Sceneggiatura che sembra scritta da un semi analfabeta, regia del tutto inesistente, recitazione da telenovela... E si potrebbe continuare, ma mi fermo qui, possa posta bastare a far desistere dalla visione di questa pellicola inutile e irritante per non dire offensiva di fronte agli assassinati dalla mafia. Alcune battute sono davvero insopportabili .
nonostante qualche imprecisione storica,( per es: la cantante Spagna nell'82 non c'era ed è piuttosto improbabile che un bambino palermitano di quegli anni usi l'espressione "Che figata!") comunque irrilevante, il film è bello e rende l'idea su che cosa voglia dire il fenomeno mafioso per la gente siciliana.
Non sapevo cosa aspettarmi dalla visione di questo film, anche perchè non conosco molto bene Pif come personaggio televisivo. Devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. La storia intreccia avvenimenti realmente accaduti nella Palermo degli anni 70-80, anni in cui la mafia iniziò a radicarsi più che mai nel territorio, ad avvenimenti fittizi che riguardano la storia del protagonista Arturo un bambino sveglio e pieno di interesse per ciò che lo circonda, innamorato senza essere corrisposto della sua compagna di classe Flora. Arturo poi avrà da grande il volto del regista Pif. Il film termina negli anni 90 poco dopo la strage di Capaci. E' delicato e commovente, e riesce a mostrare la mafia da una diversa prospettiva, impresa non facile dato i numerosi film esistenti sull'argomento. Il regista è stato molto bravo a dosare momenti comici a momenti drammatici. Sicuramente è un film che rimarrà vivo nella memoria di chi lo vede, lo consiglio a tutti.
Un film carino, forse un po' sopravvalutato dalla critica, ma sicuramente migliore della media dei film italiani degli ultimi vent'anni. Una media, ammettiamolo, piuttosto scarsa.