Nel panorama odierno dei film made in U.S.A., questo film risulta essere originale. Splendida la fotografia, come splendidi sono gli effetti speciale. Incomprensibile la morte di Matusalemme e la rigidità sorda di Noé. A tratti Noé sembra persino essere un robot programmato per uccidere, senza alcuna pietà, senza un minimo di ragionamento.
8 per la fotografia.
Non capisco veramente il motivo dell'accanimento su un film che a mio avviso è fatto molto bene. Mi ha preso dall'inizio alla fine.
Il regista dà una visione dei fatti narrati nel vecchio testamento molto vicina alle interpretazioni fatte da scrittori come Sitchin, sostenitore della "teoria dell'antico astronauta" come spiegazione dell'origine dell'uomo. Sitchin attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una presunta razza aliena, detta Elohim (in ebraico). Il non condividere o il non conoscere o meglio ancora affidarsi solo a delle interpretazioni classiche dei fatti è riduttivo. Tornando al film ho apprezzato il coraggio di narrare così i fatti del diluvio e della vita di Noè, agricoltore figlio di Lamech e nipote di Matusalemme, nono nella linea generazionale dei discendenti di Adamo attraverso Set e padre di tre figli: Sem, Cam e Iafet che avrebbero dato vita ad una stirpe con più popoli: Sem per i Semiti, Cam per i Camiti e Iafet per gli Iafetiti. In definitiva un film da vedere con lo spirito di chi non sapendo come sono andati i fatti realmente ascolta un'altra parola, ne acquisisce il significato e riflette.
Non è facile giudicare questo film ; da una parte lo si può definire un fumettone con bellissimi effetti speciali, dall'altra si può apprezzare grazie alla bravura di Crowe il tormento del protagonista. Nelle due ore e un quarto c'è di tutto: i giganti di" Transformes", le battaglie del "Signore degli anelli", le arche di" 2011" , il new age e ,non ultimo, atmosfere da" Shining".
Insomma un cocktail che si lascia bere.