Senza dubbio un ottimo prodotto, tuttavia penso che un 8 basti e avanzi perché obiettivamente qualche difetto c'è, su tutti l'aver "svaccato" clamorosamente nel finale. Prime due stagioni davvero avvincenti, una spy story con un tocco di sci-fi/mistico da seguire tutta d'un fiato: scene d'azione degne della saga cinematografica di Bourne, personaggi interessanti e carismatici, ottimi colpi di scena, ottimo uso dei cliffhanger, effetti speciali e colonna sonora lodevoli. Ma il buon J.J. sa che anche una formula vincente dopo un po' si logora, così, proprio sul finale della seconda serie, ci spiazza con un time skip che ci catapulta in uno scenario molto cambiato; lo spettatore, assieme alla protagonista, nel corso della terza serie sarà impegnato a scoprire i fatti che hanno portato a tali cambiamenti. Ed è proprio a questo punto che inizia ad intravedersi qualche cedimento: piccole ma evidenti forzature, riciclo di espedienti già utilizzati, situazioni "impossibili" risolte con troppa facilità, personaggi mal gestiti (ad esempio quelli interpretati da Quentin Tarantino e da Terry O'Quinn: perché farli riapparire in grande stile per poi riconsegnarli subito all'oblio?); tuttavia la storia nel complesso rimane sempre godibile e appassionante, e lo stesso discorso vale per gran parte della stagione successiva. Arriviamo dunque al finale della quarta serie, e qui rimango seriamente perplessa per la prima volta: ma come, tanto macello per mettere in piedi uno scenario simile? Una specie di videogioco horror con tanto di zombie assatanati? Bah! Non che sia incoerente o troppo fantasioso visto tutto ciò in cui ci siamo imbattuti, però è dannatamente banale, e ancora più banale è il modo in cui la situazione si risolve. Le mie maggiori riserve però riguardano la quinta e ultima serie, che ammetto di aver seguito spinta più che altro dal desiderio di sapere come si sarebbe conclusa la vicenda. Già l'inizio richiede alla mia sospensione dell'incredulità un doppio salto mortale per farmi credere che non è un'invenzione dell'ultimo secondo per favorire il colpo di scena drammatico, ma in generale, a parte qualche bel momento, il tutto si trascina abbastanza stancamente: ormai conosci i giochetti della sceneggiatura, sai già che i morti forse non sono così morti, sai che rispunteranno i parenti e un'organizzazione tanto potente sulla carta quanto inconcludente in realtà. Poi, gente che ritorna per combinare poco o nulla (Sark), gente che se ne va grazie a trovate da due soldi (Weiss non dovrebbe essere più in pena per Nadia dopo averle sbavato dietro 30 puntate?), nuovi pg di poco valore (Rachel è uno scialbo incrocio tra Syd e Marshall, a Tom viene concessa una sottotrametta da tre soldi e via). Il culmine negativo è ahimè l'episodio finale, che sarebbe un eufemismo definire frettoloso, oltre che banale e prevedibile all'ennesima potenza. Insomma, un ottimo prodotto per 4/5 che cede proprio quando dovrebbe elevarsi, purtroppo J.J. cade sempre sui finali.