Jackie Brown è stato un flop, rarissimo caso nella filmografia di Quentin Tarantino; il regista ha fatto solo due film che hanno deluso le aspettative di buona parte degli estimatori (da cui mi escludo, visto che considero ogni pellicola di Tarantino un piccolo capolavoro, un mondo a sé), l'altro è "A prova di morte", che forse non è stato compreso perché troppo sperimentale, voglio dire, nella mia ignoranza cinematografica non credo che nessun regista abbia girato un film per poi prendere il negativo in sala montaggio e calpestarlo per terra. Torniamo a Jackie Brown: dopo gli scoppiettanti Le Iene e Pulp Fiction Quentin cambia drasticamente rotta girando un film totalmente diverso, più calmo, magari anche più maturo. Si vede che è un film di Quentin, la regia è la sua, tipica, inconfondibile (carrellate, steady cam che all'indietro o avanti segue un personaggio nei suoi spostamenti facendoci camminare insieme a lui, zoom lenti,piani sequenza, primi e primissimi piani, c'è pure un dolly), la sceneggiatura è pure la sua, e si capisce benissimo, ma qualcosa manca: è un film più maturo, meno comico, si riderà un paio di volte, e meno violento, una storia di imbrogli e d'amore in cui non è permesso allo spettatore distrarsi, bisogna stare molto attenti alla storia, o qualcosa verrà a mancare. Favolosa la colonna sonora composta da classici anni '70, bravissimi gli attori (un Samuel L. Jackson mattatore del film in stato di grazia e un Robert De Niro bravissimo nel fare il rinco fumato e strafatto), un finale a mio parere molto triste ed emozionante. Un film da rivalutare assolutamente, uno dei film più belli di Quentin.
Scettico dalle opinioni ancora inesistenti mi sono cimentato nella visione di questo film dopo esser venuto a conoscenza del cast. Mi hanno convinto la regia tarantiniana (che non si è smentita) e grandi attori come De Niro (doppiaggio Amendola) e Jackson.. trama per niente scontata e film scorrevole! Consigliatissimo.
Qui c'è la novità nella tradizione. qui c'é il più vero e il più maturo tarantino. qui c'é un film, come si suol dire, cult. come è nello stile del regista americano, le vite dei personaggi del film si intrecciano e gli attori, tutti di primissimo livello, si ritagliano in tutto in uno spazio da protagonista. la trama è come sempre, ben articolata, resa ancora più godibile da una linearità insolita per il regista! niente flashback, nessun capovolgimento temporale della storia, tutto scorre in modo elementare e lineare, come i classici di un tempo pur essendo innovativo ed originale. in ogni caso rimane un capolavoro e con una colonna sonora da oscar. come pulp fiction, jackie brown più lo si guarda, più lo si apprezza, un pò come la torta della nonna, la prima fetta è buona, ma assaggiando la seconda, capisci che non ne trovi una uguale in pasticceria.
Tarantino si dimostra nuovamente un asso del cinema contemporaneo. Questo film spreme quelle che sono le qualità migliori del regista-sceneggiatore in questione. Diversamente da come accade ad esempio per Pulp Fiction e probabilmente il discorso vale pure per Le Iene anche se non ho avuto modo di vederlo, qui Tarantino ci propone un'opera decisamente divera. Prima di tutto è da notare come lo stile e la tecnica registica mantengano una linea decisamente più classica, la sceneggiatura, come al solito è il vero punto di forza dell'intera pellicola. La storia è molto brillante, ricca di dialoghi ben strutturati e divertenti. Gli attori sono tutti molto azzeccati e ricoprono bene il proprio ruolo, primo su tutti DeNiro, il quale si immedesima con grande capacità nella testa di un criminale da quattro soldi. Nonstante il film sia caratterizzato da alcune scene abbastanza forti, credo comunque che trovi a metà strada tra il thriller e la commedia. Insomma Tarantino ha realizzato un film degno di essere chiamato capolavoro, un 10 non glie lo toglie! nessuno.
non è il solito film ha cui ci ha abituato tarantino,(trama lineare e non frammentata)ottima fotografia e ottima regia. se il film fosse stato fatto da quealcun'altro avrebbe avuto un voto più alto,ma in luce della genialità tarantiniana...7