E' con "la matassa" che salvo ficarra e valentino picone abbandonano del tutto il personaggio caratterizzato in modo caricaturale, per dare loro un pizzico di spessore, un'umanità e molto cuore in più, rispetto alle loro precedenti pellicole.
lungi da me criticare i vecchi lavori, anzi. ad oggi trovo che "nati stanchi" sia il film più divertente del duo , e che il "7 e l'8" sia un piccolo capolavoro di comicità. la matassa però , forse un po più povero di gag, ma sicuramente divertente, è il film che in assoluto riesce a legare con un armonia che in linguistica parlata e propriamente audiovisiva è definita orizzontale, lo humor con il sentimento.
perchè sicuramente la comicità è di situazione, e i momenti indissolubilmente toccanti e ,concedetemelo, profondi non riguardano gli eventi "gravi" che si succedono nel film (le minacce di morte in caso di mancato pagamento ai mafiosi, per esempio) , ma puntano principalmente al sentimento dei personaggi, ai loro rimorsi, ai loro sogni infranti , alle loro controversie o, per meglio dire, alle loro "matasse" ingarbugliate.
non si conosce il motivo per cui i genitori dei due contendenti abbiano mai litigato , non avendo mai la possibilità di riappacificarsi, ma loro hanno ereditato il peso di questo disastro familiare, e questo spiegherebbe il perchè loro due sono diventati così, in età adulta.
uno, insicuro e ipocondriaco. ovviamente. separato da bambino da suo cugino, suo unico amico, con un padre che da solo ha dovuto gestire un'albergo, e lontano dalla madre, che è andata a vivere con la sorella. l'altro scaltro, furbo e truffaldino , perchè costretto ad adeguarsi ad una situazione familiare pessima, senza un padre fin da piccino.
un tema così forte in un film comico, decisamente comico. mi è piaciuto per questo. due personaggi , credibili, credibilissimi, in un contesto assurdo, probabilmente esagerato, ma sicuramente rappresentato bene.
un cast secondario molto azzeccato, su cui concentrare elementi comici fine a se stessi (sicuramente degni di nota il commissario gino astorina ed il "giovane" sposo tuccio musumeci).
infine una nota di merito assoluta, per la stupenda colonna sonora dello scordiota paolo buonvino. pratica del leitmotiv utilizzata egregiamente, utilizzando la musica con un commento esterno decisamente azzeccato, sottolineando momenti toccanti , come il finale, con momenti comici.
un 8 bello pieno, nella speranza di poter vedere altri film così.
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