Ci siamo, finalmente ho visto l'adattamento cinematografico di una delle mie saghe videoludiche preferite. E posso dire di essere stato soddisfatto pienamente. Mai come in questo caso un videogioco è stato così rispettato alla lettera da un regista che dimostra di essere un fan come aveva più volte dichiarato. E' tutto perfetto: la città, l'atmosfera, i suoni e le musiche del mitico Akira Yamaoka che faranno venire più di un brivido a tutti coloro che si sono gia lasciati trascinare in quell'incubo urbano chiamato Silent Hill. Il tema della purificazione rimane, arricchito da splendide metafore sull'amore che una madre prova per il proprio figlio e viceversa e fa ragionare sull'assurdità della religione come simbolo di arretratezza mentale. Forse la sceneggiatura di Avery non spiega molto per chi non ha mai giocato al gioco ma non dimenticate che il film è stato concepito da un fan del gioco per i fan del gioco. Non ci sono ca**i. E poi io che mi interesso di regia vi posso dire che Gans usa i mezzi che ha a disposizione da dio. Il film non è esente da difetti: i cultisti possono risultare un po ridicoli anche per chi ha giocato e i Miners proprio non li digerisco ma tutti i nei passano inosservati perchè lo spettacolo complessivo è una gioia per gli occhi. E poi pa**oso? Che vi aspettavate un action horror mediocre come resident evil? Una roba alla Doom? Ragazzi l'horror, quello vero è questo. Gli attori non sono al meglio? Radha Mitchell rende benissimo la disperazione che può provare una mamma che ha perso la figlia e Sean Bean è mitico come sempre. E anche la poliziotta (anche se le hanno tagliato troppo i capelli -.-) rende benissimo la sua parte. 10 per il film di Gans, vero e proprio masterpiece della sua carriera.