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FilmUP Forum Index > Cinema > Critica il critico > Orrori dalla carta stampata   
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Autore Orrori dalla carta stampata
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 31-03-2005 16:41  
Loro sono i "critici" quotidianisti. Rei, a nostro parere, del disamore dello spettatore nei confronti della critica cinematografica

Così Pickpocket.it, web rivista di critica cinematografica, introduce una selezione di articoli tratti dalla carta stampata.
Ora fa piacere vedere che il Corsera, scrivendo un trafiletto su "La febbre", parli del protagonista come frustrato dal suo sogno di aprire una "tabaccheria". Esempio più volte citato da D'Alatri in conferenza stampa, ma totalmente inesistente nel film.
Segno del profondo disamore e della profonda superficialità con cui un certo tipo di giornalismo si preoccupi solo di curare bene "il pezzo", senza interessarsi minimamente dell'oggetto su cui scrive.
Bah
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 31-03-2005 16:46  
Il film non lo hanno visto, ecco perchè. Sono andati alla conferenza stampa, ma in sala non ci hanno messo piede. Non sono in pochi a farlo. Ma tanto chi se ne fotte dei trafiletti del Corriere della Sera, chi se ne fotte di tutta la critichina che tanto parla solo della trama e che non ha più nemmeno un vero gusto.
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 31-03-2005 16:56  
si , ma infatti era quello che sottintendevo. L'attenzione solo al pezzo, fine a se stesso, senza riferimenti altri o interessamenti che non siano, come dicevi tu, alla trametta. "E' emozionante.." "E' noioso..", questi gli unici giudizi di merito ma anche di metodo.
E dispiace perchè tannta gente si accosta al cinema (giustamente anche) attraverso questi signori, e in fondo si, chi se ne fotte, ma anche no, fottiamocene, gridiamolo, spargiamo la voce.
E cmq, ripeto, in fondo chi se ne fotte.
Ma anche no
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 31-03-2005 22:32  
che gente misera, davvero misera.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 01-04-2005 12:09  
Manco a farlo apposta, su "Il Giornale" di oggi un articolo di Adriano De Carlo, parlando di "The Jacket" in uscita, recita così:" Adrian Brody, già Oscar per il pianista e che ha strappato il ruolo a Colin Farrel.... "
Peccato che il giornale titoli:" Dalla guerra in Irak al manicomio. Avventura e suspense con Farrel "
Questo vuol dire non solo che non hanno letto l'articolo, ma che manco hanno visto la locandina per strada

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mikkka

Reg.: 12 Gen 2005
Messaggi: 70
Da: modena (MO)
Inviato: 02-04-2005 23:48  
quote:
In data 2005-03-31 16:46, Tristam scrive:
Il film non lo hanno visto, ecco perchè. Sono andati alla conferenza stampa, ma in sala non ci hanno messo piede. Non sono in pochi a farlo. Ma tanto chi se ne fotte dei trafiletti del Corriere della Sera, chi se ne fotte di tutta la critichina che tanto parla solo della trama e che non ha più nemmeno un vero gusto.




quoto e straquoto
per fortuna che c'è in giro gente "indipendente" che i film li vede e dice quello che pensa senza curarsi del copufficio.
il primo esempio che mi viene in mente è MaryAnn Johanson, un mito.

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 03-04-2005 23:40  

Mi viene da pensare ai professori di liceo disillusi e demotivati. Anche perchè per itraprendere questo mestiere un minimo di vocazione ci vuole, diamine, ma evidentemente alcuni se la perdono per strada, magari oppressi dalla mediocrità del mileu in cui si esprimono: la critica su quotidiano è poca cosa, a partire dallo spazio a disposizione. Certo, questi ci mettono del loro.

Detto questo, pickpocket mi sta parecchio sulle palle. Gran bel sito, alcuni ottimi pezzi, ma un atteggiamento di fondo tutt'altro che 'fresco', direi anzi politico. Con quel modo isterico/militante di distribuire preferenze e spreferenze, Non so, magari dovrei leggerlo più spesso..

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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 12-04-2005 01:05  
Beh Pickpocket è uno dei pochi siti, come hai detto giustamente tu, veramente politico. in un mondo dove il gusto si è frantumato in miriadi di direzioni e dove le recensioni stesse vengono scritte da un singolo e poi inviate al giornale senza che ci sia una linea di intenti comune e organizzata secondo una precisa direzione, pickpocket ha invece un impianto completamente opposto. Non si può spedire una recensione senza prima averne discusso, senza prima aver capito quale debba essere la linea editoriale da mantenere, come muoversi, quali pesi spostare e dove farlo. E' una rivista e una delle pochissime riviste on-line e non un semplice sito.
Comunque tenetela d'occhio che presto si rinnovano i locali.
PP rules!
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GionUein

Reg.: 20 Mag 2003
Messaggi: 4779
Da: taranto (TA)
Inviato: 12-04-2005 12:48  
Leggo con piacere il ritorno del tristo.
Sono stato fuori un po e me lo ero perso.

