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[quote][i]In data 2004-10-01 14:02, ipergiorg scrive:[/i][b] Diamo una nuova sterzata trionfale a questo topic. Analizziamo la disfatta della sinistra Felicità, sollievo, emozione, non c'è dubbio. Ma adesso, passata la notte dei festeggiamenti, possiamo tentare un primo inventario di quel che la giornata di ieri insegna. Secondo noi la liberazione di Simona Torretta e Simona Pari ha cambiato per sempre lo scenario della politica italiana modificando radicalmente i vecchi rapporti fra maggioranza e opposizione. Vediamo perché. Primo elemento. Il governo Berlusconi ha incassato un doppio successo: ha lavorato bene e con competenza per la liberazione delle ragazze rapite ed ha avuto successo. il secondo trofeo è nel potente rafforzamento del governo perché la conduzione della trattativa svolta da Gianni Letta (che si è meritato encomi pubblici dal premier) non soltanto è stata efficace, ma si è imposta all'apprezzamento e all'ammirazione delle opposizioni politiche: la linea dell'unità nazionale e del coinvolgimento delle opposizioni ha costretto queste ultime a riconoscere pubblicamente la qualità, la dignità, la capacità di lavorare bene e in silenzio, il senso di responsabilità e la competenza dell'esecutivo. Questo significa che le sinistre sono state obbligate a sdoganare in fretta e furia il presidente del Consiglio spogliandone l'immagine da tutte le fandonie horror con cui lo hanno costantemente rappresentato e indicato al disprezzo dei loro elettori e che sono state fin qui magnificate e imposte dittatorialmente dal sistema mediatico e satirico che esse controllano. Quegli applausi in Parlamento lasceranno una traccia che non sarà facile cancellare: la dichiarazione di Francesco Rutelli ieri era a questo proposito esemplare (e non la prima del genere) quando l'antagonista di Prodi nella sinistra, ha reso lealmente omaggio al lavoro del governo e del suo premier. Ciò vuoi dire che la sinistra di colpo è disarmata di più di metà delle sue armi di distruzione di massa politica: se Berlusconi e il suo governo sono figure decorose e lodevoli almeno in alcuni casi, non può più essere sostenuto che Berlusconi è il grande satana da cui occorre liberare l'Italia. Ma l'effetto di questa conseguenza si estende: se Berlusconi non è il grande satana, non ha più neanche senso tenere in piedi con i cerotti una coalizione che sta in piedi soltanto grazie alla colla dell'antiberlusconismo viscerale e talebano, derisorio, sprezzante. La sinistra, che già non aveva e non ha un programma, che già non aveva e seguita a non avere un leader, che non ha una identità costruttiva, si reggeva sull'identità distruttiva dell'attacco continuo, senza se e senza ma a Berlusconi. Ma ecco che adesso si trova sotto una nevicata di se e di ma che fioccano e formano un soffice strato che copre e inghiotte la simbolistica di guerra. Questo ci sembra un ulteriore elemento di crisi nella sinistra, che scaturisce dalla liberazione delle due ragazze prese in ostaggio le quali, paradossalmente, sono di sinistra, sono antiamericane e certamente (almeno fino a ieri) erano antiberlusconiane. Secondo punto. Esce sconfitta, e anche malamente, l'identità internazionale della sinistra politica italiana che ha sbagliato tutto, mentre cresce di colpo quella del governo che, viceversa, per quanto ne sappiamo, non ha sbagliato un colpo: l'Italia governata da Berlusconi quando si è trovata ad affrontare la più dura e difficile delle crisi politiche e umanitarie, ha mostrato e dimostrato di avere fra gli arabi e i musulmani soltanto amici: amicissima la Giordania del giovane figlio di Hussein (i cui servizi segreti hanno fatto miracoli) e amici tutti i Paesi che circondano l'Irak, ma ha avuto anche un fortissimo sostegno del governo provvisorio iracheno che ha fatto la sua parte, riconoscendo all'Italia i meriti non di