L’applauso del pubblico sui titoli di coda del film di Pif mi ha molto infastidito, perché è solo un applauso vuoto, meritato da chi ha saputo prendere in giro la mafia per 90 minuti rivolgendo l’attenzione del pubblico a quegli eroi di cui spesso l’Italia di oggi si dimentica, ma pur sempre vuoto. Qualcuno si chiederà - Perché? – E’ l’applauso di chi, uscito dal cinema, ritorna a prendere la mafia sul serio, in una vita fatta di omertà.
Intanto il programma scolastico di storia contemporanea si ferma a De Gasperi, ovviamente passando per il Risorgimento, l’Imperialismo, l’Unità d’Italia e le guerre mondiali, come se la storia italiana è solo quella fatta da Mazzini, Cavour, Garibaldi e Mussolini e allora mi chiedo qual è il posto nella storia della gente di oggi? Qualcuno asserisce che la politica attuale è la storia di domani, dovrei quindi accettare che ai miei figli si parli di Ruby e Berlusconi? Di Prodi, Letta e Renzi? O di Grillo? Credo che sia assai offensivo per quegli italiani che hanno sacrificati la propria vita per regalarci una Patria. La scuola d’oggi non può pretendere di formare l’uomo del domani senza aggiornarsi. I giovani d’oggi sconoscono quanto sta accadendo intorno a loro, colpa di una società distrutta, di una scuola impreparata e di famiglie inesistenti. Si parla tanto di andare avanti ma di fatto istruzione, giustizia e politica in Italia sono fermi a parecchi decenni fa e mi chiedo se al governo convenga mantenere questa condizione sociale o se è proprio un tragico deficit. Il problema rimangono comunque i politici d’oggi a cui non sembra importargli molto del nostro Paese, mentre i media ne parlano come se fossero vip.
La scuola cominci a parlare dell’Italia attuale, dei veri esempi, qualcuno ha mai appreso tra i banchi la storia di Boris Giuliano, Piersanti Mattarella, Emanuele Basile, Pio La Torre, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Mario D’Aleo, Rocco Chinnici, Giuseppe Fava, Ninni Cassarà, Rosario Livatino, Libero Grassi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pino Puglisi, Serafino Famà e di molti altri ancora? Questi sono uomini che si sono davvero impegnati per lo Stato, togati, in uniforme, giornalisti, sacerdoti, gente che si è battuta per una Sicilia e per un’Italia libera, uomini che rappresentano idee, uomini il cui volto dilaniato dalla morte è il volto bello di un’Italia che lotta ancora per essere onesta. E quanti nomi nascondono i loro nomi! Mogli, figli, colleghi, tutti martiri di una guerra che nel 2014 si combatte ancora nell’assordante silenzio talvolta interrotto da un applauso, come se qualcuno credesse veramente che “La mafia uccide solo d’estate”.
Non si nasconda ai giovani la tragicità della lotta alla mafia che, seppur fatta di morte, è la via da percorrere per avere un’Italia onesta e degna di rispetto. Il tricolore che spesso si vede sventolare non merita indifferenza, piuttosto, rivolgergli un istante d’attenzione cambierebbe molte cose e l’applauso, un giorno, sarà sincero. Complimenti a Pif!
Un film che mi ha fatto tornare in mente il favoloso mondo di Amelie per la ingenuità di Arturo ma che nello stesso tempo racconta 30 anni di mafia. Molto bello e bravo Pif.