Capita talvolta di vedere un film senza alcun sospetto sulla profondità che esso riece a raggiungere. E' il caso di Lucy, film che sembra prevalentemente d'azione ma i cui aspetti filosofici (i riferimenti sono tantissimi) sorprendono. Besson incanta con i film dai titoli a 4 lettere.
Un altro film azzeccato del regista di Leon, impreziosito dalla presenza di Freeman e da una buona recitazione della Johansson, nonché dall'uso magistrale degli effetti speciali. Piccole pecche per la trama e la sceneggiatura smussate pero' da onirici momenti di pura poesia.
Fotografia ed effetti speciali contraddistinguono questo film del regista Besson.
La protagonista Lucy, interpretata da una splendida Scarlett Johansson,
da semplice studentessa diventa l'incarnazione del "sapere".
La sua mente arriva al 100% delle potenzialità del cervello umano dopo l'assorbimento di una sostanza sintetica che le viene inserita nello stomaco.
Morgan Freeman e' un professore che per anni ha studiato l'evoluzione della specie e la trasmissione delle conoscenze del genere umano, a lui si rivolge Lucy per cercare una spiegazione del suo sconvolgente mutamento.
Non mancano sparatorie e inseguimenti contromano in una Parigi, sempre bellissima.
Troppo presto arriva il finale del film non senza però permettere la trasmissione del "sapere" accumulato da Lucy ai posteri.
Un film che fa pensare e riflettere sull'uso del tempo che abbiamo, unica vera ricchezza.
Mancanza di genio creativo, di talento, di estro. E'questo il limite di Luc Besson. E quando sei fatto così, hai voglia a studiare. Perchè, poi, quando hai il compito in classe, non puoi far altro che scopiazzare.E se il compagno di banco si chiama Stanley Kubrick, puoi rubargli tante idee. Ho letto le opinioni di altri lettori, e molti detrattori sottolineano i malcelati riferimenti a Limitless, a Matrix e via copiando. Il risultato è un polpettone indigeribile. Ma il vero film che ha ispirato questo insulso lungometraggio è sicuramente "2001:Odissea nello spazio", di Kubrick appunto. A voler essere gentili nei confronti del sopravvalutato francese, si potrebbe dire che lui ha inteso "omaggiare" il grande maestro newyorkese. Ma Besson purtroppo è Besson,uno che a scuola probabilmente riusciva a prendere un 5 stiracchiato. E Kubrick era un genio, uno da 10 e lode. Concludo con una proporzione. Salieri : Mozart = Besson : Kubrick. Salvo solo gli effetti speciali e la fotografìa, perciò gli dò 2 invece di 1.
Scienza o non scienza, non è quello che importa. Il film scorre bene e va oltre le aspettative. Poi quello che dice sul cervello umano è tutto vero tranne la parte finale, secondo il mio punto di vista. Se ne fa poco uso, e quel poco è fatto male. Almeno passi questa logica ...