Un cast di amici, qualche volta aiuta, infatti questo nuovo film di Pieraccioni, grazie a loro, un senso di ritrovato orgoglio narrativo, il film, lo emana, Ma no basta a riportare la mente a fasti ormai lontani. Nemmeno citazioni a tali fasti aiuta più di tanto. Non convince fino in fondo, e nemmeno la crisi di mezza età cercando nei giovani un aiuto filosofico salva il risultato. Invece un risultato Giorgio Panariello lo ottiene, bastano poche sue sequenze per chiedermi, quando rifarà un film tutto suo.
Un film che parte benino, e per i primi 20 minuti si concentra sulla situazione di questo uomo di mezza età annoiato dalla solita routine... Siamo nella solita modalità di Pieraccioni e, per chi apprezza la sua comicità, sembra promettere bene... Poi il caos! Ci si discosta totalmente da lui, prendendo in considerazione, in maniera anche odiosa, tutti gli altri personaggi che non divertono assolutamente se non sulla base di battute banali, ma soprattutto che non coinvolgono lo spettatore al 100% per le loro storie inverosimili. E saltando da una situazione all'altra si arriva al finale, ciliegina sulla torta, in cui tutta la sala ha sgranato gli occhi non per lo stupore ma perchè basita dalla cacchiata immensa proposta. No, non ci siamo proprio, soldi spesi malissimo. Ci manca il Buon Pieraccioni della prime pellicole semplici ma che divertivano perchè con dietro una bella morale. Qui, la morale è impossibile trovarla, o forse se ne trovano trecento, ma con zero trasporto comico. Buttato lí tanto per incassare al botteghino. Pessimo.
Devo dire che, pur essendo fiorentina ed apprezzando generalmente Pieraccioni, il film in questione è piuttosto brutto. I personaggi non sono approfonditi (i ragazzi, ad esempio, non rispecchiano affatto la generazone dei giovani di oggi), la storia tirata via (ma lui, a lavorare, non ci va mai?.. Mirabile la battuta dei colleghi quando il protagonista, non presentandosi a lavoro da 3 giorni, si chiedono dove sia finito Arnaldo (alias Pieraccioni).. si potesse sparire così da lavoro nella vita reale senza essere licenziati! Non che i film debbano rispecchiare in tutto e per tutto la vita reale ma... ci sarebbe voluta almeno un po' di voglia nello scrivere la sceneggiatura..). Inoltre, il film affronta temi delicati, come quello del razzismo, in maniera banale e melenza (si poteva anche fare a meno di introdurre tematiche importanti per poi liquidarle con frasi scontate e dal buonismo stucchevole). Per non parlare di un finale assurdo ed improbabile. Insomma, un film scontato, che fa ridere veramente poco, con una storia tirata via e personaggi senza spessore; unica nota positiva, la simpatia di Maurizio Battista e Marco Mazzocca..
Per me, che non avevo mai visto prima un film di Pieraccioni, devo dire che questo film e molto gradevole. Garbato, simpatico… sfiora tempi importanti senza appesantirli.
Ed il finale… una pennellata di poesia e di speranza.