Ho cercato di vedere un film osannato da critica e pubblico: LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT, ma dopo un quarto d'ora ho desistito. Il film è parlato in un romano di borgata incomprensibile, ma soprattutto è di una violenza per me eccessiva: pugni, coltellate, spranghe in testa, sangue che schizza e sprizza da tutte le parti... decisamente non è il mio genere. Per me la violenza al cinema va fatta intendere, ma non mostrata in maniera così aperta e compiaciuta.
Qualche effetto speciale in più, regista e produzione americani e sarebbe stato un successo mondiale. Non cerchiamo logica e spiegazione ai fatti oggetto della narrazione, lasciamoci avvincere dalla storia e godiamocela, solo il finale è forse un po' eccessivo, non ci avremmo mai pensato, del resto in un contesto simile tutto diventa credible. Immensi I tre protagonisti, mentione speciale alla Pastorelli che è al suo debutto.
Come si può dare 1 ad un film così? Almeno per le recitazioni varrebbe la sufficienza piena.. Nonostante la slegatura con gli ultimi 20 minuti,divertenti ma certo non la parte migliore, un po' come in django di Tarantino, questo è un gran bel film, originale, divertente ma anche drammatico, un po' splash, ma se in questo si inserisce la prestazione di un monumentale luca marinelli ben venga (e anche in questo meglio dell'ultimo Tarantino). Straordinarie anche la Pastorelli in un ruolo difficile e grandissimo Santamaria, eroe de casa nostra con tutte le sue contraddizioni e i suoi dubbi, molto umano nel suo essere sovrumano, altro che il Superman Di Caprio di Revenant, almeno il nostro parla..l'altro grugnisce. E con questo una stagione che fa ben sperare nel cinema italiano, che ha collezionato tre perle brillantissime come Jeeg robot, il racconto dei racconti e perfetti sconosciuti, ha consolidato la fama internazionale di Santamaria e definitivamente lanciato in orbita Marinelli, migliore ancora che in "non essere cattivo"
Finalmente un super eroe credibile : in carne, tormentato, umano.
Un super eroe che non combatte terroristi, alieni od altri supereroi finti, tartarugati, con indumenti iper super tecnologici.
I David di Donatello tutti strameritati.
L'amore vince su tutto.
Immenso.
Era dai tempi di Leon che non mi entusiasmavo cosi' per un film. E in effetti, c'e' molto di quel personaggio in questo Enzo Ceccotti. In quel film c'erano pero' Jean Reno, Natalie Portman e Gary Oldman. Qui' Gabriele Mainetti, il nostro bravo regista senza pregiudizi, ha puntato invece (Vincendo!) su piccoli nomi e una ex del "Grande Fratello"...
Mi sarebbe piaciuto un finale migliore, il cattivo meritava qualche possibilita' in piu' per il futuro, e' troppo bravo. Merita!