2 stelle. Una per il bravissimo Mark Ruffalo e una per la bellissima colonna sonora, penetrante. Oscar per il miglior film... mah... direi proprio di no. Non l'ho mai voluto vedere, non mi piacciono i film ambientati nel passato recente, ma adoro Hulk Ruffalo e quindi mi sono convinto a guardarlo, pochi giorni fa. E' un film discreto, ma piatto, speri sempre che il ritmo cresca, ma piu' passa il tempo e piu' ti rendi conto che la storia arrivera' alla fine della pista, senza alzarsi in volo. Buon per la chiesa, che ne esce pulita, si parla di abusi, ma il cattivo non si vede, se non in alcune scritte alla fine, ma e' troppo tardi, il pubblico sta gia' cercando nelle tasche, le chiavi dell'auto.
un film un pochino "banalotto", che inquadra più il lavoro/inchiesta giornalistica che il VERO problema.
visto il tema trattato,in 2 ore di film, mi aspettavo molto di meglio!
peccato!
Ennesimo film sul filone delle indagini giornalistiche su un argomento spinoso per gli americani ma ormai molto ben conosciuto da noi in europa. Ed e’ qui secondo me la differenza di vedute: gli americani si stupiscono se certi religiosi abusano di ragazzini mentre da noi europei queste storie si conoscono bene ed i giornali ne parlano nella cronaca. C’e’ ancora qualcuno che non lo sa? Il film e’ sonnolento nonostante la bravura degli attori. Credo sia un tributo per le povere vittime la cui vita e’ stata drammaticamente “violentata” da certi delinquenti protetti “dall’ alto”. Tutto qui, assolutamente non degno dell’ oscar, avessi avuto il “telecomando” avrei cambiato canale.
Un buon racconto, brioso e dettagliato, su un'indagine giornalistica che ha fatto storia. Le due ore passano allegramente, se si esclude la rabbia derivante dall'oggetto delle indagini della sezione spotlight del quotidiano Boston Globe. Buon film, però l'oscar vinto lo vale solo per il tema.