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Autore Daigo, compagnia M
draco9

Reg.: 11 Gen 2005
Messaggi: 107
Da: BOLOGNA (BO)
Inviato: 06-06-2005 11:05  
Ho scoperto Daigo un paio di anni fa mentre vagabondavo in rete. Daigo Asahina è un giovane pompiere fresco di accademia e assegnato al distaccamento di Medaka-Ga-Hama, noto in città come “Compagnia M.”

Si tratta di un manga, che Masahito Soda ha disegnato sulla rivista Shonen Sunday Comics dal 1995 al 1999, 20 fascicoli, col titolo Megumi no Daigo. Dal 2002 l’americana Viz Communications lo pubblica in inglese (Firefighter! Daigo of Fire Company M), e da quest’anno viene pubblicato anche in Francia (Daigo Soldat Du Feu).

Il manga non è un genere che amo particolarmente. Ma questo è diverso, niente storielle di fidanzatini, è diretto ad un pubblico più adulto. Non conosco altri fumetti, in tutto il mondo, che trattino di vigili del fuoco. La grafica è ottima, la trama verosimile, il mondo è il nostro, fin nei minimi particolari.

Daigo nella vita civile è un tipico giovanotto single di periferia, senza uno yen, vive in un microscopico appartamento con la vecchia madre suonata. Quando non dorme è banale, aggressivo, impulsivo e spericolato, ostinato come pochi, quando si mette un obiettivo in mente non molla finché non lo raggiunge. Ha pochi sogni, giusto quello di diventare pompiere, e ci riesce.

Durante il corso e quando prende servizio, capisce che non si tratta solamente di girare col camion rosso e combattere il fuoco, anzi. Deve fare le pulizie, la manutenzione, compilare pacchi di moduli e rapporti, e studiare. Deve lavorare in squadra con i colleghi, seguire i regolamenti, fare i conti con la realtà della gerarchia dell’organizzazione. E soprattutto la realtà della città, dei cittadini che deve proteggere.

Stiamo parlando del Giappone, dove il corpo dei vigili del fuoco è para-militare, segue un codice rigidissimo tipo quello dei samurai, e sgarrare dai regolamenti, anche di poco, è semplicemente impensabile.

Daigo capisce che non si può spegnere un incendio se non si conosce la strada per arrivarci, se gli idranti non sono controllati ed efficienti, e che le ispezioni agli edifici del quartiere prevengono gli incendi, e anche il lavoro di ufficio serve a proteggere le persone.

E matura la sua personalità, impara a limitare la sua irruenza, a rispettare i colleghi e la loro esperienza, a lavorare in squadra. Bè, proprio ligio del tutto non è, e si distingue per essere indisciplinato e “creativo”; i colleghi faticano ad accettarlo, ma lo correggono o sostengono a seconda dei casi.

Daigo si rivela un pompiere d’istinto, di quelli che conoscono sì le procedure e i regolamenti e le tecniche, ma quando serve sanno trovare scorciatoie e improvvisare modo del tutto nuovo per risolvere situazioni particolari. E’ capace di assumersene la responsabilità, pagando personalmente in caso di errore, pur di salvare delle vite e di tener fede al proprio impegno personale nei confronti della comunità da proteggere. Come tutti noi, non si aspetta alcun ringraziamento in caso di successo.

In intervento è come posseduto da uno spirito, entra nella situazione percependone l’evoluzione e riesce ad intervenire nel punto giusto, sopperendo alla poca esperienza con un intuito inumano. E gli va sempre tutto bene - o quasi, se non consideriamo qualche ricovero in ospedale. Come quando col proprio corpo e una panchina improvvisa un ponte tra due edifici per far sfollare alcune persone intrappolate in un edificio invaso dal fumo. O come quando soccorre una persona coinvolta in un incidente stradale e l’ambulanza non può arrivare, e allora se la carica in spalla e la porta per un paio di chilometri attraverso una vallata boscosa.

Lui non sa come succede, e noi sappiamo che questo capita spesso ai pompieri. Come lui ci chiediamo anche e continuamente se stiamo facendo la cosa giusta, se stiamo migliorando la situazione o la peggioriamo, se le tante scelte che dobbiamo fare ogni istante porteranno al successo o alla catastrofe.

