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Non aprite quella porta (1974)

Opinioni presenti: 67
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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il film horror per eccellenza

(10/10) Voto 10di 10

Dario argento disse qualche anno fa che non aprite quella porta(1973!!!)era il film più angosciante che avesse mai visto:il remake non gli rende assolutamente giustizia.per l'ennesima volta :non è tratto da una storia vera!a mio più modesto avviso èl'horror per eccellenza e vederlo comparato a quelle insulse pappette come the ring o il sesto senso mi fa proprio scompisciare.non c'è abbastanza sangue?e chi se ne frega!é amorale,è malsano,è girato con uno stile allucinato che ha generato numerose imitazioni che però mai e poi mai si sono avvicinate alla sua forza snervante.ricordo che prima di vederlo lo avevo cercato per anni(non esisteva ancora la versione italiana in vhs)e quindi nella mia mente lo aveva un po'mitizzato e ad una prima visione al momento ero rimasto perplesso.poi il giorno dopo ho cominciato a pensarci ed a ripensarci:ragazzi,non se ne voleva più andare.ha qualcosa che gli altri horror(e ne ho visti a migliaia)non hanno:il mostro no n ha niente di diabolico ed affascinante:è un povero gigante scemo e ritardato mentale che non sa fare due più due.la sua degna famigliola trova normale voler cenare a base di ragazza ma vive come un'onta non lavabile l'allontanamento dal lavoro del nonnetto.l'ambientazione poi nel texas è fantastica:non più rappresentato come terra di veri ideali e rudi cowboy ma,con i suoi vastissimi spazi solitari,emblema della provincia gretta e malata dove l'ignoranza e la solitudine genera mostri.i giovani fricchettoni vengono fatti a pezzi da dei pazzi che a loro modo hanno forte il culto della famiglia.la fotografia povera,per niente patinata e glamour come in certi film recenti,la musica dissonante e cacofonica ,la prova superba degli attori, creano uno sile documentaristico(altro che blair witch project)che sedimenta nella mente dello spettatore e ne fa il cult per eccellenza.



Ferruccio, 38 anni, Massa (MS).




Cult-movie... ormai passato!

(6/10) Voto 6di 10

Vedere oggi “Non Aprite Quella Porta” versione 74’ dovrebbe essere solo per farsi un’idea del originale pellicola che ha ispirato il capolavoro di Nispel. (Remake del 2003) Sally e i suoi amici, attaccati da Faccia di Cuoio (all’epoca ancora un demente) e la sua famiglia. Tobe Hooper ha scritto le regole dello slasher-movie più estremo, e nella sua opera più famosa mostra la malattia umana, il marcio della società attraverso dei reietti sadici e psicotici. Gunnar Hansen resta sì indimenticabile nella parte di Faccia di Cuoio, ma ha rubargli la scena è decisamente Edwin Neal, che nella parte del fratello pazzo è sublime. Un film, ormai più che passato, ma che comunque riesce ancora a disturbare, soprattutto nella storica scena della cena in famiglia, con tanto di atroci sevizie sulla ragazza. Nel 1974 il pubblico ha assaporato quell’horror barbaro e malvagio, fine a se stesso, e ancora oggi il film è considerata una pietra miliare, da studio per comprendere il marcio che c’è in America. Un film che ha fatto epoca, ma che oggi si spreca decisamente in confronto ad altri slasher-movie, la pellicola di Hooper risalta i tempi che furono, e vedendo oggi un demente che urla con una motosega al seguito, di certo è superato, e quindi è decisamente meglio vedersi un maniaco vendicatore che corre con la sega, per uccidere per meri piacere propri, e non per ordine. Personaggi rimasti, come Sally (perfetta Marylin Burns), il fratello invalido, e il vecchio nonno di Faccia di Cuoio sulla sedia. Una pellicola terrificante per l’epoca, che ancora oggi riesce a disturbare, ma è decisamente superata. Al contrario di un altro capolavoro come Halloween, l’originale di Non Aprite Quella Porta è una pellicola fatta ancora con più soldi e purtroppo si vede, benché si distingua come capostipite del cinema indipendente. Insomma un film decisamente consigliato,ma solo per dire “ho visto un classico che ha fatto storia”.. perché per chi si avvicina oggi per la prima volta ad un film così, vedersi una ragazza che corre e grida fino a farci annoiare, e un finale chiuso, ma che poi inspiegabilmente si riaprirà con il seguito, non farà altro che ridere. Superato.



Thomas Hewitt, 35 anni, Texas.




reale non horror

(10/10) Voto 10di 10

Forse nel guardare il film horror Non aprite quella porta si possono vedere temi e scene gia viste in altri film,si puo anche pensare ad una trama scontata, ma! Colpo di scena il film e basato su una storia vera a quei 5 ragazzi ando pressappoco cosi quindi criticare la trama e' incredibile. Agghiaccante storia d'orrore



Leo, 30 anni, Bosconero.




Michael Myers e Jason Vorhees dovrebbero pagare i diritti d'autore a Faccia di Cuoio

(8/10) Voto 8di 10

Se nel ventennio 70 - 80 il genere horror ha militato nella Serie A della cinematografia lo deve a film come questo. "Non aprite quella porta" è sicuramente inferiore a capolavori, risalenti allo stesso periodo, quali "Dawn of the dead" o "Halloween"; ciò nonostante è il film che maggiormente ha influenzato il genere horror. Con Faccia di cuoio compare per la prima volta sul palcosenico cinemtografico una nuova figura di assassino seriale: un killer tardo di mente inesorabile nel perseguire l'unico scopo della sua esistenza: uccidere più innocenti possibili. A tale personaggio Jason di Venerdì 13 e Michael Myers di Halloween dovrebbero pagare i diritti d'autore ogni volta che mettono piede in un film. L'ammontare di tali diritti, seppure immenso, sarebbe comunque inferiore ai diritti dovuti a Tob Hopper per l'idea che più di ogni altra gli è stata copiata dai registi horror degli anni '80, '90 e '00: la giovana età delle vittime della mattanza (qualcuno sa dirmi se negli ultimi 30 anni è stato fatto un film dell'orrore in cui vittima di un omicidio sia una persona di età superiore ai trenta anni????). Premesso quanto sopra consiglio "Non aprite quelle porta" a tutti. Nonostante il budget limitato, l'utilizzo di attori non professionisti, l'assenza di trucchi ed effetti speciali, la mancanza di scene splatter, poche altre pellicole riescono ad incutere disturbo e angoscia nello spettatore come "Non aprite quella porta". Ciò grazie alle grandissime scelte registiche di Tob Hopper, mai più grande come in questo film, ed alla violenza del messaggio sociologico sotteso alla pellicola: le vittime della società moderna diventano i mostri di cui la società stessa deve aver paura. "Non aprite quella porta" dovrebbe essere visto anche dai registi videoclippettari dei giorni nostri che, stupidamente, ritengono che più ettolitri di sangue si spargono, più il film fa paura.



Alessandro, 29 anni, Peschiera Borromeo (MI).




Vi consiglio io...

(3/10) Voto 3di 10

A parte il corpo di jessica che stonava alla grande in questo film,non esiste + un vero film horror che faccia paura.l'altra sera ho visto per la prima volta il cult movie"la casa dalle finestre che ridono",tensione,paura,colpi di scena a go-go,ve lo consiglio.opinione finale di non aprite...: vergognoso



Davide, 29 anni, Como (CO).





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