una potenza militare occupante, ma di un Paese amico che sta facendo di tutto per soccorrere gli iracheni. La consegna delle due Simone al commissario della Croce Rossa Scelli ha questo significato simbolico. Ma facciamo un passo indietro, di qualche settimana. Ricordate che cosa successe in Italia quando furono rapiti i due giornalisti francesi? Jacques Chirac e il suo governo si scatenarono in un'azione diplomatica e mediatica imponente per chiedere la liberazione degli ostaggi, marcando anche nei modi più indecenti l'antiamericanismo francese (del resto ieri i francesi hanno chiesto che al tavolo della conferenza sull'Irak siedano anche i terroristi, da pari a pari, per discutere del ritiro americano). Ora sembra finalmente imminente la liberazione dei due giornalisti francesi e dunque è possibile e sperabile il loro ritorno a casa, ma per un caso bizzarro e tuttavia non insignificante il governo italiano ha battuto sul tempo quello francese che agiva con tanta sicurezza e altrettanto disprezzo per chi si trova in Irak. Ma quei giorni dell'attivismo frenetico di Chirac, rappresentarono in Italia il tema di una nuova grande e supponente kermesse antiberlusconiana. Fu un coro di presunzione e di didattici ditini alzati: lo vedi, caro Berlusconi? Ecco come si fa, così agisce un vero leader, così ci si adopera per far liberare i propri cittadini. E dunque deciditi: fai come Chirac, imita il suo governo, fai fare a Frattini le stesse mosse del suo omologo francese, umiliati di fronte alla leadership politica e morale della grande Francia antiamericana e impara. Ieri il presidente Chirac ha inviato un caldo messaggio di felicitazioni al governo italiano e certamente Berlusconi è pronto a inviarne uno analogo. Un altro esempio? Torniamo indietro di poche ore, più che giorni: a quando, cioè, si sparge la notizia dell'annuncio dell'esecuzione delle due Simone vergata su un sito arabo mai visto prima e sotto una sigla altrettanto sconosciuta. Le parole sono di una violenza rivoltante e suscitano apprensione e pena, vi si dice che le due giovani donne sono state scannate senza pietà e senza rimpianto, ma sono parole false. Ebbene, un gruppo di supponenti in servizio permanente effettivo, capeggiati da Lilli Gruber, si è messo allora a gridare che la Rai fa schifo perché non ha saputo interrompere i propri programmi e dare all'Italia in martellanti edizioni straordinarie la notizia incontrollata e poco credibile delle due Simone uccise. Naturalmente la Rai ha fatto benissimo a non interrompere i suoi programmi e valutare l'annuncio per quello che era: una probabile provocazione e di disinformazione. Conclusione: la vicenda a lieto fine delle due Simone è un successo di tutti, una gioia collettiva e un motivo di sollievo, ma è anche il terreno sul quale si è giocata una partita molto importante sul piano dell’immagine. La politica offre di tanto in tanto queste possibilità, quando si tratta di affrontare e risolvere un problema immediato e concreto, nell'interesse generale del Paese. Le opposizioni hanno naturalmente partecipato alla soluzione dei problema e il premier ha rivolto loro un ringraziamento pubblico. Ma tutto ciò configura una sconfitta strategica delle sinistre nel loro complesso perché non avendo avuto la possibilità di attaccare il governo criticandolo, essendo coinvolte, si sono poi dovute contentare di applaudire il governo nel momento del successo e lodarne il metodo. Berlusconi ha subito astutamente rilanciato dicendo: se questo metodo vi piace e dà buon i risultati, andiamo avanti e usiamolo anche per le altre questioni, a cominciare dalla riforma dello Stato. A quel punto le sinistre italiane si sono rese conto che non potevano più applaudire e che erano in un vicolo cieco. E da quel vicolo sarà ora difficile uscire. Paolo Guzzanti Il Giornale, [/b][/quote]
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