Sono un fan di Salemme, lo seguo fin dai suoi esordi teatrali quando, ad assistere alle sue belle comemedie, eravamo appena quattro gatti. Poi il nostro ha avuto il successo che meritava. Improvvisamente viene fuori il suo grande talento e inizia a scrivere commedie divertententissime, ben recitate e ben dirette, attorniandosi di attori straordinari come Carlo Buccirosso, Maurizo Casagrande e Nando Paone (solo per citare i più noti) cominciando a fare il tutto esaurito nei teatri di tutta Italia. Perché Salemme è nato per fare teatro, quello lo so fare benissimo, ma il cinema... è tutt'altra cosa! Certo che quando ti viene proposto da un noto produttore di portare sullo schermo una tua commedia ("L'amico del cuore"), non puoi rifiutare. Ti si pone davanti un'opportunità più unica che rara: fare un film come autore, regista e interprete e raggiungere così un pubblico molto più vasto che può, a seconda di quanto vali, portarti a raggiungerti le stelle o a precipitare nel baratro. Diciamo che fino ad oggi, con una media di quasi un film all'anno, Salemme se l'è cavata, ma non alla grande, riuscendo per un pelo ad evitare il baratro. I primi due film, nonostante le molte ingenuità presenti nella sceneggiatura, risultano pittosto gradevoli anche se, a mio avviso, la trama de "L'amico del cuore" aveva funzionato molto meglio a teatro dove Carlo Buccirosso era stato, a dir poco, STREPITOSO, offuscando quasi del tutto il protagonista, lo stesso Salemme. In "Amore a prima vista" i momenti più esilaranti del film venivano ancora una volta da Buccirosso, questa volta in coppia con il bravo Biagio Izzo. La battuta d'arresto arriva con il terzo film "A ruota libera", idea povera e film inconcludente sotto diversi punti di vista. Dopo Eva Herzigova e Mandala Tyde, Salemme tenta (riuscendoci) di portarci nuovamente al cinema puntando sulla coppia Ferilli-Arcuri, ma la presenze delle due bellissime donne non risolleva certo uno dei film peggiori dell'autore e regista partenopeo. Si arriva così alla "favoletta frivola" di "Volesse il Cielo", film gradevole ma non certo eccelso. Quindi, era inevitabile, che prima o poi arrivasse il "tonfo" e, mi dispiace dirlo, ma "Ho visto le stelle" è stato un vero tonfo. Ancora una bellona, Alena Seredova e ancora una volta un'idea (non certo originale)che parte bene, si sviluppa malissimo, per poi precipitare di botto verso un "finale" (le virgolette sono d'obbligo) scialbo, sterile e senza spessore. Peccato. Bravissimo Gianfabio Bosco, un po' giù di tono Linda Moretti, bravo come sempre anche Casagrande (ma troppo tecnico). La coppia Casagrande-Salemme (grandi amici nella vita), che danno vita al classico binomio "spalla e comico", funziona solo a metà, perché manca il COMICO. Salemme si sforza di esserlo ma non ne ha lo spessore (è lontano anni luce da Troisi). Dovrebbe essere lui la spalla e affidare la parte del comico a chi "comico" lo è per natura (Buccirosso?). Mi dispiace, Vincè', ma devi aggiustare un po'il tiro.