La scelta di Barbara

piatto

(5/10)

Film un po piatto, senza sentimenti come il suicida.

Francesco, 45 anni, Roma (RM).
(25 Maggio 2013)

Saper emozionare e ricordare (da vedere)

(8/10)

Il film ha molti pregi. Non far dimenticare. Per chi quelle esperienze non ha vissuto è bene toccare con mano, cercare solo per un momento di identificarsi con quello che sarebbe potuto succedere a lui, quello che ancor oggi da qualche parte succede. Tenerti sempre in tensione, dilatare i suoni che svolgono una parte importantissima nel creare la tensione, l'attesa che qualcosa non succeda, la paura e la violenza a cui non puoi che sottostare: nessuno ti viene in aiuto. L'aguzzino non trova un po' di umanità nemmeno quando lui stesso è colpito negli affetti più cari. La protagonista dà una rappresentazione della propria tristezza interiore in ogni momento anche quando accenna un blando sorriso ed è superlativa. Un film da non perdere in cui una fotografia splendida anche se deve rappresentare un tempo maitoccato dal sole come non possono essere toccate dalla felicità tutti i protagonisti, non chi deve rubare un amplesso in un bosco o in un albergo, non l'aguzzino, non lo spione non chi vorrebbe amare ma non può farlo sino in fondo in quanto lui stesso è, suo malgrado, la lunga mano che potere costituito.

Raffaele M., 62 anni, Moncalieri (To).
(4 Aprile 2013)