono i più, mettono in mostra le tecnologie più avanzate per far trattenere il fiato con gli espedienti più ingegnosi e più furbi, privilegiando ad ogni pagina il computer, vero e forse unico padrone, ormai, di film di questa fatta. I personaggi, così, a parte la necessità di correre sempre e di mettersi in situazioni in apparenza disperate - quel protagonista appeso ad un filo, come un pesce che abbia abboccato all'amo! - non hanno quasi nessun peso psicologico (Tom Cruise, che qui si chiama Ethan Hunt, è solo un riflesso pallido di quel celebre Rollin Hand cui avevano dato vita nella serie prima Martin Landau e poi Leonard Nimoy) ma, onestamente, non ha grande importanza: l'impresa ha e vuole avere solo un forte impatto epidermico per suscitare in platea tutte le ansie e tensioni necessarie. Le ottiene, non si discute, ed è inutile, quindi, chiedere di più. Neanche a De Palma, che ormai non è più quello degli Intoccabili. (Il Tempo, Gian Luigi Rondi, 17/9/96) "Nella tradizionale struttura alla James Bond, con tipetti e tipacci inseriti al punto giusto, De Palma ci ha infilato di tutto: reminiscenze dell'amato Hitchcock (il protagonista a un certo punto è il classico fuggitivo in stile 'Intrigo internazionale'), un pizzico di 'Topkapi' miscelato a '2001: Odissea nello spazio' (Cruise sospeso nel vuoto del sancta sanctorum si muove come un astronauta) e un contorno di baracconate muscolari alla Stallone. In tutto ciò trovano poco spazio gli spunti sentimentali (semplici accenni che coinvolgono le fascinose Emmanuelle Béart e Kristin Scott-Thomas), i pressoché inesistenti spessori psicologici e perfino quella che dovrebbe risultare la maggiore sorpresa del film, l'inattesa (ma non tanto) identificazione del Supernemico. Parlare di recitazione sarebbe come mandare un critico teatrale a giudicare i partecipanti della partita a scacchi di Marostica. Questo è 'Mission: impossible': un grande gioco in cui ciò che conta è lo svariare delle immagini, l'accumulo degli effetti speciali, la pressoché costante moltiplicazione degli eventi visti in diretta attraverso una miriade di monitor come a confermare che la nostra è ormai una società in cui ogni cosa è spettacolo. Nella indiavolata direzione di De Palma, travolgendo passione e ideologia, il ritmo vince tutto". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera') "Dopo l'inizio praghese, il film ha altri due assi nella manica: la fantastica sequenza dell'infiltrazione nelle stanze segrete della Cia (con quel Cruise penzolante dal soffitto che non può non ricordare, anche per il biancore della scenografia, gli astronauti fluttuanti di 2001) e l'inseguimento finale in treno. Tutto il resto è contorno, raccordo, specchietto per le allodole: per i poveri ingenui che credono che il cinema sia ancora racconto". (Alberto Crespi, 'l'Unità') "Defaillance? No, questo film respira con narici umane. E poi. Aggiornate le spie seguendo Tom Clancy rispetto alla serie tv anni 60-70 con Peter Graves: agenti segreti globetrotter, triplice tradimento come programma minimo, vendono al miglior offerente bombe atomiche e dignità. De Palma è in forma nonostante sia pressato dal capo che lo ha fortemente voluto, e dall'assalto di un copione triadico: la prosa d'atmosfera, quasi da tutela dell'ambiente, di Robert Towne (Chinatown); una penna rapida che gli ambienti li disintegra, del dino-mitardo David Koepp ('Jurassic Park'); l'enfatica freddezza di Steven Zaillan ('Schindler's list'). 'Indipendance day', vedremo, vale doppio. Alla stessa scena metà ridono, metà tremano. Metà colgono l'invenzione, metà la citazione... Qui la probabilità di avvincere è triplice. (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto') "Costretto a dimostrare la sua redditività al botteghino dopo troppi film senza successo - belli ('Vittime di guerra' e 'Carlito's Way') o brutti - ('Il falò delle vanità' e 'Doppia personalità') che fossero, di fronte alle leggi del mercato hollywodiano poco conta - De Palma si è messo, per sua stessa ammissione, 'al servizio' di un progetto supposto 'vincente' e l'ha portato a termine. Senza infamia ma soprattutto senza lode. Perché l'attualizzazione di una serie televisiva americana pensata in piena guerra fredda aveva bisogno di ben altro che un cast di volti noti e le 'prevedibili' scene madri. Per dirigerla ci voleva almeno un po' di ironia, come hanno imparato persino Schwarzy e James Bond. Invece, nella tela di ragno che avvolge un agente segreto americano tradito da tutti e accusato lui stesso di doppio gioco, d'ironia non se ne vede nemmeno l'ombra. (Paolo Mereghetti, 'Sette')



[ Questo messaggio è stato modificato da: Schizobis il 28-08-2006 alle 17:01 ]

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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-08-2006 18:15  
Vi riporto invece un commento che centra esattamente l'essenza del film

