Il film, per quanto girato con maestria, è una vera e propria deturpazione della bellezza e dei profondi significati del libro da cui è stato tratto (Il totem del lupo, di Jiang Rong). A parte lo stravolgimento della trama, pazienza, sono sconvolti o trascurati i punti più importanti ovvero il problema ecologico, il temperamento dei lupi come simbolo dell'anima mongola, il rilievo dei personaggi. Consiglio a tutti di leggere il libro, magistralmente tradotto da Maria Gottardo e Monica Morzenti, e di evitare il film.
Trovo la recensione di FilmUp condivisibile ed è difficile aggiungere qualcosa. Il film, nonostante gli evidenti difetti di sceneggiatura, è,però, imperdibile anche solo per "gustarsi" scene con i lupi mai, al cinema, viste così belle e realistiche. J.J. Annaud è un regista coraggioso e lo aveva già dimostrato con L'ORSO, soprattutto. Si può giustamente discutere sulla correttezza etologica dei suoi film (meno in questo rispetto agli altri), ma film come questi sono anche un potente messaggio per la conservazione. Il grande cinema è anche questo.
a me questo film è piaciuto. non ho letto il libro e nemmeno mi interessa farlo, il cinema è il cinema, la letteratura è la letteratura. non conoscere il libro da cui è tratto un film, lascia liberi di giudicare un film per quello che è dal punto di vista prettamente cinematografico, senza perdersi in sentieri fuorvianti.
questa pellicola è stato girata e realizzata in modo semplicemente magistrale, un piccolo capolavoro di produzione cinematografica. concordo che a livello di sceneggiatura si poteva fare meglio.
Film che sembra piu una campagna promozionale della Mongolia piuttosto un qualcosa che spieghi o narri la vita dei lupi della zona e della loro difficile convivenza con l'uomo.
Quello che resta ai titoli di cosa è quindi una grande amarezza per aver sprecato la bellezza dei paesaggi e degli stessi animali con una trama povera, superficiale e dialoghi al limite dell'imbarazzante.
Peccato.