Non è un film... nemmeno un film sperimentale...
è una roba buttata lì per far passare un messaggio morale...
cinico, cattivo, esagerato (ma neanche troppo).
Ma rimane un non-film.. inguardabile se ami le storie, le trame e le sceneggiature ben fatte.
Un esercizio di comunicazione misto a filosofia. Niente di più.
Sicuramente può essere classificato come uno dei peggior film dell'anno, trama praticamente assente, idea che lascia il tempo che trova, fantasia pari a zero, narrazione che arriva al nulla, pathos inesistente, attori che evidentemente non hanno capito che questo non è un film di livello ma un mix filosofico-narrativo che trascende l'idea dell'autore nel grottesco e nell'anonimato. Detto questo può piacere solo ad una ragazzina amante di Twilight, visto che l'attore protagonista Robert Pattinson perde 5 min del film in un controllo approfondito della sua prostata. Commento finale: Difficile definirlo un film
Cosmopolis vede il miliardario Erik interpretato dal vampiro Robert pattison.
Un viaggio in limousine,x attraversare la città in preda hai disordini, la visita del presidente, l'insorge della popolazione per la crisi crescente.
La limo bianca compie un viaggio divenendo lorda sporca rotta, sino a un parcheggio nei quartieri poveri, un viaggio dove un uomo ricco non sente nulla cerca contatti, anche solo sessuali, cerca il dolore perche sono emozioni che lui non prova non sente.
nel viaggio cerca una costruzione del miticizza o tenta di miticizzare la morte del cantante che guarda caso muore per un cuore malato, mentre lui Erik il cuore non lo ha.
L'economia riduce tutto a numeri sempre più frazionati e questi mostri della finanza viaggiano nella realtà senza vederla come immagini di uomini e donne che si affacciano alla limo e gli specchietti diventano schermi che trasmettono la vita reale ma non comprensibile dagli dei della finanza che comprendono solo i numeri se stanti.
Pattinson uccide la guardia eliminando cosi il super io portandolo a confronto dell' ego finale interpretato da Giamatti ma i due non si capiranno mai non si conosco. questo è comspolis un film difficile vicino al teatro di pinter all teatro dell assurdo forse uno dei migliori film mai visti
All’inizio davo credito a questo film, che allo spettatore chiede molto: ambiente ristretto (la limousine) dialoghi serrati e a volte indecifrabili; avevo deciso di ascoltare, come il protagonista, tutte le informazioni che gli vengono date, sguardi critici sulla nostra società in trasformazione decadente. Purtroppo questo impianto, faticoso da seguire, non ha una svolta nel finale; anzi a 3/4 del film, si arena in una serie di monologhi in cui non solo non si fornisce alcuna tesi a tutte le riflessioni durate più di un ora, ma si aggiunge una ancor più indecifrabile confusione. Non è vero infine, come sostiene la critica, che nel film ci sono tutte queste metafore; non si vedono, non emergono, il tutto finisce per essere un pappone indigeribile. Non l’ho mai detto: il mio consiglio è non guardatelo.