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Il caso Alexander |
gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 31-01-2005 23:36 |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 31-01-2005 23:38 |
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Ecco una complicata, ma in piàù punti interessante, recensione su Alexander:
Argomento intrigante, esecuzione fallace. Troppe battaglie, ho visto, io spettatore di ordinaria assiduità, più di quante ne sopportarono le falangi macedoni, troppi i costumi, innumerevoli le terre lontane visitate al cinema: la meraviglia soccombe al deja-vu. Vano sollecitare l’intervento di Aristotele-personaggio, precettore del Mito e intestatario di ciò che il tempo e i copisti hanno conservato della Poetica per eccellenza. Lo stagirita disporrebbe dell’autorità per fermare l’azione e correggerne le vicende: più di Tolomeo, prosaica voce narrante. Ma un Ombra è; sillogisticamente, tace: se non evocato coi mezzi delle techné. Oliver Stone insinua di aver composto un Alessandro Magno liberamente ispirato a sé medesimo. Se non perviene alla megalomania, nemmeno ripete i prodigi ermeneutici di U-Turn. In quel magnifico western di ambientazione contemporanea, aiutato dall’istinto e forse da provvidenziali fraintendimenti, Stone vide gli stilemi della tragedia greca nell’eldorado della sua fase arcaica; prendendo per caso un bivio nel deserto del Nevada, raggiunse la terra fantastica in cui si perse Holderlin, e fece ritorno. In Alexander l’erudizione psicoanalitica, mitigata nella dianetica, prevale sulla conoscenza manualistica (che fu anche di Keats) dei miti. Nel risultato un monito, per tutti i mortali nati dall’unione della donna con l’uomo, e dall’intervento retroattivo dell’emissario di una setta freudiana. Agognavo da mesi un Alexander montato come JFK, interpolato con bassorilievi, finte interviste e premonizioni; che precipitasse lo spettatore in un caleidoscopio; e facesse giustizia poetica di Troy e de La passione di Cristo. Ma è come sedato, Stone, e comunque così esplicito da invalidare le potenzialità perturbanti del soggetto. Informa una macchina narrante onnisciente e narcisista: propone le soluzioni assieme agli enigmi. Il suo Alessandro è davvero troppo scoperto nell’inconscio desiderio di mettere quanti più stadi possibile tra sé e la madre, un’Angelina Jolie tutta spire dagli sguardi; è un semi-dio cui manca la mamma, ma che non può fare a meno di fuggirla. E ai confini del mondo, spettatori bramosi di catarsi o di svago mormorano delusi; accomunati ai macedoni dallo sfinimento, insieme si confortano. Affermo qui, apodittico nel risentimento, che Stone non sia un autore, nell’accezione distintiva conferita al termine dall’uso di massa; ma che sovente sia invaso da animule di autori, forse in assortite frotte. Certo che la battaglia delle foglie rosse nel folto della foresta indiana è indimenticabile e ripaga del disordine e gli stenti di tutta la campagna. E che in questo filmone non mancano episodi di sapida recitazione, e sensibile regia: il pancrazio erotico con Roxane, estremo, gli affettuosi ammutinamenti dei compagni; i conciliaboli torbidi con Olimpiade, la dedizione ricambiata di Bucefalo. I corpi forti e piagati dei macedoni, rilucenti di epica bellezza e un po’ rock, devono aver turbato i sonni di quei giornalisti americani eterosessuali travestitisi da filologi per biasimare Stone (“Tollerando un funzionario mezzo finocchio si adempie al dovere civico di dimostrare la superiorità ontologica delle democrazie occidentali; un condottiero, un Master of War, deve invece avere tutti gli attributi sacrali in ordine”).
Ma è come se latitasse lui, l’Oliver che ho tanto ammirato, in questa semi-autobiografia kolossal. Complice l’intenzione fatale di conoscere se stesso, e probabili influssi nefasti della sfinge ruggente, risulta al contempo più composto e disordinato del solito. Vittima possibile di destruens erklaerungen, si ex-cogita Stone, ripara nella res extensa filmica: in un cinema di inevitabile scenario, personae trasparenti e trascinata azione, dalla costruzione agglutinante più che coesa; senza gaudio paragonabile all’espansione inerziale di una informe periferia o all’odiosa invadenza di una affezione: straniato dal suo fascinoso e connotante ipercinetismo stilistico; stavolta inefficace catartogogo e intrattenitore mediocre.
