Calvero, anziano grande attore di teatro che ormai i produttori non cercano più, considerato sorpassato e finito, è alcolizzato, geniale e romantico. Un giorno salva la vita ad una giovane ballerina che aveva tentato il suicidio e le infonde a poco a poco la voglia di vivere che aveva perduto. La giovane si innamora di Calvero, ma ha il cuore diviso fra lui ed un giovane pianista incontrato tempo prima e poi perso di vista. Drammaticissimo finale lirico.
Un film meraviglioso, l'ultimo dei sette grandissimi film di Charles Chaplin ed il più struggente. Romantico, sentimentale, dolce, malinconico, triste, allegro, pieno d'amore, di speranza, di malinconico dolore.
Chaplin raggiunge in questo film la vetta del proprio genio; è autore di ogni aspetto di questo film: un'interpretazione sublime nei panni di Calvero, una regia perfetta in ogni minimo dettaglio e tratta da un suo racconto, una musica straordinariamente bella (che gli valse un Oscar, consegnato con un colpevole e vergognoso ritardo di vent'anni), una fotografia in bianco/nero perfetta, coreografie e danze sublimi, una trama profondissima, commovente e poetica. Il grandissimo Chaplin recita, canta, balla, suona il pianoforte ed il violino, con una maestria senza pari in ogni cosa che fa.
Scritto durante un periodo di cupa tristezza, il film traspone metaforicamente su pellicola le vicende private di Chaplin: accusato ingiustamente di cospirazione comunista durante la bufera americana del Maccartismo, il grande attore-regista vide crollare miseramente la propria straordinaria popolarità, fu abbandonato dal mondo del cinema e dello spettacolo, accusato a torto di ogni nefandezza, subì il primo immeritato flop cinematografico con il suo bellissimo film "Monsieur Verdoux", subendo una vera e propria campagna denigratoria, fino ad essere dichiarato "persona non gradita" negli USA ed essere costretto ad emigrare in Europa. Calvero è lui, il grande attore prima osannato e poi dimenticato ed umiliato, il quale decide di abbandonare la maschera di Charlot e di reciatare sotto diverso nome. Charlot si toglie il trucco, cercando di andare avanti dopo un umiliante insuccesso; lo fa aiutato dalla giovane donna che ama (chiaro alter-ego dell'ultima giovane moglie Oona) e degli amici più cari. Alla fine vince, potendo morire dopo un grande, ultimo successo, tornando ad essere applaudito ed acclamato come merita.
Chaplin inserisce in questo film il teatro e la danza, unisce musica diegetica a musica extradiegetica (sempre sublime!), si esibisce in un esilarante duetto musicale con il grande comico Buster Keaton. Si fa circondare da vari suoi famigliari: la moglie Oona (controfigura della bravissima ventenne Claire Bloom), tre dei loro otto bambini (fra cui Geraldine, che parla all'inizio del film), il figlio Sidney (nel ruolo di Nevil), un altro figlio (la guardia nello spettacolo teatrale), il fratellastro (medico e 2° clown). Bellissime sequenze oniriche ed alcune scene esilaranti. Grandioso!!
Il film oltre ad elevarsi a poesia riesce a trasmettere la infinita tristezza e malinconia proria di Chaplin che con un gioco di dualismo tra lui ed il personaggio ci fa partecipi della profondità della sua situazione di artista ed uomo. Mitica (ed unica) la scena con B.K. Come al solito Chaplin fa tutto lui dalle coreogarafie alla musica. Una lezione di cinema e di vita. Apparizione per quasi tutta la famiglia Chaplin. Il film più bello che io abbia mai visto.
Uno dei film più sottovalutati della storia del Cinema, da molti considerato soltanto un drammone sentimentale che scivola quasi sempre nel patetico, è in realtà un opera di sublime poesia, in cui ritornano tutti i temi tipici di Chaplin (l'amore,il sacrificio, il mondo dello spettacolo) utilizzati dal regista per rendere omaggio all'Arte, la cosa più spirituale che esista. Attenzione alla scena finale: è uno dei momenti più belli, struggenti ed emozionanti della storia della Settima Arte.