Titolo film: |
Manderlay |
Opinioni presenti: |
19 |
Media Voto: |
7.5 - |
Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Roberta (Abulafia), 27 anni, Milano
Come ti racconto l'america |
Voto 7 di 10 |
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Anzitutto devo spendere due parole a proposito della figlia di Richie Cunningham, che sarà pure una giovane promessa di Hollywood e non lo voglio negare, ma pretendere che la poverina potesse rimpiazzare quella che fu una potentissima (forse la migliore) Nicole Kidman era davvero impensabile, impietoso e ingiusto. Bryce Dallas Howard è brava, perennemente umida e unta, stupita e frastornata, ma brava. Raggiungere o non far rimpiangere Nicole però era un'utopia che a mio parere potrebbe far perdere molti punti a tutto il progetto in quanto ne spezza il ritmo.
Lo spettatore si ferma troppe volte a riflettere su qualcuno che non c'è: Nicole, appunto!
Se la ricorda, la rievoca nel suo cappottino grigio col bordo di pelliccia o sotto la bandana che le incorniciava i biondi capelli e lo sguardo promiscuo, shokkandosi poi, ogni qual volta riappare Bryce e si scopre che Grace non c'è più. Sentirla dunque chiamare con quel nome appare una caricatura insopportabile. Ecco che parte del film la si perde perchè smarriti in queste considerazioni sotterranee: il baratro che divide le due interpreti è un solco davvero troppo profondo, e meraviglia che il navigato Lars non abbia cercato un'attrice più solida, più sfaccettata e più costruita con cui imbastire il secondo capitolo della sua saga, a meno che.
A meno che non volesse ottenere proprio questo! é evidente, in questo film, quanto sia profondo il disgusto che Lars nutre verso Grace, verso la sua stolida prepotenza, il suo grottesco coraggio, la sua goffa volontà evangelica e moralizzante, tutte attività molto più palesi in Manderlay che in Dogville. In Manderlay Grace non è una misteriosa fuggiasca apparentemente buona e generosa, non potrebbe esserlo perchè noi conosciamo già Grace e la sua arroganza celata sotto un fare compassionevole. In Manderlay Grace non è più protagonista di una vicenda, bensì strumento della narrazione. Insomma Grace non è più un personaggio da indagare quanto in Dogville, e dopo che i suoi angoli oscuri sono stati illuminati non resta che assurgere Grace a prototipo di se stessa, a emblema caricaturale, quasi una macchietta.
I tratti di quella che fu una spigolosa personalità complessa diventano grossolani, marcati comportamenti perennemente sgraziati e controproducenti: tutto quello che Grace può sbagliare lo sbaglierà ; tutte le iniziative prese a fin di bene si riveleranno un disastro per lei e per la comunità , il suo candore si rivelerà in tutta la sua rozzezza e zotichezza. Anche sentimentalmente Grace appare regredita, e la platonica e intellettuale passione che la legava al "filosofo" Tom, tutta parole e sospiri, lascerà spazio alla truce voglia dell'uomo nero fulgido e dotato. Il suo pensiero, un tempo florido e sagace subisce ora l'inesorabile condanna del buon Lars: Grace è stupida!E l'America con lei.
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Questa opinione è stata scritta da:
Roberta (Abulafia)
27 anni
Milano. |
(10 Ottobre 2006) |
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