“[…] In una terra sconosciuta, io Aristotile di Stage […] tra i benvoluti cliché del dramma psicologico, il gelo ossessionante degli Schemi, e i misteri terribili della tragedia, fui trasportato: e sentii che non ero solo. In molti dovevamo vagare in quel sofistico deserto, reciprocamente inesistenti[…]”. Di fronte a montagne che non sembrano altro che montagne in silenzio ho supplicato Herzog. In mischie furiose, ma prive della virtù di trasmettere lo sbandamento, l’eroismo o il terrore, a labbra socchiuse ho pregato l’anima materialista e immortale di Ejzenštejn il Geometra; e a Kubrick reso onore, al più valoroso e saggio tra i nemici di Ares. Entrando contrariato in Babilonia ho elevato offerte immonde al Sirrush, che ora obbedisce a un mago ebreo di California. Critici aggiornati hanno lamentato ad alta voce l’eccessiva somiglianza di Dario iii a bin Laden: volto, video-mimica, inseguimenti nel deserto. Ma questo Alessandro, figlio di pastori neofiti dell’ellenismo, per nulla incline al disprezzo per i barbari e gli adivasi, è un leader cui consegnerei senza timore la Casa Bianca, o qualche nemico. Mancano cattivi per natura o cultura in Alexander: nei migliori film di Stone in genere, dal cui elenco espungo senza appello il manicheo Platoon; e Ogni maledetta domenica, in cui è ora impossibile non rilevare, oltre i molti incresciosi difetti specifici, i prodromi di Alexander.
Andare a caccia di dettagli, riferimenti e varianti… collazionare e comparare, spingendosi ai limiti illusori del proprio misero empireo… col rischio di distrarsi e smarrirsi… Alexander può infine riuscire più faticoso della consultazione delle fonti antiche, o delle fole autoprodotte. Guardarlo come un film segretamente incompiuto e destinato a ispirare altre storie? Spaventoso un argomento esteso tre ore, sublime se infinito, o almeno interminabile. L’Oriente riecheggiò per secoli delle gesta di Iskander. Nel figlio non riconosciuto di quel dio bastardo, Bacco, taluni vollero addirittura individuare un precursore del Profeta. Vestigia importate di tale venerazione affiorano nell’onomastica del mataturcos Scanderbeg, in pre-produzione. Infiltratevi, spettatori che come me sentite, tra le comparse. Forse siamo ancora in tempo, e la fortuna aiuta gli audaci.
Alessandro Carlini, 11/01/2005
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L'avete capita?Cosa vi ha trasmesso? In poche parole dove è che si critica il film? Come vanno intesi quei riferimneti ai passati lavori di Stone?
Mi piacerebbe avere vostri commenti in merito.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 01-02-2005 19:59 |
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piatto ricco mi ci ficco...
Mi piace molto questa recensione, per quanto la trovi a tratti ermetica e un po' ostica. Si legge il rispetto profondo per il lavoro del regista e la volontà di criticare in modo costruttivo e non meramente per il gusto di puntare il dito.
Che Stone potesse essere più coraggioso, come sostanzialmente afferma, anche nelle scelte registiche, è un concetto che condivido appieno.
Così come ho amato la sua definizione di Stone come regista non-autore ma contaminato dall'autorialità (oddio che espressione contorta, ma non ne trovo una migliore...).
Sicuramente una bellissima recensione, per quanto possa valere il mio umile giudizio.
_________________ ...You could be the next. |
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SimeOne
Reg.: 26 Ago 2002 Messaggi: 1207 Da: Villasanta (MI)
| Inviato: 02-02-2005 12:12 |
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quote: In data 2005-01-31 23:36, gatsby scrive:
ecco un film che ha creato più di ogni altro quest'anno, divisioni e dibattitti.
Io l'ho trovato ricco di pecche, ma sostanzialmente un film serio e importante, altri critici sono arrivati ad esaltazioni o a stroncature nette.
Cerchiamo un pò di capire il fenomeno.
