Non sono un'amante dei film italiani, anzi, ma questo film, dopo una giornata di lavoro pesante è riuscito a divertirmi. Non è sguaiato come i soliti film panettone, non ci sono i soliti bellocci ma attori che interpretano bene il loro ruolo. Ovviamente non è un cinema d'autore ma mi ha fatto passare una serata piacevole senza troppi coinvolgimenti. In un panorama di film dove abbondano violenza, effetti speciali esagerati, maleducazione, parolacce e donne sempre nude, questo film è abbastanza una rarità.
Io che non sono una grande fan dei film italiani decido di fare un eccezione con Tutta colpa di Freud, attratta dalla romance lesbo che dal trailer appare intrigante. Puntualmente mi ritrovo di fronte ai soliti luoghi comuni sull'omosessualità, punto numero uno: nessuno si sveglia una mattina e decide di cambiare orientamento sessuale a causa di una delusione amorosa,questo non fa altro che perpetuare l'ignoranza di coloro che credono che l'omosessualità sia una scelta. Punto numero due: alcune donne omosessuali hanno un aspetto mascolino ma rappresentarle sempre e comunque con capelli corti e pantaloni inguardabili non è un must. Ridicolo inoltre l'interrogativo di Sara che non si spiega come mai sia diventata lesbica se da bambina amava il rosa e la danza.
Ogni volta che vedo un film italiano penso: "sarà la volta buona?" e ogni volta rimango deluso. Ormai è da tempo che in italia quando si fa un film non si riesce ad andare oltre alla misera commediola-ola-ola. Sarà la crisi economica, l'incapacità degli attori? Boh? Fatto sta che questo film oltre alle location carine in cui è stato girato, offre ben poca cosa, un recitazione discreta di Gassman ma il resto è una palla allucinante, le storie d'amore inverosimili di tre sorelle figlie di uno psicanalista/padre ancor più inverosimile il tutto diluito in circa due ore di noia mortale. Certo c'è di peggio... però bisogna essere davvero di bocca buona per dare un voto superiore al 3/4.
Non si può considerare come film, perché sarebbe fuori luogo, ma piuttosto una soap opera, che avrebbe riscosso successo tra le dodicenni un pochino retro'.casting non centrato, scenografie da fumetto e momenti simili alla famiglia del "mulino bianco". Che altro dire? Non possiamo prenderci la responsabilità di far crescere i giovani con un mondo che non esiste. Ritorniamo al nuovo-neorealismo e il cinema tornerà al suo ruolo:" c"come cultura. Cicala da roma