anche io non conosco la vera storia di nash, tuttavia le vicende raccontate nel film, anche se un pò scontata (ovvero quella del classico genio disadattato e stravagante), reggono bene e non risultano pesante nelle due ore abbondanti; emergono le interpretazioni fantastiche di crowe e della connelly, specie del primo sicuramente in un ruolo non facilissimo da interpretare; bel film, voto 7,5
La triste descrizione di una altrettanto triste e sconoscuta valeria chiari usa espressioni come "trama piatta" se non addirittura "banale". i fatto è, cari appassionati di cinema, che il cinema non vive soltanto di trama. un film è una sinfonia di dettagli che saper cogliere è segno di brillantezza ed intelligenza. una persona sprovvista di queste qualità non può improvvisarsi grande intenditrice come a molti piacerebbe fare. la solitudine. la battaglia col mondo. quanto è bello essere diversi, ma quanto è spaventoso essere incompresi. il mondo sembra che complotti contro di noi. la schizofrenia. qual'è la vera differnza fra il mondo reale e quello illusorio che la malattia ci propone? perchè non possiamo vivere con la schizofrenia? perchè gli altri non ce l'hanno. perchè siamo diversi e ciò ci fa soffrire. una battaglia. in "the truman show" il protgonista soffre perchè è il più umano di tutti uelli ce lo circondan, nonostante sia l'ingannato,il prigioniero. questi film parlano dei "diversi". chi di noi non sogna d essere diverso e addirittura pensa di esserlo? tutti abbiamo qualcosa di speciale e tutti ogni giorno lottiamo contro quella realtà che ci viene proposta dal mondo. john nash è un genio, malato, ma counque un genio rimane. noi forse non siamo tutti geni, ma anche noi lottiamo per (e a causa) della nostra diversità. e la tragedia succede quando venimo igoiati dlla debolezza, dalla sconfitta, e piombiamo nella solitudine. non c'è mosto maggiore d essa. john nash é un avvertimento per tutti noi.
Questa pellicola è a mio avviso la migliore di Ron Howard fino ad ora e contiene una delle migliori performance attoriali di sempre.Mi rifersisco al personaggio interpretato da Russell Crowe,ovvero il genio matematico John Nash...Prova camaleontica la sua,meritava sicuramente lui l' oscar nel 2002 ma questa è un' altra storia. La "moglie" Jennifer Connelly ci offre una grande prova e il suo oscar è meritatissimo...Attori a parte il film è girato molto bene e tiene incollato lo spettatore per tutta la sua durata grazie alla sua intensità ed emozioni che trasmette....
leggo spesso delle opinioni da prof. del cinema e molte critiche nei film piu' importanti cosi' come ho letto alcune critiche su questo film.....credo che chi abbia potuto fare qualche parte in teatro o anche in un corto sa benissimo che la recitazione di Russell e presoche' difficilissima da eseguire....ha recitato in un modo straordinario nn posso che esaltare la sua recitazione in un film che e' cmq molto bello con una buona regia.....la sola recitazione di Russell fa beccare un 8 al film.
Devo dire che ho visto questo film con dei dubbi, che via via che il film andava avanti sono sfumati. La paranoia di una nazione può portare alla schizzofrenia un uomo? John Nash, interpretato magnificamente da Russell Crowe, premiato con il Nobel, esce parzialmente dalla malattia attorniato da bravi attori (la sottovalutata Connelly) reali ed immaginari (ottimi Harris ed Bettany). L'unico difetto che il film verso la fine prende una piega da thriller, che onestamente non ha.
Ottima la colonna sonora