By Giuseppe Puccio

Conoscenza e percezione sensoria sono da sempre due ossessioni ricorrenti del regista: la frammentazione del reale è frammentazione, e quindi inutilità, della conoscenza, che si trasforma in un mosaico di pseudo-informazioni, una definitiva mistificazione del significato.
In Mission Impossible, che fin dall'inizio è un'avventura della coscienza, ogni evento e ogni persona sembra riflettere una diversa sfaccettatura di questa dissoluzione, e del (disperato) tentativo di opporsi ad essa.
Nella sequenza centrale, il recupero della conoscenza finale (la lista degli agenti, o meglio la seconda lista, destinata a restituire il significato alla prima) è anche lo strumento attraverso cui il "fantasma" Cruise cerca di recuperare la propria identità e la propria vita. De Palma, oltre a realizzare un pezzo di cinema dal linguaggio straordinario, con un impatto visivo e narrativo superiore a quello di qualunque scena d'azione, costruisce anche una complessa ragnatela di immagini e sensi, una struttura sintattica che sembra al tempo stesso ricostruzione simbolica e parodia dell'esperienza mistico-artistica, "mandala" esoterico e puzzle informatico.
Naturalmente, come sempre in De Palma, la struttura semantica si presta a mille letture, ma qui il fascino dei riferimenti e delle allusioni è davvero vorticoso.
La verità cercata è nascosta in un computer-cervello all'interno di un (segretissimo) luogo-tempio-caverna dalla straordinaria architettura.
L'accesso ufficiale alla conoscenza, parodisticamente incarnato dallo stupido funzionario, è garantito dal riconoscimento dell'identità, e l'identità è identità del corpo, forma della retina e della voce, struttura del senso e dell'espressione.
Il "non morto" Cruise, essendo ormai privo di realtà e di io, deve "rubare" la realtà, ricostruire una squadra che è il doppio rinnegato di quella ormai dissolta, trovare vie e cunicoli che sono negazione e tradimento dell'immagine costituita del vero. Diviene eroe ribelle, emarginato, santo o semplicemente artista.
La strada da percorrere passa, con straordinaria coerenza, attraverso l'annullamente dell'io fisico, del senso, dell'identità corporea: l'eroe-ladro deve perdere il calore, il suono, persino il peso, divenire non più la caricatura di un uccello (vedi il Fantasma del Palcoscenico), ma un ragno, che si libra sul disegno a ragnatela del pavimento del tempio-cervello-computer-rete-mondo, sorretto dal compagno-traditore-corpo (Reno), posseduto dal compagno-amico-mente (Rhames).
Ma, nelle immagini e negli eventi (il ratto, le (due) gocce di sudore che quasi perdono Cruise, il coltello-spada di Damocle), corpo e materia riaffiorano e caparbiamente riempiono tutta la scena.
E il silenzio, lo straordinario silenzio che De Palma-Cruise invoca all'inizio dell'azione, accompagna la perfezione delle visioni e aggancia la coscienza dello spettatore in ogni attimo della danza elegante e turbinosa che, dentro e fuori della stanza-sacrario, e fino alla trascinante fuga finale, porterà al furto impensabile, alla realizzazione impossibile, alla vittoria dei reietti: insomma, ad una verità usurpata tanto preziosa quanto inutile, all'esaltante catarsi di un momento prima della nuova, statica dissoluzione e anti-catarsi del finale.
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Schizobis

Reg.: 13 Apr 2006
Messaggi: 1658
Da: Aosta (AO)
Inviato: 28-08-2006 19:22  
Io penso che Mission Impossible contenga una delle più belle sequenze del cinema di De Palma: Ethan Hunt sospeso nel vuoto con la goccia di sudore che cola dagli occhiali.

Leggerezza e silenzio
Tom Cruise diventa un fantasma

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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 28-08-2006 21:07  
Non sono d'accordo con una stroncatura totale, ma Mission Impossible è senza dubbio uno dei peggiori film di De Palma. E' chiaro che la sua mano è evidente ad ogni inquadratura e ci mancherebbe altro...

In sè è un discreto film d'azione, con la prima parte ambientata a Praga davvero bellissima. E' ben girato, però...rimane a mio parere una macchia nella filmografia depalmiana. L'unico film di De Palma che non contiene nemmeno un briciolo della sua autorialità e che è stato girato solo per fare soldi.
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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 28-08-2006 21:12  
Comunque vabbè è risaputo che al Mereghetti De Palma non piace più di tanto...Stronca altri suoi film bellissimi tipo Vittime di guerra, e assegna voti bassi a suoi capolavori come Carrie e Il fantasma del palcoscenico.

Non è riuscito a dare 4 stelline nemmeno a Carlito's Way (addirittura gli da 3 stelline).
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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 28-08-2006 21:20  
quote:
In data 2006-08-28 19:22, Schizobis scrive:
Io penso che Mission Impossible contenga una delle più belle sequenze del cinema di De Palma: Ethan Hunt sospeso nel vuoto con la goccia di sudore che cola dagli occhiali.

