Non m è piaciuto.è particolare è vero ma...secondo me è proprio brutto,non sono riuscito a finirlo..forse per appassionati,non per chi vuole vedere un filmetto tranquillo per passare la serata."Io i numeri li vedo e li sento..il 77 è un uomo coi baffi,il 15 sa di fragola" ..ma vaff**!!
Narrazione della vita di S., paziente del grande neuropsicologo Lurija. E' un viaggio nella memoria. Per chi, come me, applica le metodologie descritte dal protagonista, è un ritrovarsi a casa. Sinceramente, il film piace solo se sai di vedere un prodotto diverso dal solito scontato. Intimissima, la narrazione esplode in passaggi talmente veloci da essere, comunque, comprensibili con altrettanta celerità. Non è un film per tutti, certo. Ma, nell'ottica dell'analisi profonda della mente umana, è un argomento che deve interessare tutti. A questa pellicola di Rosa è pure allegato un libretto contenente interessantissime interviste, fra cui una saliente al mnemonista Gianni Golfera. Un invito a vedere l'opera. Perchè, sinceramente, di questo si tratta.
L'ho visto due volte, una delle quali quando l'ho fatta proiettare per il cineforum della mia scuola.
E' piaciuto al 30% della gente, ma è comprensibile: è un labirinto nella sua semplicità e nella sua profondità.
Ottime le interpretazioni di Sandro Lombardi e Sonia Bergamaschi.
Lo consiglio, se riuscite a trovarlo da qualche parte.
Vedi se c'è una mappa per la mente della nostra bianca camera? Questo succede in questa parte della vista o a quella che vuole vedere? Il realismo del mnemonista è il passato nel futuro. Parlare il futuro all'oggetto all'intorno della sua veste; libri studiati dove l'uomo cerca di cancellare la sua vista, un' Anna dei miracoli che deve nascere. Lo scarafaggio invisibile, il buco che un giorno comparirà nel muro della mente dello scarafaggio per essere descritto dall'inizio la vita. I giochi che facevano o faceva, storie che vogliomno sommergerci, vedere ogni cosa perchè non lo vediamo, dobbiamo spostarlo per vedere il mondo, girare il mondo con una chiave che sembra una matita che non gira attorno al foglio, che si confonde con uova che non sono tonde perchè sono analizzate dalle, non piene, ma vuote, stanche di essere piene, in cerca di specchi che si dividono, non si vedono le luce dei fenomeni che si toccano, muovono i movimenti con segni incomprensibili, menti, con gesti, origine del colore della vista che cerca di parlare come le nuvole anticipate, passati nati da madri trentenni, bianchi appigli dove non si può scavare ma soltanto mettersi le mani nel suono e aspettare la scoperta del buio. La memoria che non abbiamo veramente la storia che vera vorrebbe essere nella vasca che si ferma nell'atteggio. Rosa stupendo.