Titolo film: |
Uomini che odiano le donne |
Opinioni presenti: |
49 |
Media Voto: |
8 - |
Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Claudia, 29 anni, Como
È ok, ma pensavo meglio |
Voto 6 di 10 |
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Premetto subito che non ho letto il libro e quindi non posso fare paragoni di sorta, anche se non fatico a credere che il romanzo sia molto migliore. Si tratta di un film godibile e a tratti avvincente, di sicuro superiore alla maggior parte della robaccia prodotta nel nostro paese, tuttavia non l'ho trovato neanche così eccezionale da giustificare prima di tutto l'hype che gli si era creato attorno, e in secondo luogo le lodi sperticate che ha ricevuto e continua a ricevere. Questo per via sia di una regia anonima e incapace di gestire al meglio i tempi e gli evidenti tagli, ma anche per la storia in sé, ricca di stereotipi, cliché e forzature; lo stesso ragionamento di Henrik che dà il via all'intera vicenda ("La mia amata nipote mi regalava un quadretto ad ogni mio compleanno. Poi è sparita e da allora ogni anno ricevo un quadretto uguale a quelli che faceva lei. Ergo, mia nipote è morta e a spedirmi i quadretti è il suo assassino che vuole sfottermi!") mi sembra piuttosto campato per aria per come è presentato. La parte più riuscita è sicuramente la prima, che riesce a creare curiosità e aspettative nonostante la prolissità di alcune fasi, mentre a deludere è soprattutto l'ultima mezz'ora abbondante, che è insieme troppo ridondante e troppo semplicistica, in cui tra l'altro si concentrano quasi tutti i cliché di cui parlavo. La cosa che più spiace è che, nonostante la durata lo lasciasse presupporre, manca un adeguato approfondimento dei personaggi. La più intrigante è ovviamente Lisbeth, la quale paradossalmente non svela quasi nulla di sé; pessimo invece il protagonista maschile Mikael, davvero piatto, insignificante e affatto carismatico, per giunta interpretato da un attore che ha la stessa espressività di un totano bollito; gli altri, nessuno escluso, sono mere macchiette di cui spesso non si comprende l'utilità, vedasi ad esempio la famiglia Vanger, i cui 20 e rotti componenti vengono introdotti tra mille cerimonie quando poi solo un paio di loro risultano effettivamente utili alla storia. Tra l'altro, sento spesso dire che la trilogia di Larsson porti anche una critica alla società svedese, che sotto efficienza e politically corret a volte può nascondere squallore e orrori; mah, anche questo non traspare affatto dal film, i ricconi pronti a scannarsi per il potere non è che si scannino poi tanto (anzi, non si scannano affatto!), per il resto abbiamo i soliti miliardari perversi con tendenze nazi, imprenditori che fanno fortune col traffico d'armi e gente che sfrutta la sua posizione per commettere atti orribili (il tutore). Insomma, cose viste e riviste, mi aspettavo qualcosa di più sottile, arguto e generalizzato. Ora, da tutto quello che ho detto può sembrare che non mi sia piaciuto affatto, invece non è orribile, per me vale un 6,5 (che per quanto mi riguarda è un voto più che positivo), però quando qualcosa risulta molto inferiore alla sua fama e alle aspettative è normale considerare il bicchiere mezzo vuoto.
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Questa opinione è stata scritta da:
Claudia
29 anni
Como. |
(14 Settembre 2011) |
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