Molti critici lo hanno stroncato, ma non è secondo me la solita commedia dove si ride e basta. E' vero che è pieno di citazioni da libri e film già visti (dall'Idiota di Dostoevskj al Peter Sellers di Oltre il giardino) ma basterebbe quell'unica scena (fra l'altro, mai citata nelle recensioni) del rampante finanziere da strapazzo con la Sun Card e la rivista Milliardaire (facile capire chi è!!!) a salvare il film, proprio in questi tempi dove lo scandalo Parmalat insegna molto. E poi l'idiozia demenziale dei villaggi vacanze è resa nella sua tremenda verità, ma forse molti che li frequentano non si sono riconosciuti, come l'italiano medio non sa vedersi in Fantozzi. Il forte collante surrealista che lega tutte le scene del film fa arricciare il naso ai soliti moralisti, che avrebbero voluto un film che affrontasse gli sbarchi dei clandestini in modo patetico e strappalacrime: ma che ce ne facciamo degli ottusi moralisti? Lasciamoli a leggere Verga e a guardare Catene e Sciuscià...