Il film nel complesso è godibile e scorrevole. Uno stile, in termini di sceneggiatura e trama, simile ai buon vecchi film futuristici anni 80-90: semplici e piacevoli (vedi Corto Circuito). Sono rimasto parecchio deluso dal finale. Potevo accettare la "crescita psicologica" del robot, teoricamente e ingegneristicamente è davvero probabile, ma non la possibilità di far entrare coscienze umane dentro altri robot (qui si è perso quel filo sottile di realismo). Insomma, non all'altezza di Distric 9 ma decisamente meglio di Elysium.
E' un film che mi ha deluso profondamente. E' proprio vero che i soldi rovinano l'arte, in questo film nulla è rimasto di District 9 film-capolavoro fatto a basso costo e con un risultato incredibile. Anche la prova con Elysium fu molto buona ma questo film in definitiva nulla mantiene delle tematiche forti degli altri film come il razzismo se non un vero e proprio apartheid. In Humandroid il tema della morte e dell'estinzione dei robot senzienti non è un piano preciso, voluto, organizzato da uomini malvagi ma è semplicemente il risultato di una batteria non che non va. Il risultato è veramente assurdo e ridicolo e i malvagi che si occupano di Chappy per fini del tutto personali sono piuttosto delle macchiette, dello stesso tipo di Waterwold, malvagi che non lo sono troppo, umani cattivi ma anche buoni, robot buoni ma anche cattivi. Chappy forse voleva essere un Oliver Twist robotico ma manca l'anima non tanto a Chappy quanto a questo film. Adatto ai bambini e poco adatto a chi vuole vedere un film di Blomkamp.
Simpatica commedia ambientata in un futuro robotizzato e futurista dove la Scienza Finzione è il paesaggio.
Il protagonista è Chappie (da cui il titolo originale), un robot che acquisisce coscenza e diventa, suo malgrado, il leader di una banda di gángsters sgangherata. Enigmatica e divertita a parti uguali, risulta una pellicola piacevole da vedere senza troppe pretese.
Non importa che tu sia uomo o androide, quello che importa è sopravvivere.