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Autore Mattia, Princi666, Alessandro, le terapie e metteteci pure Rivole e il Mugneco Diabolico
Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 05:02  
essere è forse paura di essere?
essere qualcosa, la moda, i termini
poi le definizioni.
si.
tutti che si rincorrono veloci l'uno sull'altro per definirsi al meglio.
forse che sia l'ultimo ancestrale rimasuglio di un "essere" animale?
che siano le famose e inutili penne di pavone mostrate per ammaliare?
si discute in una stanza affollata e chiassosa. ma tutto dipende sempre dagli occhi, anche quando sono le orecchie ad ascoltare.
ciao, via nel bozzolo.
ah non scordatevi che io è un altro.


_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 15:37  
quote:
In data 2003-01-05 04:36, mattia scrive:
sbagliato ale. tremendamente sbagliato.
gurada quell'altro. ALTRO. è solitudine è uno? è essere. più di così.
non confondere l'io con la solitudine.
sarebbe un errore molto grave,




No, in verità ti dico, che , pensandoci, volevo proprio dire quelle parole.
La moltitudine (di altri)di cui è fatto l'io è irrimediabilmente sola. La solitudine dell'io è la causa di tutto ciò che un individuo fa, nella propria vita (escludendo i bisogni fisiologici primari). Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.
_________________
Io sono tutti.

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 15:45  
quote:
In data 2003-01-05 15:37, Alessandro scrive:
Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.




...o volte a cercare di fargli ricordare tale condizione...
_________________

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 15:49  
quote:
In data 2003-01-05 15:45, mallory scrive:
quote:
In data 2003-01-05 15:37, Alessandro scrive:
Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.




...o volte a cercare di fargli ricordare tale condizione...




Sì, purtroppo questo è un effetto collaterale del pensiero. Che poi lo prendiamo per volontario o no, poco importa.
_________________
Io sono tutti.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 15:53  
quote:
In data 2003-01-05 15:37, Alessandro scrive:
quote:
In data 2003-01-05 04:36, mattia scrive:
sbagliato ale. tremendamente sbagliato.
gurada quell'altro. ALTRO. è solitudine è uno? è essere. più di così.
non confondere l'io con la solitudine.
sarebbe un errore molto grave,




No, in verità ti dico, che , pensandoci, volevo proprio dire quelle parole.
La moltitudine (di altri)di cui è fatto l'io è irrimediabilmente sola. La solitudine dell'io è la causa di tutto ciò che un individuo fa, nella propria vita (escludendo i bisogni fisiologici primari). Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.




beh senza ombra di dubbio una spiegazione del genere potrebbe sicuramente essere più accettabile, anzi interessante, di un'uscita come la precedente....
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 15:53  
quote:
In data 2003-01-05 15:49, Alessandro scrive:
quote:
In data 2003-01-05 15:45, mallory scrive:
quote:
In data 2003-01-05 15:37, Alessandro scrive:
Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.




...o volte a cercare di fargli ricordare tale condizione...




Sì, purtroppo questo è un effetto collaterale del pensiero. Che poi lo prendiamo per volontario o no, poco importa.




dici che è un effetto collaterale?secondo me è il semplice processo della psiche,confacente a difendere la propria incolumità...
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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 15:56  
e allora dicimaoci....
cosa ci sarebbe di tanto triste nella moltitudne dell'io e nella solitudine che diventa forza motrice verso l'esterno e che inoltre spingerebbe a mettersi in contatto con altre moltitudini di "solitudinità"?

"bianrio triste e solitario" ?
a me sembra energia di vita...

_________________
"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 05-01-2003 alle 15:57 ]

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 15:59  
quote:
In data 2003-01-05 15:56, mattia scrive:
e allora dicimaoci....
cosa ci sarebbe di tanto triste nella moltitudne dell'io e nella solitudine che diventa forza motrice verso l'esterno e che inoltre spingerebbe a mettersi in contatto con altre moltitudini di "solitudinità"?

