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Heat - La sfida

Opinioni presenti: 111
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Sfida al margine della vita

(9/10) Voto 9di 10

Mann riesce nell'impresa titanica di far lavorare insieme le due leggende viventi del cinema degli ultimi 30 anni, vale a dire Al Pacino e Robert De Niro; e quel che è più importante, senza scadere nella banalità, nella ripetizione, senza "farsi prendere troppo la mano". Perché "Heat" non è solo un film d'azione: l'azione c'è, ma si consuma in un vortice di sentimenti repressi, di psicologie fragili, di animi da svelare. I due protagonisti, il tenente Vince Hanna della polizia (Pacino), e il criminale Neil McCauley (De Niro) sono lo specchio della stessa fragilità, in un'esperienza comune di solitudine profonda, che va sfogata all'esterno. In questo senso la violenza che è parte del linguaggio e delle azioni dei protagonisti, in modo preminente in Neil, è sintomo di qualcosa che non va, che dovrebbe esserci ma non c'è. Uno dalla parte della giustizia, un altro rapinatore, uno con un matrimonio che va in pezzi, un altro con la speranza di un amore che nasce, pur se nel pericolo e nella menzogna. Specchio di una sola anima, che si cerca e si sfida, appunto. Gli ingredienti per un buon film poliziesco ci sono tutti, ma è proprio il valore immenso dato alla personalità dei due protagonisti, strepitosi entrambi, che fa di "Heat" una sinfonia bellissima e potente che grida la solitudine in mezzo al caos, alla violenza, ai morti. Strepitosa la scena della sparatoria, l'azione non si perde mai, i fili della trama sono tesi come acciaio. Si passa da un abisso di violenza ad un picco di profondo calore umano, inaspettato (stupenda su tutte la scena in cui Vincent abbraccia la donna nera accorsa sul luogo del delitto della figlia). Come finisce la sfida tra il poliziotto e il criminale? Piuttosto scontato il finale (poteva accadere qualcosa di diverso?), ma il ritmo non è mai sotto il livello di guardia; e non si riesce davvero a scegliere chi dei due debba soccombere, perché sembra enormemente ingiusto e immeritato che uno dei due bellissimi personaggi debba cedere. E anche nella morte, la solitudine incombe e permea l'animo, lo straccia; solo una stretta di mano può ricucire i fili dell'esperienza, del dolore, del destino comune, della vita. Non è retorica, è umanità, è umiltà e stima che si fondono con la necessaria spietatezza dei ruoli che ognuno dei recita: significativa la "scena madre" del film, l'unica, peraltro, in cui i due si incontrano e si parlano: pochi minuti di dialogo che rivelano un universo nascosto, un intento comune: non arrendersi, anche a costo di annientarsi l'un l'altro. E, come già detto, i fili della tragedia vengono riallacciati dall'ultimo, bellissimo, gesto della stretta di mano, che, in fondo, è il riassunto della visione pessimistica dell'intero film, di solitudine eterna, ma non priva di speranza, seppur flebile e difficile da trovare.



Alioth, 17 anni, .................




Grande!

(9/10) Voto 9di 10

Film davvero ben diretto e sceneggiato che nonostante la sua lunghezza non annoia mai, ma al contrario tiene sempre incollato lo sguardo dello spettatore alla tv, fino alla fine del film, ovvero della cosiddetta sfida; il tutto condito dall ottima performance di 2 attori quali Al Pacino e Robert De Niro che danno il massimo di loro stessi, rendendo la pellicola ancora più coinvolgente e superba! Flm da vedere assolutamente



M4rc0lyn, 21 anni, Alghero.




D'accordo con te,Cavaliere

(9/10) Voto 9di 10

Lo scontro di titani è effetivamente uno dei migliori polizieschi di sempre,come del resto Mann puo annoverarsi tra i migliori registi degli ultimi vent'anni.Grandioso il cast di stelle(Pacino, DeNiro, Voight per primi).Ottima colonna sonora,fotografia "buia" ed efficace,uno scontro a fuoco che non si dimentica e due avversari di pari valore che si incontrano,si apprezzano e si scontrano in un duello finale molto intenso.Cavaliere ha fatto notare come Mann abbia girato il prequel del Silenzio degli innocenti, Manhunter...ottima scelta.



Carl, 37 anni, Arezzo (AR).




UN OTTIMO CAPOLAVORO

(10/10) Voto 10di 10

Questo film l'ho rivisto per l'ennesima volta su rete quattro la Domenica del 28 Ottobre.Michael Mann (regista già noto per L'ultimo dei Mohicani ed il recente Insider-Dietro la verità) non trascura niente.Mette in campo due figure contrapposte (il boss rapinatore De Niro ed il tenente Al Pacino).Uno fà una vita senza moglie, studia in tutti i modi come fare i colpi, l'altro dà la caccia alla preda, e studia tutti i modi per coglierla di sorpresa. La vita stessa di quest'uomo è un disastro: trascura la famiglia per dare il massimo del proprio lavoro.Al Pacino e De Niro, che tra l'altro sono i due miei attori preferiti, reggono molto bene tutto il film, con le loro interpretazioni: memorabile la scena al ristorante, dove per la prima volta si trovano a recitare fianco a fianco. GRANDISSIMI! Il film è ben sopportato da un ottimo montaggio e riece nel coinvolgere lo spettatore di fronte ad un thriller, che non si avvale di americanate, ma è il cast che fà grande il film, compresa la mano del regista.A parte la scena al ristorante, da sottolineare la lunga sparatoria verso la fine del film dove uno della banda( Val Kilmer) viene ferito!Consiglio a tutti i giovani, e adulti di vederlo ed apprezzare questo capolavoro. Michael Mann lo ritengo un grandissimo regista, uno dei pochi che è riuscito a costruire un giallo senza l'uso di eccessive americanate ed effetti speciali. Il regista si preoccupa di più nella trama, di renderla intrigante, viva, e sempre i due attori principali al centro dell'attenzione senza cadenze di tono.Anche gli attori secondari, tipo un altro grande, Jhon Wight ha fatto un ottima presenza, come Val Kilmer ed Ashley Judd, che debuttò in questo capolavoro.



Diego, 25 anni, Arino di Dolo.




uno dei migliori film d'azione

(8/10) Voto 8di 10

un film molto bello, con due attori protagonisti di alto livello; la storia non si sofferma solo sulla sfida che si crea tra il poliziotto e il criminale, ma parla anche della loro vita e dei loro problemi (es. al pacino che è in crisi con la moglie, la quale non riesce a sopportare il suo mestiere; robert de niro si innamora di una ragazza e cerca di scappare con lei, ma è costretto a lasciarla proprio alla fine e val kilmer, che viene ripudiato dalla moglie per problemi economici, si mette in salvo cambiando identità); la scena finale è sensazionale e secondo me bisogna ricordare anche il dialogo al ristorante tra al pacino e robert de niro; un film da vedere



Waffy, 20 anni, Bari.





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