As you like it in Giappone di per sè è un'idea geniale. Purtroppo questo non basta. Come non basta la bravura di alcuni attori (cui non rende giustizia il doppiaggio), la meraviglia di alcune sequenze, i costumi e i luoghi da fiaba. Shakespeare è per il cinema croce e delizia. E questo lo sa bene l'altrove bravo Kennet Branagh, che in questo caso non ha voluto adattare adeguatamente il testo al contesto, forse per reverenziale timore verso il Bardo, e così facendo ha creato una messa in scena francamente troppo manierata. Va bene, è una commedia e va presa con ironia metaletteraria, mi si dirà. Sicuro, ma con tutta la buona volontà e ironia molte stucchevolezze non si riesce proprio a mandarle giù (per non parlare del finale). Non sbaglia Branagh quando dice che la forza del teatro di Shakespeare non è scemata da un'ambientazione diversa da quella originaria (come dimostra il Riccardo III del grande Sir Ian Mckellen, andarselo a vedere, please) ma ci vuole grande attenzione, capacità, coraggio... E si dovrebbero evitare erroracci di regia... Meriterebbe la sufficienza o poco più ma do 7. E' pur sempre Shakespeare (e la forza del testo viene pur sempre fuori, qualche sorriso te lo strappa), mica è Superman o altre corbellerie! E poi c'è Bryce Dallas Howard...