"bianrio triste e solitario" ?
a me sembra energia di vita...





lo è,in tutta la sua scarna realtà,lo è..
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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 16:02  
quote:
In data 2003-01-05 15:53, mallory scrive:
quote:
In data 2003-01-05 15:49, Alessandro scrive:
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In data 2003-01-05 15:45, mallory scrive:
quote:
In data 2003-01-05 15:37, Alessandro scrive:
Le azioni che compie sono volte a cercare di fargli dimenticare tale condizione.




...o volte a cercare di fargli ricordare tale condizione...




Sì, purtroppo questo è un effetto collaterale del pensiero. Che poi lo prendiamo per volontario o no, poco importa.




dici che è un effetto collaterale?secondo me è il semplice processo della psiche,confacente a difendere la propria incolumità...




Senza dubbio è un processo di difesa della propria incolumità. Ma è come se ci chiudessimo in gabbia.
La cosa è ovviamente più difficile da spiegare per credere di essermela cavata con l'esempio della gabbia. Pieno di contraddizioni.
Purtroppo il nostro pensiero è in grado di pensarsi secondo metalivelli infiniti. Questo è un sollievo probabilmente perchè è anche una frustrazione. Ma in ogni caso è un processo di difesa come dici tu.
Non saprei spiegare diversamente.
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Io sono tutti.

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 16:06  
quote:
In data 2003-01-05 15:56, mattia scrive:
e allora dicimaoci....
cosa ci sarebbe di tanto triste nella moltitudne dell'io e nella solitudine che diventa forza motrice verso l'esterno e che inoltre spingerebbe a mettersi in contatto con altre moltitudini di "solitudinità"?

"bianrio triste e solitario" ?
a me sembra energia di vita...

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"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 05-01-2003 alle 15:57 ]



Non c'è niente di triste. E' una delle cose più piacevoli che si possano provare. Ma non è triste neanche rendersi conto che è un'illusione. Ti rende orgoglioso e ti fa male.
Sarà che sto ascoltando "While my guitar gently weeps", ma mi sto commovendo.
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Io sono tutti.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 16:07  
ah si forse per questo che non sono uno di quelli martoriati dall'esistenzialsmo...
io ho una visione molto più drastica. se siamo soli e samo altri chi se ne fotte. sarà sempre così, lo è sempre stato. circondati da finzioni o no, non ha importanza. bisognerebbe allora discutere degli stati di realtà.
facciamo così:
per voi è triste, magari siete pure tristi dentro, nel vostro intimo per la vostra condizione di solitudine. animali abbandonati davanti alla crudeltà di madre natura .
per me invece è un dato di fatto che mi spinge oltre al muretto della tristezza.
se sono da solo, ma sono anche moltitudine, cercherò di lanciare la mia mente oltre le persone per vvere con e senza le persone. preferisco la vitalità e l'interconnessione tra moltitudini che il "triste e unico binario".
unico di certo, triste, no. sono sempre un uomo e ho sempre qualità. la mia mente si aggancia, parla e discute, cresce nell'ambiente, contro e insieme ad altri elementi che vivono nell'ambiente. la tristezza porta solo alla morte, fisica e intellettuale.
lo scopo della vita è l'amore. e l'amore è relazione. anzi l'amore è essere. nella sua finzione ma lo è.

_________________
"Io è un altro"

[ Questo messaggio è stato modificato da: mattia il 05-01-2003 alle 16:10 ]

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mallory

Reg.: 18 Feb 2002
Messaggi: 6334
Da: Genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 16:08  
Allora perchè nei rapporti interpersonali si tende a biasimare questa sorta di difesa...
come l'abbattimento di un muro,il desiderio di vedere il sangue che cola da quel muro,mentre nasconde solo il vuoto,il vuoto che colma altro vuoto...
mi viene da pensare che le persone vivono per difendersi e scalfire le difese altrui,rubare pezzi di muro,per alzare il proprio...
_________________

