Film da vedere sebbene gli eccessi siano troppi e non solo per una situazione limitata me per tutta la durata del film: ben 3 ore!
Alcool, sesso, droga, truffa, corruzione e chi più ne ha più ne metta....
Uno straordinario Leonardo di Caprio!
Film che puó dare fastidio talmente eccessivo ma sicuramente che fa riflettere sulla condizione in cui vengono a trovarsi giovani rampanti senza scrupoli. Lo ritengo un gran film, perfetto in ogni dettaglio e con un Di Caprio sempre più bravo e che inspiegabilmente non è stato premiato con l' Oscar.
Non ce l'ho fatta.
E' iniziato il film e Di Caprio/Jordan Belfort si drogava e scopava, dopo 45 minuti mi sono addormentato mentre Di Caprio/Jordan Belfort si drogava e scopava e mi sono risvegliato dopo
mezz'ora mentre Di Caprio/Jordan Belfort si drogava e scopava. Questo Jordan Belfort è uno che si drogava e scopava. Forse è un film sugli eccessi di certa finanza che "fotte e si fotte" con una vita al limite? Che messaggione!!! E ci volevano tre ore per farcelo capire! Non è che in realtà il film semplicemente stuzzica i soliti punti pruriginosi e al solito ci caschiamo? Di films su sesso, droga e vizi se ne sono fatti tanti.... questo mi sembra del tutto inutile.
Tre lunghissime ore di sesso, droga e quotazioni per un argomento che poteva essere trattato ben più efficacemente. Chiarirei subito che chi va a vedere questo film pensando che sia una specie di denuncia della finanza drogata rischia di trovarsi di fronte a qualcosa di diverso. Due sono i punti: il primo, che i meccanismi finanziari della storia sono iperbolici proprio perchè tecnicamente impossibili, e che un gruppo di persone che li avesse attuati veramente sarebbe stato fermato nel giro di un mese. Scollamento dalla realtà che non è un particolare da poco, visto che la bolla finanziaria degli Anni Novanta è stata terribilmente reale e meriterebbe uno sguardo meno superficiale. Il secondo punto, che non è certo estremizzando fino alla parodia un concetto che gli si dà forza, semmai si fa nascere nello spettatore l'idea che si torvi solo in un film, e che le cose non andassero certo così, quindi che si guardi le parti anatomiche femminili imbottite di cocaina in primo piano e si stupisca. Entrambi i messaggi, uno per difetto e l'altro per eccesso, mi sembrano gravemente sbagliati. E narrare qualcosa di reale con strumenti e spirito irreali penso sia una cattiva scelta. Scorsese qui forse vuol essere amaro, o cinico, ma sconfina nel comico, e, cosa ben più grave, sembra perdere progressivamente il senso del ridicolo, e presentare una storia campata in aria: ancora più incredibile che ci si basi su un'autobiografia. Le continue e reiterate scene di sesso e di droga hanno qualcosa di infantile, di compiaciuto. Il film è troppo lungo, e in più punti non riesce a mantenere la tensione che vorrebbe. I personaggi hanno una sola dimensione, in certi casi sembrano parodie (il banchiere Saurel, lo stesso Donnie in molte scene). Insomma, c'era molta più classe e amara verità nel vecchio Wall Street di Oliver Stone e negli occhi inebetiti di Michael Douglas. Qui salverei l'interpretazione di Di Caprio, impegnatissimo nel tentativo di incassare il suo secondo Oscar, che però in qualche occasione si fa contagiare dal compiacimento del suo regista, e le prime scene, con il vecchio agente di borsa che dà lezioni di iniziazione al giovane protagonista.
da semplice appassionato di cinema e come tanti attratto da questo regista... non ci ho visto lo stile di Scorsese e non mi ha colpito, anzi mi ha deluso e se non fosse stato per il protagonista avrei cambiato canale a meta'film, cose viste e riviste e stracopiate, un frullato di...wall street, paura e delirio a las vegas e un altra decina di film, non è questione di gusti per chi lo vede ma per chi lo ha fatto