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U N I T A C I N E F I L A

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 12-04-2005 18:46  
no no, non ti sei perso nulla, in quanto non sono mai tornato! Sono solo passato per difendere Pickpocket!
Vado a fare la cacca, ciao!
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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 13-04-2005 00:13  
quote:
In data 2005-04-12 01:05, Tristam scrive:
Beh Pickpocket è uno dei pochi siti, come hai detto giustamente tu, veramente politico. in un mondo dove il gusto si è frantumato in miriadi di direzioni e dove le recensioni stesse vengono scritte da un singolo e poi inviate al giornale senza che ci sia una linea di intenti comune e organizzata secondo una precisa direzione, pickpocket ha invece un impianto completamente opposto. Non si può spedire una recensione senza prima averne discusso, senza prima aver capito quale debba essere la linea editoriale da mantenere, come muoversi, quali pesi spostare e dove farlo. E' una rivista e una delle pochissime riviste on-line e non un semplice sito.
Comunque tenetela d'occhio che presto si rinnovano i locali.
PP rules!




bella forza, ci scrivi pure tu.. alla prima impressione mi erano sembrati dei gasati un po' presuntuosi, ma terrò d'occhio.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 15-04-2005 13:16  
si, ci scrivo, da poco però e mi piace moltissimo lavorare con Pickpocket. E' seria, veramente seria e piantata bene a terra. Mi porta via un sacco di tempo anche perchè scrivere lì è un altro paio di maniche, però ti aiutano molto e come dicevo nel mio altro messaggio è una vera scuola di idee.
Ciao
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 15-04-2005 13:58  
quote:
In data 2005-03-31 16:41, Petrus scrive:
Loro sono i "critici" quotidianisti. Rei, a nostro parere, del disamore dello spettatore nei confronti della critica cinematografica

Così Pickpocket.it, web rivista di critica cinematografica, introduce una selezione di articoli tratti dalla carta stampata.
Ora fa piacere vedere che il Corsera, scrivendo un trafiletto su "La febbre", parli del protagonista come frustrato dal suo sogno di aprire una "tabaccheria". Esempio più volte citato da D'Alatri in conferenza stampa, ma totalmente inesistente nel film.
Segno del profondo disamore e della profonda superficialità con cui un certo tipo di giornalismo si preoccupi solo di curare bene "il pezzo", senza interessarsi minimamente dell'oggetto su cui scrive.
Bah




Questo è vero piuttosto e anzichenò.
Così come è vero che sono proprio i trafiletti ad essere il principale veicolo per una serata al cinema.
Una serata/diversivo che va intrapresa all'unico indirizzo del coinvolgimento emozionale ed è tenuta a soprassedere a qualsiasi impegno morale.
Chi fa la mini-recensione scrive tanto per scrivere. Stampa il suo minimalismo esasperato che racchiude in un giudizio di poche parole un'opinione che opinione non è. Si rivela un inetto e sopravvaluta la sua posizione perchè, se da un lato chi apprezza veramente il cinema salta a piè pari i suoi discorsetti sulla noia, il tedio o l'esaltazione superficiale conseguenti alla visione di un film, dall'altro lato si assiste ad una commercializzazione di massa del gusto. Una descrizione/detersivo che, in stile ammoniaca, pulisce e uniforma qualsiasi soggettiva su di un'opera. Condensa le idee e sputa un sentenza.
Miserrimi osservatori, direi.
_________________
Rubare in Sardegna è il Male.

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ilaria78

Reg.: 09 Dic 2002
Messaggi: 5055
Da: latina (LT)
Inviato: 17-04-2005 11:34  
beh ma questo discorso infatti sta travisando ciò che è un recensore, ovvero uno scriviparole, e un critico!
come si può definire un critico, uno che scrive su un film dopo averlo visto una volta sola e magari nello stesso giorno in cui scrive???
una volta, una cosa che postò gatsby in questa sezione mi fece riflettere (strano a dirsi eh ): un recensore, è solo una persona incaricata di vedere un film e dire agli altri che ne pensa e se gli è piaciuto o meno, tenendo presente che spesso chi legge le recensioni le considera una specie di tv sorrisi e canzoni, una specie di giuda tv per avere un'idea del film che c'è nei cinema della sua città e di tecniche e linguaggio, non solo non ne sa un cavolo ma manco gliene frega nulla.
la critica è ben altra cosa.
tutte le stupidaggini scritte dai recensori sono imputabili al fatto che un film visto una volta sola, per quanto possa essere una ciofeca, è come se non fosse quasi stato visto.
penso che ci vorrebbe solo un po' più di umiltà e un po' più di consapevolezza dei diversi ruoli.
_________________
...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere...

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 17-04-2005 12:52  
Sicuramente, ma anche ad una prima visione si può cominciare un inziio di analisi, per quanto riguarda i contenuti soprattutto.
Le emozioni, che sono soggettive, ma seguno canoni abbastanza generali, sono poi traducibili sempre e solo dopo una rpima visione, quando si sarebbe dovuto instaurare quel processo di identificazione fra il recensore e il critico.

Il discorso qui comunque verteva su un altro argomento, ovvero veri e propri errori su argomenti oggettivi. Come puoi inventare cose che non succedono in un film?
L'altro giorno leggendo city, e la rubrica dedicata al cinema del weekend una giornalsista (non Guzzano) consigliava Litigi d'amore con una breve critica parlando del film come della storia di un uomo combattuto tra l'amore di una madre abbandonata e quello di una figlia delle figlie di lei. Cosa assolutamente falsa!
Da ciò ne consegue che ogni parola successiva è mero frutto della fantasia, visto che il film non è stato visionato.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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