Midway racconta la storia di un amore sofferente, stretto in un silenzio che nasconde una luce di purezza infinita, angelica e sovrana, una molecola di felicità, talvolta incompresa, che pone dubbi e incertezze, su una verità che ha paura di mostrarsi scegliendo un oblio dissonante, struggente e malinconico. Eppure, si fa strada una febbrile speranza che prova a riunire i sentimenti una dimensione di desiderio e amore. Il melodramma di una realtà mistificante e bidimensionale, che imperversa in una condizione in cui la vita viene deformata da una costante di paura e terrore. Quella che doveva essere una semplice escursione nel bosco, diventa drammaticamente l’esperienza più sofferta e costernata, che segnerà per sempre la vita di un gruppo di amici, inabili nella definizione della propria identità. Una condizione di terrore, che li priva di ogni virtù e li pone faccia a faccia con la paura di perdere la propria esistenza, nel tentativo di fuga dalla selva pericolante e maligna. Immagini e voci filtrate dalle sensazioni convulse, distorte in uno stato di disturbo percettivo, che esaspera ogni attimo fino a quando il suo stato non sarà appagato. Romanzo nero, declinato in un insieme di relazioni sintomatiche ed affettive abbandonate a un fato austero a cui sembrano essere destinati. Un’opera che probabilmente sarà destinata a diventare un cult, per gli appassionati del genere.
Molto bello e ben girato! La storia mi ha appassionato davvero, anche per i suoi risvolti drammatici e gli attori sono stati ottimi ... una rarità ormai nel cinema italiano. Buona la regia ed eccezionali le musiche!