Un film che tocca l'anima. Intriso di fede e d'amore, due sentimenti che consentono a Jamie di vivere in modo completo la dimensione della gioia senza dare peso alle mortificazioni e derisioni dei suoi coetanei, che non riescono a cogliere la meraviglia che è in lei. Landon, frequentandola, rimane travolto dalla sua forza interiore, dal suo coraggio, anche di fronte alle avversità e dimentica i pregiudizi che aveva su di lei. Landon è sorpreso, tuttavia non fugge, non pone ostacoli nel suo cuore, ma si lascia andare cominciando a percepire una visione dell'esistenza che non conosceva, che tutto travolge, fatta di amore, di attenzione verso il prossimo, di donazione totale ad un altro essere umano dal quale capisce di poter imparare molto; nel film, parlando di Jamie, dice ad un suo amico: "è la migliore persona che esista". Jamie lo cambia, lo fa rinascere, lo fa entrare intimamente in contatto con quella parte di se stesso che sino a quel momento aveva soffocato. E capisce che era la sua parte migliore. Il suo cambiamento, la sua nuova esistenza, è il miracolo che Jamie aveva tanto desiderato. C'è una morale: Jamie ha cercato di far comprendere a Landon che per riuscire ad amare gli altri bisogna dapprima amare sé stessi, ma non di un amore egoista che tutti noi istintivamente abbiamo nel nostro intimo, ma di un amore paziente, gentile, mai geloso, mai presuntuoso, che si delizia della verità. Un amore sempre pronto a scusare, a dare fiducia e a resistere a qualsiasi tempesta. Un amore ormai così raro nel nostro mondo, che tuttavia è in grado di sconvolgere l'esistenza di ognuno di noi qualora riusciamo a coglierlo e respirarlo giorno per giorno. P.S.: consiglio anche di leggere il libro da cui il film è tratto in quanto molte scene davvero belle non sono state riportate. In particolare quella del matrimonio, che descrive le difficoltà di Jamie, ormai gravemente malata ed indebolita, nell'arrivare all'altare da Landon con la forza delle sue gambe o meglio "con i passi dell'amore", è davvero meravigliosa.