Visto ieri con enormi aspettative. Delusione: scontato, lento, prevedibile, noioso. Cosa avrebbe di horror o di suspense psicologica ? Un altro film osannato per i nomi di regista e attori. O forse, più semplicemente era "cult" quando è uscito in sala. Ora è, ahimè. superato.
Rosemary Woodhouse e il marito attore si trasferiscono a vivere in un grande appartamento la cui anziana proprietaria è da poco morta. Presto incontrano una strana coppia di vicini di casa piuttosto invadenti, che finiscono con l'insospettire Rosemary. Quest'ultima resta incinta e, dopo una serie di eventi inquietanti, inizia a sospettare una congiura ordita dai due vicini ai danni del bambino che porta in grembo. Terribile verità o paranoia?
Bellissimo film (1968) di Roman Polanski, "Rosemary's Baby" è perfettamente giocato sulla suspance basata sul dubbio riguardo alla salute mentale di Rosemary (Mia Farrow); pur essendo un film del terrore, è privo di effetti horror, interamente girato in modo realistico, in interni suggestivi, ricostruiti mirabilmente in studio, e belle riprese esterne di New York. Un'interpretazione superba di Mia Farrow, accompagnata da un eccellente John Cassavetes e da due altri veterani del cinema hollywodiano (i due vicini), fra cui l'attrice che ha fatto guadagnare un Oscar alla pellicola (nella parte dell'inquietante Minnie). Ottima tensione emotiva, splendida regia, una perfetta, angosciante colonna sonora, che riprende, dai titoli di testa, una ninna nanna fastidiosa, inquietante, ambigua. Finale terrificante che lascia molto all'intuito, all'immaginazione. La sceneggiatura è ben costruita, mai noiosa. Parti oniriche sono alternate in maniera equilibrata alle parti realistiche. Interessanti collegamenti alla religione. Splendida fotografia.
Questo è il vero cinema horror...questa è la vera dimostrazione di cosa significa fare un film dell'orrore, insieme anche ad altri capolavori come shining o il bacio della pantera(1942)...ma, secondo me, rosemary's baby, in un certo senso, rimane insuperato da ogni altro horror anche a 40 anni dalla sua realizzazione. innanzitutto,a mio giudizio, la vera forza di quest'opera d'arte nasce soprattutto dalla "mitica" capacità di creare angoscia dal niente...anche nei momenti che sembrano normali per tutti e questo anche grazie alla superba colonna sonora che contribuisce(e molto)alla creazione di un vero e proprio "senso d'orrore" che attanaglia lo spettatore con una tecnica quasi "surreale"(a livelli talmente elevati e gelidamente intelligenti che a confronto omen il presagio è una ridicola bambinata)...e questa "tecnica" dell'angoscia e dell'orrore polanskiana(e anche quella kubrickiana di shining) sono "tecniche" che nel cinema horror attuale possiamo tranquillamente dimenticarcele, in quanto questo genere cinematografico è (secondo me!)caduto talmente in basso, oggigiorno, che si stenta a credere che il cinema horror abbia mai potuto creare simili capolavori...rispetto ai film "horror" degli ultimi anni, rosemary's baby e shining(e numerosi altri dei bei vecchi tempi) sembrano provenire da un altra dimensione. l'intera vicenda del film di r.polanski non è intenzionata a fare conoscere,allo spettatore, la verità che aleggia intorno alla protagonista, prima della fine... affinchè lo spettatore possa liberamente(e angosciosamente)"sprofondare" nell' incubo creato progressivamente dal film e decidere o meno se schierarsi con la povera mia farrow e dare credito alle orride teorie, oppure convincersi che si tratti solamente di una terribile paranoia pre-parto alimentata da inquietanti coincidenze... un altro "asso"vincente del film si trova proprio nella geniale idea di fare vivere gli eventi nella storia solo e solamente dal punto di vista della protagonista, gettando lo spettatore in una forma di "angoscia confusionale" dalla quale non ci si desta prima della fine (angosciante pure quello). questo è il cinema horror!!!sono questi i film che tengono alto il buon nome del cinema dell'terrore...che non esiste più!!!esistono(ormai)solo le cacate semi-splatter il cui "vangelo" filmico ha solo quattro rigorose regole:1-sangue a flutti,2-teenagers,3-uccisione a raffica di teenagers,4-scena di sesso tra teenagers. si spera che non gli venga in mente,vista l'aria che tira, di girare un remake di rosemary's baby in chiave high-tech giovanilistica...non sopporterei l'idea di vedere la farrow sostituita da una liceale provvista di i-pod e motorino e cassavetes sostituito dal "figo" quaterback della squadra di rugby... e magari, al posto dei signori castevet ci mettano tom cruise e nicole kidman.
Fra gli horror che ho visto credo che solo Shining sia migliore di questo. E' vero, non ho visto molti horror, ma per quelli che ho visto la mia opinione del momento è questa.
Ho letto critiche negative relative all' impossibilità della storia e alla stupidità del personaggio di Mia Farrow, sul fatto che è stata stupida a non accorgersene fin da subito o a tentare a scappare o altre cose.
Vorrei far notare due cose dal mio modestissimo parere, la prima è, e non me ne vogliano gli estimatori de genere, che il 99% si basano su situazioni del genere, dove i personaggi di fronte a situazioni macabre, ambigue, di pericolo, ecc. invece di scappare a gambe levate si buttano a capofitto nei guai e di esempi ne potrei fare un bel po' seppur avendo visto pochi horror e quindi chi ama il genere lo sa meglio di me.
Tutto il genere si basa su questo tipo di forzature, altrimenti non esisterebbe.
C'è da considerare però che alcuni film propongono sangue e situazioni irreali al solo fine di spaventare lo spettatore e film, come questo, che pur non spaventando offrono comunque buoni spunti.
In effetti, la prima mezzora del film è molto noiosa, ma da lì in poi la tensione si alza esponenzialmente, si entra nel personaggio di Rosemary e ci si sente turbati dalle persone che la circondano.
Ottima la parte finale, sia quando per un attimo si crede che Rosemary sia pazza e abbia immaginato tutto, sia nella vera e propria fine.
Un riuscito mix tra thriller e horror in grado di incutere timore come poche altre pellicole. Il merito va soprattutto al regista e alla splendida M. Farrow: il primo lascia continuamente spesato lo spettatore, incapace di decidere cosa sia vero e cosa invece sia frutto della fantasia di Rosemary, e lo tiene costantemente in ansia fino alla fine; la protagonista invece da vita ad un grande personaggio in cui sembra metterci l'anima e mette in ombra il resto del cast (discreto ma lontano dal suo livello). Un classico imperdibile.