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Come si fa a definire serio e importante un film in cui Alessandro Magno è interpretato da un irlandese biondo ossigenato,la madre di Alessandro da una che oltre ad essere più vecchia di lui,esibisce un acconciatura stile Aldo Coppola,e sembra il promo della chirurgia plastica?
Ridateci il Ramesse di Youl Brinner e il Mosè di Charlton Heston.
_________________ STAY FOCUSED..... |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 02-02-2005 12:18 |
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quote: In data 2005-02-02 12:12, SimeOne scrive:
quote: In data 2005-01-31 23:36, gatsby scrive:
ecco un film che ha creato più di ogni altro quest'anno, divisioni e dibattitti.
Io l'ho trovato ricco di pecche, ma sostanzialmente un film serio e importante, altri critici sono arrivati ad esaltazioni o a stroncature nette.
Cerchiamo un pò di capire il fenomeno.
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Come si fa a definire serio e importante un film in cui Alessandro Magno è interpretato da un irlandese biondo ossigenato,la madre di Alessandro da una che oltre ad essere più vecchia di lui,esibisce un acconciatura stile Aldo Coppola,e sembra il promo della chirurgia plastica?
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questi sono dettagli, e non l'essenza del film.
_________________ Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è |
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SimeOne
Reg.: 26 Ago 2002 Messaggi: 1207 Da: Villasanta (MI)
| Inviato: 02-02-2005 12:44 |
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Se in una biografia la veridicità dei personaggi è un elemento secondario,mi sa che hai le idee un tantinello confuse...
Che il signor Oliver Stone faccia un film "liberamente ispirato" alla vita di Alessandro Magno in chiave moderna,senza riciclare gli abiti dal set di Star Wars-Episodio III,visto che la Jolie in scena era conciata come la principessa Leila.
_________________ STAY FOCUSED..... |
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Daniel
Reg.: 14 Feb 2003 Messaggi: 4301 Da: Nuoro (NU)
| Inviato: 02-02-2005 17:46 |
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quote: In data 2005-02-02 12:44, SimeOne scrive:
Se in una biografia la veridicità dei personaggi è un elemento secondario,mi sa che hai le idee un tantinello confuse...
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la veridicità è una cazzata bella e buona sopratutto in un medium che si offre la costruzione attraverso immagini ... è più sottile. il resto diventa decorativo. Sennò parliamo di un film simil documentario e allora sono un altro paio di maniche.
Biografie a confronto : Alessandro Magno in europa va molto meglio che in USA
The Aviator esattamente l'opposto ... o per lo meno l'accoglienza della critica qui in Olanda è più fredda rispetto alle aspettative e mi è parso di capire in generale anche nella old italy.
_________________ ::M:: cineForum |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 02-02-2005 21:10 |
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quote: In data 2005-02-02 17:46, Daniel scrive:
quote: In data 2005-02-02 12:44, SimeOne scrive:
Se in una biografia la veridicità dei personaggi è un elemento secondario,mi sa che hai le idee un tantinello confuse...
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la veridicità è una cazzata bella e buona sopratutto in un medium che si offre la costruzione attraverso immagini ... è più sottile. il resto diventa decorativo. Sennò parliamo di un film simil documentario e allora sono un altro paio di maniche.
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quoto quoto quoto...
tanto più che quando si parla di una figura iscritta nell'alveo del mito come Alessandro Magno le pretese di veridicità lasciano il tempo che trovano.
Un conto è fare strafalcioni per superficialità, altro compiere delle scelte funzionali allo sviluppo del film a prezzo della veridicità storica. Per esempio gli abiti di Olimpiade di cui parla SimeOne, è vero, sono fuori luogo per una donna greca, e hanno infatti la funzione di distinguerla dalle donne macedoni che, se hai notato, sono abbigliate in perfetto stile greco.
Metterle addosso gli stessi abiti le avrebbe tolto carisma, avrebbe mortificato il personaggio.
_________________
ma perché realizzare un'opera
quando è così bello sognarla soltanto?
[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 02-02-2005 alle 21:12 ] |
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SimeOne
Reg.: 26 Ago 2002 Messaggi: 1207 Da: Villasanta (MI)
| Inviato: 05-02-2005 08:49 |
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quote: In data 2005-02-02 17:46, Daniel scrive:
quote: In data 2005-02-02 12:44, SimeOne scrive:
Se in una biografia la veridicità dei personaggi è un elemento secondario,mi sa che hai le idee un tantinello confuse...