Il dubbio è il peso che ci accompagna continuamente mentre operiamo, mentre le nostre mani operano invece in modo liscio, diretto e senza mostrare apparenti incertezze. Sì perché il lavoro va fatto, non si può né rimandare né delegare ad altri. E subito. Quando la squadra specializzata inviata a soccorrere alcune vittime in un capannone di una azienda chimica in fiamme resta coinvolta in un crollo, e le gru non sono ancora arrivate, Daigo non esita a sfondare un muro con una delle autopompe, distruggendo il mezzo e forse la sua carriera. Ma risolve la situazione, attraverso il varco riescono ad uscire tutti prima del crollo finale.
Daigo matura ogni giorno, l’evoluzione psicologica, il superamento continuo di se stesso, il mettersi in gioco in ogni momento affrontando situazioni impreviste e difficili. Questi sono i motivi conduttori della storia, e generano una tensione che coinvolge in modo profondo. La sua ostinazione lo spinge a sforzi enormi per migliorare, a rivaleggiare con altri ragazzi per diventare un pompiere migliore, con una professionalità sempre più alta. E per corrispondere alle aspettative della gente, che si affida a lui.

Alla fine del decimo episodio troviamo Daigo, stufo di spegnere i soliti incendi, impegnato a studiare per entrare nel corpo d’elite dei soccorsi speciali, l’ “emergency rescue unit”. È la squadra dei migliori pompieri della città, selezionati per la loro capacità di affrontare situazioni particolari e impreviste con fantasia e professionalità.

Persone intrappolate in pozzi o in edifici crollati, incendi di sostanze tossiche ed esplosivi, incidenti aerei ecc. Ce la farà? Pare di sì, anche gli altri componenti della squadra sono “creativi” come lui, sempre in bilico tra l’essere eroi o cacciati dal corpo per indisciplina.

Come ha fatto Masahito Soda a conoscere tanto e in profondità non solo il nostro mondo, l’organizzazione, le procedure, il linguaggio, gli automezzi e le situazioni operative, ma perfino i pensieri e le sensazioni che popolano le nostre menti?

E come è possibile che dopo avere creato questo personaggio e queste sue avventure meravigliose, sia passato a disegnare la vita di una ragazza che aspira a diventare ballerina di danza classica (Subaru)? Lo spiega con una appendice a fumetto in uno dei primi volumi: voleva disegnare di personaggi fortemente motivati a conseguire uno scopo nella vita. Per qualche motivo ha scelto un pompiere. Di Daigo, racconta, non sapeva come caratterizzarlo in modo preciso, per cui lo ha lasciato libero di agire nel contesto della caserma. E' stato il personaggio a costruirsi da solo, giorno per giorno, a seconda delle situazioni, stupendo perfino il suo creatore con le sue invenzioni. Così assicura il signor Soda.


Non è un caso che Daigo, dopo avere parecchi premi internazionali, abbia avuto tanto successo in USA e adesso in Francia, paesi ricchi di distaccamenti di vigili del fuoco; adesso c’è pure un film di animazione. Logicamente, in Italia non vedremo mai nulla di tutto questo.
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Se vi interessa, su http://www.Amazon.com trovate gli ultimi numeri, i precedenti potete trovarli presso gli altri rivenditori in rete ; in italia potete provare su http://www.libreriauniversitaria.it.

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[ Questo messaggio è stato modificato da: draco9 il 08-06-2005 alle 08:33 ]

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Mizar81

Reg.: 29 Ott 2004
Messaggi: 8463
Da: Latisana (UD)
Inviato: 06-06-2005 17:46  
Draco, hai trovato il tuo alter ego manga!
Devo dire che mi incuriosisce, ma solo perschè per i manga sono indubbiamente onnivora... fosse più facile da raccattare, direi che una sfogliata all'albo la darei... merò i temi non mi allettano molto, al primo impatto: io sono per il manga "tradizionale", o meglio, a tematiche tradizionali...
_________________

Agitandosi in una terra dove la luce della Luna ghiaccia, comincia un'era di distruzione e rinascita...

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draco9

Reg.: 11 Gen 2005
Messaggi: 107
Da: BOLOGNA (BO)
Inviato: 06-06-2005 18:57  
Vero, è un po' particolare, e in effetti credo proprio che non saremmo in molti ad apprezzarlo, potendolo conoscere.

Ma non si sa mai; è per questo che ho provato a parlarne; hai visto mai che salti fuori qualcun'altro che lo conosce?

Posso solo constatare che ha un certo successo internazionale, un motivo ci sarà.

Grazie per il sostegno, sempre gradito.

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