Un thriller carino ed intrigante tenuto in piedi da un monumentale M. Gibson. Il resto del cast, eccezion fatta per R. Russo, non mi è parso proprio alla sua altezza. La regia invece è molto buona e regge egregiamente sino a circa venti minuti dal termine della pellicola. Il finale infatti mi ha convinto decisamente poco: mi aspettavo una caccia all'uomo che si sarebbe concluso con una scazzotata tra il padre e il sequestratore e, da patito degli action movie alla "Arma Letale", sono rimasto piuttosto deluso. A parte questo la pellicola rimane valida ma penalizzata oltremodo da alcune incertezze.
possiamo definirla una storia di rapimento e riscatto come altre, con la differenza che si inserisce un duello praticamente psicologico tra il padre del figlio sequestrato (gibson) e l'astuto rapitore (sinise); francamente mi aspettavo qualcosa di più e, nonostante il finale concitato genera un leggero salto di qualità, resta un discreto passatempo da giornata invernale, ma nulla di indimenticabile come invece ho letto in altre opinioni; per gibson ordinaria amministrazione, un pelo meglio sinise in versione buono/cattivo; PS sbaglio o la voce distorta del doppiatore di sinise è quella di jigsaw del film saw?
Premetto che questa è solo la mia opinione, opinione che non mira a offendere i gusti di nessuno ma solo a esporre il mio parere sula pellicola. Ron Howard crea un grande thriller dove gli eventi narrati sembrano già visti ma sono destinati a prendere una piega decisamente insolita. Il film scorre abbbastanza bene e non solo Gibson e la Russo sono molto bravi ma anche Gary Sinise da il meglio di sè nella parte di un cattivo con precise ragioni che motivano le sue azioni. Il duello tra i 2 protagonisti è sempre più serrato con lo scorrere del film fino all'evento che stravolge tutto quanto, fino all'emozionante finale. Il film mi è piaciuto molto ed è sicuramente da vedere per gli amanti di Gibson ma anche per gli amanti dei thriller. Howard, il regista, mostra che anche il bene ha compiuto le sue pecche per raggiungere le felicità e che essa è raggiungibile anche senza possedere moltissimi soldi ( da notare la frase del collaboratore nero di Gibson: " Ho sempre desiderato non essere ricco " ). In conclusione, il film è da vedere e Howard resta un regista che difficilmente delude ( Il codice da Vinci, Cinderella Man ecc ).
Un vero peccato che ransom sia stato fatto 5 anni prima di "nella morsa del ragno"
Detto questo film bello,spettacolare la scena dove lui raccoglie i soldi che il rapitore aveva chiesto va in tv e dice "li vedi questi soldi?guardali bene perchè non avrai neanche un centesimo di questi perchè li darò tutti a chi mi porterà la tua testa,vivo o morto non mi interessa"
Un film mediocre la cui trama è già conosciuta, il cui voto sarebbe un 6 ma la presenza, e la grande interpretazione, di Gibson salva una trama che fa acqua da tutte le parti.
pagina 1 di 2
(7.5/10)