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la veridicità è una cazzata bella e buona sopratutto in un medium che si offre la costruzione attraverso immagini ... è più sottile. il resto diventa decorativo. Sennò parliamo di un film simil documentario e allora sono un altro paio di maniche.
Biografie a confronto : Alessandro Magno in europa va molto meglio che in USA
The Aviator esattamente l'opposto ... o per lo meno l'accoglienza della critica qui in Olanda è più fredda rispetto alle aspettative e mi è parso di capire in generale anche nella old italy.
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Io diffido sempre dall'usare il box office come metro per misurare la qualità di un film,sia esso europeo,statunitense o cingalese....
_________________ STAY FOCUSED..... |
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SimeOne
Reg.: 26 Ago 2002 Messaggi: 1207 Da: Villasanta (MI)
| Inviato: 05-02-2005 09:00 |
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quote: In data 2005-02-02 21:10, liliangish scrive:
quote: In data 2005-02-02 17:46, Daniel scrive:
quote: In data 2005-02-02 12:44, SimeOne scrive:
Se in una biografia la veridicità dei personaggi è un elemento secondario,mi sa che hai le idee un tantinello confuse...
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la veridicità è una cazzata bella e buona sopratutto in un medium che si offre la costruzione attraverso immagini ... è più sottile. il resto diventa decorativo. Sennò parliamo di un film simil documentario e allora sono un altro paio di maniche.
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quoto quoto quoto...
tanto più che quando si parla di una figura iscritta nell'alveo del mito come Alessandro Magno le pretese di veridicità lasciano il tempo che trovano.
Un conto è fare strafalcioni per superficialità, altro compiere delle scelte funzionali allo sviluppo del film a prezzo della veridicità storica. Per esempio gli abiti di Olimpiade di cui parla SimeOne, è vero, sono fuori luogo per una donna greca, e hanno infatti la funzione di distinguerla dalle donne macedoni che, se hai notato, sono abbigliate in perfetto stile greco.
Metterle addosso gli stessi abiti le avrebbe tolto carisma, avrebbe mortificato il personaggio.
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ma perché realizzare un'opera
quando è così bello sognarla soltanto?
[ Questo messaggio è stato modificato da: liliangish il 02-02-2005 alle 21:12 ]
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Riprendendo la tua ultima frase,l'unica cosa che gli ha tolto carisma è stato lo sceglier Angelina Jolie per interpretarla....coè ragazzi stiamo parlando di Greci,madonna mia,non dico di fare un casting ad Atene,ma perlomeno astenersi dal silicone e dalla permanenente....
_________________ STAY FOCUSED..... |
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ginestra
Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 07-02-2005 16:12 |
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quote: In data 2005-02-02 12:12, SimeOne scrive:
quote: In data 2005-01-31 23:36, gatsby scrive:
ecco un film che ha creato più di ogni altro quest'anno, divisioni e dibattitti.
Io l'ho trovato ricco di pecche, ma sostanzialmente un film serio e importante, altri critici sono arrivati ad esaltazioni o a stroncature nette.
Cerchiamo un pò di capire il fenomeno.
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Come si fa a definire serio e importante un film in cui Alessandro Magno è interpretato da un irlandese biondo ossigenato,la madre di Alessandro da una che oltre ad essere più vecchia di lui,esibisce un acconciatura stile Aldo Coppola,e sembra il promo della chirurgia plastica?
Ridateci il Ramesse di Youl Brinner e il Mosè di Charlton Heston.
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No, per favore, risparmiatevi i lamenti retroattivi nei confronti di simili polpettoni, che, per quanto "capolavori"storici, son sempre megapolpettoni tessuti alla grande ma profondamente falsi nella sostanza.Mille volte meglio questo Alexander, folle, fanatico, bisex,frustrato, superbo, ma umano,nonostante le ripetute, fino alla nausea, illazioni sull'origine divina di questo condottiero. Attraverso l'analisi un po' forzata forse ma sincera di Oliver Stone, noi guardiamo finalmente ad un condottiero dell'antichità, con gli occhi umidi e accaniti, volti a scoprirne le debolezze e i traumi infantili rimossi.
