Perché far uscire a metà luglio, per giunta senza neanche un minimo di pubblicità, un film come Equilibrium, è e resterà un mistero, legato alle (il)logiche delle case di distribuzione. Il film strizza l’occhio, visivamente e concettualmente, ad altre produzioni fantascientifiche del passato ma anche del presente: da Terminator a Demolition Man, da Dredd a Minority Report, fino a Matrix. L’analogia d’impatto e visiva con quest’ultimo è lampante: l’ottimo Christian Bale, protagonista che interpreta John “Cleric” Preston, adepto del Tetragrammatron, la nuova clero-polizia del futuro, appare nelle vesti e nel fisico come il grande Neo: combatte come lui, utilizzando per di più e le pistole e la sciabola in una sorta di danza mista di kung-fu e yoga. Equilibrium è il “tempio monolitico” dove gli uomini si riforniscono di Prozium, un composto che inibisce le emozioni, qualsiasi tipo di emozione: il tutto per eliminare le naturali tensioni che le emozioni generano e per mantenere una pace vegetativa. Il film, pur con dei passaggi narrativi a volte semplicistici e a volte inverosimili, e prendendo innumerevoli spunti dai predecessori, non risulta affatto noioso, tantomeno “già visto”. Girato a bassissimo costo, cattura lo spettatore offrendo uno spettacolo visivo notevole, e pienamente in parte risulta anche tutto il cast. La redenzione finale del protagonista e la fine dell’assurdo ordine lasciano chi esce dal cinema pienamente soddisfatto, e con la voglia di provare a far fuori una decina di persone alla volta come un vero Cleric.