Era dai tempi di"Parenti serpenti" di Monicelli che non vedevo un film così divertente, caustico e al vetriolo sulla famiglia, in questo caso la famiglia/harem di un grande attore scomparso, nel cui ricordo si riuniscono nella ricorrenza del decennale della morte due delle sue quattro donne, ciascuna con la propria figlia ed i nipoti. Il film è scorevolissimo, ha dialoghi incredibilmente brillanti, non cade mai nella volgarità ed è interpretato in maniera straordinaria da un gruppo di attori noti (Valeria Bruni, Marcoré, Angela Finocchiaro, ma soprattutto un'incredibile meravigliosa Virna Lisi che si accomiata dal cinema e dalla vita con un'interpretazione da standing ovation) uniti ad attori meno noti ma altrettanto validi. Difficilmente al cinema un film mi fa ridere... beh questo è spassosissimo, ma con un fondo di amaro che fa pensare. Sullo sfondo mille strizzate d'occhio al grande cinema italiano rievocato con affettuosa simpatia. Da vedere!!!
Prima di tutto diverte. Le donne sono simpatiche ed è fatto bene. Da vedere. Poi però si deve dire che non sorprende mai del tutto e non arriva a profondità importanti. Resta un po' li'. Ecco io mi sono poi chiesto che fine ha fatto il femminismo di questi anni.
Spinto dall'accostamento a Parenti serpenti, un assoluto capolavoro della comicità italiana, ho visto questo Latin lover continuando a chiedermi quand'è che sarebbe decollato. Il fatto è che neanche il preambolo introduttivo è riuscito ad interessarmi più di tanto. Nel film mancava tutto il necessario per definirlo una commedia, figuriamoci poi una commedia al vetriolo. C'era tutto i presupposti per farne un filmone, ma è stato gestito malissimo. Strano poi un paio di occasioni dove la Finocchiaro non era in parte e che la scena sia passata comunque. Occasione persa, forse era meglio presentarlo come un film drammatico. Non ho gradito l'allusione incestuosa della figlia americana, mentre mi ha fatto piacere la dedica alla grande Virna Lisi.
Non sono d'accordo con la recensione: anche la seconda parte del film è fatta benissimo, io non l'ho notato questo finale così consolatorio. Anzi, l'elemento caustico è accentuato nella seconda parte dalle reazioni della Bruni Tedeschi (che esce dalla sua depressione e gongola davanti alle disgrazie delle sorelle), della spagnola quando scopre le corna e della Finocchiaro quando sua madre rivela davanti a tutte il suo segreto. Il finale è semmai malinconico, ma siamo pur sempre in presenza di un film italiano che non ha nulla a che vedere con un Polansky o un Almodovar (anche se è bello il ribaltamento dei ruoli della Paredes e della figlia che erano invece amanti in "Tutto su mia madre"): "Latin Lover" è molto più delicato, spiritoso e leggero. A mio avviso resta uno dei migliori film italiani degli ultimi anni, superiore anche a "Speriamo che sia femmina" (il paragone + immediato) sia per la trama + originale, sia perché qui ci sono, e molto + approfonditi, dei personaggi maschili - Marcorè che fa il compagno della Finocchiaro, il giornalista impiccione/sfigato, lo stuntman malinconico, il vecchio critico - in definitiva lo consiglio davvero a chi voglia farsi 4 sane risate con un bel film intelligente.