Dopo ben tre anni dall'uscita del film negli USA [2011], finalmente, visto anche il successo ottenuto dalla pellicola in Francia - si parla di circa 80.000 spettatori - qualcuno si è deciso alla distribuzione in Italia (non so se con successo o insuccesso), nonostante le (ovvie) resistente dei poteri della sinistra e dei massoni (potere questo ultimo infernale, di odio, di persecuzione nei confronti dei cattolici).
Sorprende, personalmente, che Filup non l'abbia (ancora) recensito ufficialmente, ma tant'è.
Film in ogni caso stupendo, fedelissimo ai fatti (tranne la modalità in cui è avvenuto l'assassinio del generale Gorostieta, non a campo aperto bensì nella stanza da letto), dal ritmo incalzante e, credo, altamente ispirato sia a livello di regia che di script.
Un film narrante fatti ed avvenimenti non dissimili da quelli legati alla imminente guerra civile spagnola, dove anche in quel caso la mattanza dei cattolici fu senza precedenti ma a differenza del Messico, in Spagna i cattolici, per fortuna, ebbero il sopravvento sui comunisti.
Forse il film avrà ecceduto in qualche scenografia diciamo "corale" (di popolo, di ceti indifesi, ma probabilmente è stato così).
Ancora, il film, trattando del martirio (dei bambini) potrà dare fastidio a qualche spettatore (in considerazione di aspetti personali di fede) ma ciò corrisponde al vero (è dimostrato dalla beatificazione di alcuni martiri da parte della Chiesa Cattolica).
In ogni caso, destinato a credenti e non credenti, secondo me si è in presenza di una pellicola da dibattere, per un sereno confronto e soprattutto per enucleare i danni e la responsabilità storica che ha avuto la massoneria (prima dei comunisti) nell'avvelenamento delle coscenze collettive.
Un film epico. Coinvolgente, affascinante, commovente, con scene di azione. La più importante produzione messicana di sempre si rivela all'altezza dei soldi spesi. La storia raccontata è poco conosciuta, è giusto che venga diffusa.
Michele M. Ippolito, 35 anni, San Giorgio a Cremano (NA).