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 16:10  
quote:
In data 2003-01-05 16:07, mattia scrive:
ah si forse per questo che non sono uno di quelli martoriati dall'esistenzialsmo...
io ho una visione molto più drastica. se siamo soli e samo altri chi se ne fotte. sarà sempre così, lo è sempre stato. circondati da finzioni o no non ha importanza. bisognerebbe allora discutere degli statoi di realtà.
facciamo così.
per voi è triste, magari siete pure tristi. animali abbandonati davanti alla crudeltà di una madre natura che vi ha abbandonati.
per me invece è un dato di fatto che mi spinge oltre al muretto della tristezza.
se sono da solo, ma sono anche moltitudine, cercherò di lanciare la mia mente oltre le persone per vvere con e senza le persone. preferisco la vitalità e l'interconnessione tra moltitudini che il "triste e unico binario".
unico di certo, triste, no. sono sempre un uomo e ho sempre qualità. la mia mente si aggancia, parla e discute, cresce nell'ambiente, contro e insieme ad altri elementi che vivono nell'ambiente. la tristezza porta solo alla morte, fisica e intellettuale.
lo scopo della vita è l'amore. e l'amore è relazione. anzi l'amore è essere. nella sua finzione ma lo è.


ù

"Il pessimismo della ragione è l'ottimismo della volontà".
Te lo posso assicurare: per me vale questa frase. Ne sono felicissimo. Spero di averti convinto: sono come te. Anche se non lo sono.
_________________
Io sono tutti.

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 05-01-2003 16:15  
quote:
In data 2003-01-05 16:08, mallory scrive:
Allora perchè nei rapporti interpersonali si tende a biasimare questa sorta di difesa...
come l'abbattimento di un muro,il desiderio di vedere il sangue che cola da quel muro,mentre nasconde solo il vuoto,il vuoto che colma altro vuoto...
mi viene da pensare che le persone vivono per difendersi e scalfire le difese altrui,rubare pezzi di muro,per alzare il proprio...




è semplicissimo.
innanzi tutto non bisogna mai fare conoscere tutta la moltitudine che ci compone. altrimenti la gente si spaventa. non bisogna usare tattiche ma soltanto essere accorti. i giudizi voiaggiano e non esistono senza i pregiudizi.
e poi non tutti i rapporti interpersonali devono funzionare, o meglio, non devono farlo per sempre e in tutte le occasioni.
i sistema di difesa sono solo interfaccia relazionali. c'è chi li usa bene e c'è chi ne viene schiacciato. c'è chi li usa e li alza oltremodo perchp sa che dall'altra parte sarebbe impossibile capire la semplicità. la gente ha paura. tutti noi abbiamo paura della chiarezza estrema. sembra che porti ad un vicolo cieco o che ci sbatta spalle al muro.
allora le moltitudini hanno una loro velocità. si svelano, stanno in silenzio, escono male o bene. dipende dalle capacità proprie, prima di tutto, e da quelle degli altri che sanno farle uscire da noi, magari incosciamente o rabbiosamente o dolcemente.
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"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Alessandro

Reg.: 12 Nov 2002
Messaggi: 1274
Da: Milano (MI)
Inviato: 05-01-2003 16:15  
quote:
In data 2003-01-05 16:08, mallory scrive:
Allora perchè nei rapporti interpersonali si tende a biasimare questa sorta di difesa...
come l'abbattimento di un muro,il desiderio di vedere il sangue che cola da quel muro,mentre nasconde solo il vuoto,il vuoto che colma altro vuoto...
mi viene da pensare che le persone vivono per difendersi e scalfire le difese altrui,rubare pezzi di muro,per alzare il proprio...




Perchè un rapporto interpersonale è fatto non solo da te, individuo. Ce n'è almeno un altro, che lo vede a suo modo, e che vuole difendersi. Ed è l'inferno.
Hai ragione, rubiamoci pure i pezzi di muro...
_________________
Io sono tutti.

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