Il giudizio singolo e' sempre insindacabile tuttavia ci sono canoni, paletti oggettivi da cui non si puo prescindere.Un film puo non piacere ma bisogna essere obiettivi nel riconoscere pregi oggettivi, indiscutibili. THE BUTLER PUO NON PIACERE MA VIVADDIO come si fa a non riconoscere la bravura assoluta del protagonista, la meravigliosa fotografia e i costumi rispettosi di un arco temporale di 30 anni? Se voglio trovare un piccolo neo . questo sta nell'eccessiva schematizzazione e nella velocissima caratterizzazione dei vari presidenti USA. Ma non si puo dare 3 a questo film. Poi consiglio alal redazione di FILMUP: LE RECENSIONI INFERIORI A 10 RIGHE NON DOVREBBERO ESSERE PUBBLICATE.Per essere tali devono comprendere tutti gli aspetti di un film. Coinvolgente, storico, incredibimente vero, non eccessivamente lungo uando avrebbe potuto dipanarsi in almeno altri 20 minuti vista la insopportabile lungaggine di certi capolavori sopravvalutati come Django del dio Tarantino ( questo potrebbe fare anche Sbirulino che tutti applaudirebbero). Sveglia ragazzi. Crescere.
Film bellissimo, umano e a tratti commovente. Protagonisti superlativi, un film che ripercorre buona parte della storia contemporanea americana moderna, senza mai annoiare. Da vedere e rivedere in dvd.
Nonostante sia piuttosto lungo, il film mi ha coinvolto ed emozionato dal primo all’ultimo minuto; Incredibilmente forte la figura del Maggiordomo, che rimane fedele al suo ruolo per tutti quegli anni, grato di avere un lavoro (seppur pagato meno dei “bianchi”) onesto, forse non di grande considerazione ma che gli permette di far studiare i figli ed offrire loro una vita dignitosa cosciente del fatto che fuori di lì avrebbe rischiato la sua propria vita, contrapposto al figlio che essendo Americano vuole avere gli stessi diritti dei “bianchi” sfidando le (orribili) convenzioni sociali dell’epoca, pagandone le conseguenze sulla propria pelle; bellissimo quando alla fine il Maggiordomo Cecil prende coscienza delle lotte del figlio, si identifica con lui e rinuncia a far parte della famiglia della casa bianca, cosa che lo aveva quasi portato a distruggere la propria.
Ho trovato forse un po’ buonista l’immagine che ne esce dei Presidenti Americani, che tranne forse un paio non li ho mai considerati degli uomini comprensivi, indulgenti ed interessati all’opinione di un maggiordomo, ma piuttosto delle marionette in mano alle lobby potenti delle armi.
Sul fatto che gli USA cambiano ed imparano dai propri errori (come ho letto in alcuni commenti) non ne sono così convinta, visto che dalla guerra in Vietnam ad oggi si sono sempre resi protagonisti di conflitti inutili e sanguinosi (Iraq, Afganistan…) sempre dettati dalla lobby sopra esposta e meri interessi economici.
Per nostra fortuna in Italia non abbiamo vissuto certe tragedie come la segregazione razziale ed il ku klux klan, gli assassinii di Kennedy e King li abbiamo appresi dalla televisione, ma sono purtroppo convinta che la discriminazione esista ancora; Sono oggi frequenti e numerosi gli episodi di razzismo e di discriminazione contro i neri, le cui condizioni per quanto riguarda l'accettazione sociale sono notevolmente migliorate rispetto a tempi più remoti, ma che economicamente continuano a patire maggiore povertà.
A dimostrare quanto l'ideologia razzista abbia fatto presa anche a livello di cultura popolare, basti sapere che il censimento USA obbliga espressamente ogni cittadino a definire la "razza o etnicità" a cui appartiene e fino a pochi anni fa si è avuta la divisione delle sacche di sangue destinate alle trasfusioni, in base alla razza del donatore, operata dalla Croce Rossa statunitense. Ma questo é tutto un altro discorso....