Leggerezza e silenzio
Tom Cruise diventa un fantasma



Quella scena è bella...Però fa parte di un gioco che partecipa al puro intrattenimento e poco più.

Le migliori scene di De Palma, scusami, ma sono ben altre.

- La scena della secchiata di sangue in Carrie, girata al rallentatore, 7 minuti costruiti al goniometro che andrebbero fatti studiare a memoria ai giovani cineasti.

- La scena del tentativo di salvataggio finale di John Travolta in Blow Out.

- La scena del pedinamento nel museo e del guanto in Vestito per uccidere.

- La citazione de La corazzata Potempkin e la morte di Sean Connery in Gli intoccabili.

- Quasi tutte le sequenze de Il fantasma del palcoscenico.

- Il piano sequenza iniziale di Omicidio in diretta.

- Il finale di Carlito's Way.

- Lo spettacolare finale di Scarface (da antologia del cinema).
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sandrix81

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Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 29-08-2006 00:45  
quote:
In data 2006-08-28 21:12, stefano76 scrive:
Comunque vabbè è risaputo che al Mereghetti De Palma non piace più di tanto...


è risaputo altresì che Mereghetti è fondamentalmente un inetto.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
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Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 29-08-2006 01:13  
quote:
In data 2006-08-28 17:00, Schizobis scrive:
"Dopo l'inizio praghese, il film ha altri due assi nella manica: la fantastica sequenza dell'infiltrazione nelle stanze segrete della Cia (con quel Cruise penzolante dal soffitto che non può non ricordare, anche per il biancore della scenografia, gli astronauti fluttuanti di 2001) e l'inseguimento finale in treno. Tutto il resto è contorno, raccordo, specchietto per le allodole: per i poveri ingenui che credono che il cinema sia ancora racconto". (Alberto Crespi, 'l'Unità')



Ecco Schizobis, io trovo che sia invece questo il vero senso del film.
Cioè, io capisco (anche se non la condivido in pieno) la tua passione per De Palma; però non mi puoi far passare "Mission:Impossible" e "Omicidio in diretta" per due capolavori. Perchè ne sono ben lontani e credo che ad un'occhiata più distaccata non sia possibile non accorgersene.

O secondo te De Palma non ha sbagliato nemmeno un film?
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E' ok per me!

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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
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Da: Milano (MI)
Inviato: 29-08-2006 01:54  
Io sono un grandissimo appassionato di De Palma, conosco perfettamente i suoi temi più cari e tutte le tecniche che utilizza nei suoi film. Il suo modo di intendere il cinema lo condivido in pieno perchè è lo stesso modo che ho di vedere io la settima arte.. E' senza dubbio il mio regista preferito, però...Obiettivamente parlando, non si può dire che i suoi film siano tutti capolavori. Preferisco essere obiettivo e separare i capolavori (non molti) dai bei film e dalle opere minori come Omicidio in diretta. E dai flop come Mission Impossible...
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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 29-08-2006 02:03  
Tra l'altro su Mission Impossible vorrei fare una precisazione: non lo considero affatto un brutto film. Tra i tre della serie è senza dubbio il migliore. E' un discreto film d'azione, ma lo considero una macchia e un flop tra la filmografia depalmiana per i motivi già espressi..Uno come De Palma non aveva nessun bisogno di fare un film del genere, tranne che per soldi, ma preferisco non investigare sulla sua situazione economica dei tempi...

De Palma ha sempre girato film "d'autore" anteponendo la sua voglia di fare cinema e raccontare qualcosa, ai soldi facili. E' l'unico film davvero senza un senso, se non quello del botteghino. Persino Mission to Mars, da molti criticato, è 100 volte meglio, perchè lo ha girato provando nuove tecniche di ripresa e nuovi macchinari e perchè comunque rappresenta un atipo esperimento fantascientifico nel panorama tutto uguale della fantascienza contemporanea.

Mission Impossible, invece, pur essendo un dignitoso film d'azione, di De Palma ha davvero ben poco, a parte qualche sequenza dove immancabilmente si vede la sua mano.
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stefano76

Reg.: 02 Dic 2003
Messaggi: 191
Da: Milano (MI)
Inviato: 29-08-2006 02:05  
quote:
In data 2006-08-29 00:45, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-08-28 21:12, stefano76 scrive:
Comunque vabbè è risaputo che al Mereghetti De Palma non piace più di tanto...


è risaputo altresì che Mereghetti è fondamentalmente un inetto.




Mereghetti ha una grandissima cultura classica, però insomma sul cinema contemporaneo mi trovo spesso e volentieri in disaccordo...
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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 29-08-2006 02:17  
spesso si dice che per capirne di cinema basta vedere tanti film.
è falso.
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Ahsaas

Reg.: 18 Apr 2006
Messaggi: 779
Da: Parma - India (es)
Inviato: 29-08-2006 02:52  
mereghetti si, è una merda.

ma è anche vero che sono almeno 10 anni che DePalma non mi fa vedere qualcosa di totalmente soddisfacente.
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"E' FINITA" SI DICE ALLA FINE

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