Non ho mai capito perché chi scrive una recensione, non è mai imparziale e tende sempre ad esaltare doti che il pubblico mediamente non vede. Pur contando spesso sul mio fiuto, questa volta sono cascato nelle lodi della recensione e mi sono pentito amaramente. Chi leggerà la mia opinione, tenga presente che: 1) i 2 venditori non accompagnano affatto lo spettatore ma compaiono solo qualche volta nelle 39 noiosissime "scenette" 2) il film inizia con 3 rappresentazioni di morti, surreali ma tutt'altro che comiche e prosegue con scene completamente slegate fra loro e generalmente senza alcun senso 3) l'unico leit motiv che si incontra è l'assurdo inizio delle ripetute conversazioni telefoniche di alcuni personaggi. Tutto il film è di una noia e piattezza veramente estenuanti ! Se a Venezia lo hanno premiato, o i giurati erano dei pazzi o il livello degli altri film era davvero scadente.
Durano sempre troppo queste inquadrature fisse? Non succede niente? E' arte cinematografica? Perché il regista non ha scelto di fare un bel film d'azione, tipo 007?
L'arte del cinema è varia, ampia, e per più di un secolo ha dato origine a opere molto diverse. Occorre non confondere l'arte con il puro intrattenimento. Nel film di Andresson ci sono molte cose che restano nella memoria anche dopo la visione. Mi piace lo humor sottile, appena accennato, con cui muove i personaggi, dalla maestra di ballo innamorata persa all'ufficiale di marina che si reca agli appuntamenti sbagliati. Mi piace come sono composte le inquadrature, soprattutto quelle con un bel senso di prospettiva, profonde e visibili. Mi piace avere il tempo di guardare con attenzione questi quadri che rappresentano con un umorismo lucido e distaccato la condizione umana.
Mi piace la scena finale, la casualità con cui si fa riferimento al tempo, l'unica vera ricchezza di cui disponiamo.
Lo sguardo del piccione è lo sguardo di chi non partecipa, di chi guarda accadere, di chi non accampa scuse o giustificazioni. E i quadri che emergono sono tristemente divertenti, perché mi obbligano a essere cosciente di quello che vedo e a pensarci mentre lo guardo.
E' la prima volta che mi capita di arrivare fino alla fine per ammettere quello che fin dall'inizio ho intuito: o io di cinema non capisco più di quanto una vacca spagnola capisca l'inglese o a Venezia si sono bevuti il cervello.
Probabilmente è la prima quella che conta, ma allora permettetemi di continuare a sognare da perfetta ignorante: voglio che l'Arte sia elevazione dello Spirito!
Il film è finlandese. Si apre con tre scene diverse dal comune titolo incontrio con la morte". È l'unica parte del film cui (sforzandosi) si potrebbe dare un senso. Il resto sono scene scollegate tutte girate a camera fissa. Tutte noiose e prive di senso. Tristi. Ho provato ad addormentarmi per non andarmene ma non ce l'ho fatta. Terribile.Ma il cinema non era un'arte?