E' vero, alla fine di questo film, non mi sono posta la domanda retorica sulla grandezza del Macedone bensì sulla sua pazzia di conquistatore,sulla sua tenacia paziente di architetto e riunificatore di mondi sconfinati, sul suo perseguire un disegno allargato sulle razze umane, mentre qui, noi, nell'era della civiltà, stiamo ancora a chiederci il perché degli immigrati extracomunitari e a leccarci le piaghe dell'olocausto, senza capirne il vero significato.
Alessandro fu grande proprio per la sua ampiezza di vedute, in un mondo, quale fu quello antico, ristretto ancora alle terre accessibili all'uomo di allora, privato delle scoperte moderne.
Grande e ingenuo allo stesso tempo, se non lo sfirò nemmeno una volta il dubbio che il suo sogno fosse pura chimera, destinato ad infrangersi contro la pochezza dell'umano intelletto, quando questi si fa trascinare dai pregiudizi e dalla famelicità del mero possesso delle cose.
Finalmente ho visto un uomo, degli eroi come Achille e il gladiatore, visti al cinema, non so cosa farne, preferisco sentirmi ancorata a quello che ho appreso sui libri.
Le pecche? Ci sono, ma non tali da abbattere il film al punto da ritenerlo un flop, i riferimenti storici si confondono con quelli mitologici e questo rende la storia ancora più interessante.Se delle incongruenze storiche si notano, perfette e veraci invece sono le citazioni biografiche, come l'episodio del cavallo Bucefalo e la scena in cui Alessandro, trovato il corpo di Dario, lo copre col suo mantello rosso.
Stone non è uno sprovveduto.
P.S.Le falangi macedoni sono bellissime, luccicanti e fitte sotto il cielo tenebroso della battaglia.La musica? Qualcuno l'ha trovata cantinelante e monotona, io l'ho trovata perfettamente inerente al testo.La sessualità equivoca di Alessandro?Sempre "qualcuno" l'ha ritenuta gratuita e troppo palese, per me è stato un particolare insignificante, uno dei tanti aspetti della sua traboccante ed eclettica personalità.
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E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste.......
[ Questo messaggio è stato modificato da: ginestra il 07-02-2005 alle 19:29 ] |
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liliangish
Reg.: 23 Giu 2002 Messaggi: 10879 Da: Matera (MT)
| Inviato: 07-02-2005 16:23 |
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solo Ginestra mi capisce...
SimeOne, attento a parlare di silicone a proposito della Jolie: oltre a entrarci poco con il valore del film, basta guardare in faccia Jon Voight per capire da dove provengano le labbra di sua figlia...
_________________ ...You could be the next. |
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SimeOne
Reg.: 26 Ago 2002 Messaggi: 1207 Da: Villasanta (MI)
| Inviato: 08-02-2005 14:51 |
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Mah silicone,o no rimane sempre una pippa come attrice,e in definitiva molto poco credibile per il ruolo che riveste...punto.
_________________ STAY FOCUSED..... |
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Dookie
Reg.: 09 Feb 2005 Messaggi: 31 Da: Imperia (IM)
| Inviato: 11-02-2005 21:52 |
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Bhè nn è ke sia un grande capolavoro... ma da qui a definirlo il peggior film del 2005!!
nn è un po' esagerato?!
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Poisonidea
Reg.: 27 Ago 2003 Messaggi: 134 Da: Torino (TO)
| Inviato: 19-02-2005 02:02 |
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Sono assolutmante d'accordo di chi parla di accanimento verso questa pellicola...il film mi ha soddisfatto, certo alcuni particolari potevano proprio risparmiarseli, tipo la scelta della Jolie..non tanto per tutto ciò che avete già detto, ma soprattutto per la palese incongruenza di età..vedere la madre di Alessandro che sembra sua sorella con le occchiaie non è proprio azzeccato, per il resto il film non riesco a disprezzarlo per la sceneggiatura, perchè il "fastidio" provocato dalle continue guerre è tutt'altro che fuori luogo, riesce nell'immedesimazione...un film su un uomo..giusto
_________________ La verità dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla.
once you SurpOp you can't stop |
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