Poesia fatta film.
Elio Germano strepitoso nei panni di una delle più importanti figure letterarie filosofiche e culturali del nostro paese.
Contraddittorio il pessimismo risaputo del poeta, con l'immensa voglia di vivere, conoscere, scoprire che Leopardi non nascondeva.
Sconsigliato a chi non conosce Leopardi e a chi è privo di sensibilità umanista.
...che tipo di film vi aspettavate di vedere??? Vi informate sul "genere"? Partendo dal presupposto che il geniale ma sfortunatissimo poeta ha avuto una vita NOIOSA, SOFFERENTE, DIFFICILE, sia per la sua grande sensibilità, che per la sua malattia, che per l'epoca con relative dinamiche sociali... ebbene, pensavate di vedere un film d'azione? Un thriller? Vi soffermate a sottolineare che il film è lento e noioso, peraltro per me non è né l'uno né l'altro...ma qualora fosse stato così, io credo che il regista abbia ottenuto quello che voleva: trasmettere allo spettatore la noia e la lentezza di una "vita" sofferente, opprimente. Al contrario delle vostre recensioni che si limitano a dire che il film è lento, io faccio un applauso a questo film che ritrae Leopardi proprio come ci viene descritto dalle sue biografie e dai testi storici. E mi complimento anche con Elio Germano che si è immedesimato nel protagonista in maniera impeccabile, e sottolineo impeccabile. GRANDE FILM, non per tutti fortunatamente. Un film intellettuale, un film di estrema sensibilità, su cui riflettere; un film da evitare se volete azione, risate, o una serata spensierata.
Sono un'appassionata di Leopardi, quindi conoscevo già parecchie delle cose che sono state dette. Nonostante questo ho trovato il film molto interessante, ben fatto, soprattutto per quanto riguarda il dvd n. 2. Ottima anche l'interpretazione durante la lettura dei testi. Consigliato solo a chi abbia un certo interesse relativo alla letteratura.
Molto curata la fotografia, belle le musiche, bravissimo l'interprete principale. Forse non si poteva pretendere di più? Non so, certo Martone non osa e ci racconta quello che già sappiamo sul grandissimo poeta. Ma lo fa con gusto, con una delicatezza di chi sa che sta maneggiando una cosa fragilissima. Unico lievissimo cenno di trasgressione il tema dell'erotismo forse omosex, appena intravisto. (Ranieri, l'incontro con l'ermafrodita) .
Molto intensa la scena finale , col cosmo che grava sul Leopardi morente e i versi sublimi della GINESTRA che risuonano nel vuoto della nostra civiltà delle macchine.
Un ragazzetto seduto vicino a me ha esclamato alla fine "Quanta sensibilità, quanta poesia!" e lo diceva con la voce rotta dalla commozione, non per ridere.
Andatelo a vedere, anche se sa un po' troppo di banchi di scuola.
Fare un film su Leopardi non deve essere certo facile. Un po' per la vita breve e sofferente che ha avuto, che non si presta certo ad avvincenti racconti ed un po' per la sua smisurata grandezza intellettuale, che non può che essere a dir poco semplificata in un film, per quanto lungo e dettagliato possa essere. Credo che Martone meriti delle lodi solo per averci provato. Complessivamente il risultato mi pare più che buono. Germano è davvero bravo e si fa perdonare qualche posa un po' troppo "teatrale" ed anche il resto del cast l'ho trovato all'altezza, tranne forse l'attrice che interpreta Fanny. Il racconto mi pare che si dipani mantenendo un buon equilibrio tra i dati più strettamente biografici del poeta e la rappresentazione dei moti del suo animo, i momenti delle ispirazioni più celebri, come quella dell'Infinito o della Ginestra (la scena vesuviana credo che sia la migliore del film). Ho trovato un po' troppo slegate tra loro alcune scene, ma immagino che, durando già così il film oltre due ore,si rischiasse di appesantirlo eccessivamente aggiungendo altri dettagli.