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Margin Call

Opinioni presenti: 22
Media Voto: Media Voto: 8 (8/10)

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Ottimo film!

(9/10) Voto 9di 10

Non serve essere esperti di finanza (io non lo sono) per comprendere quanto questo film sia ben fatto e straordinariamente recitato! Ci sono momenti, nello svolgimento della sceneggiatura, dove anche lo spettatore piu' inesperto si rende conto di cosa stia avvendendo. E' un film che palesa senza mezzi termini cosa avviene in quelle stanze e come si prendono le decisioni! Chi (e come) resta a bordo, e chi viene buttato a mare! Bellissimo il "discorsetto" che fa il boss a Sam durante il pranzo al risorante, verso il finale. Che dire di Kevin Spacey ? Il solito Kevin! Impeccabile e assolutamente esaltante! Grandioso! E Stupendi anche tutti gli altri! Non mi sono annoiato nemmeno per un secondo!



Pier, 45 anni, Senigallia (AN).




Miglior film sulla finanza moderna

(10/10) Voto 10di 10

Realistico, tecnico il giusto, per nulla romanzato o sentimentalista, poche concessioni al moralismo. Se conoscete un po' questo mondo, troverete questo film il riferimento assoluto per il genere. Alcuni si sono lamentati della mancanza di ritmo, ma appunto... non è il solito filmetto di Hollywood, con i buoni, i cattivi, e quelle parti della sceneggiatura messe lì per aiutare a far capire le cose pure a chi non sta dietro al film... Fantastico Jeremy Irons! Un CEO carismatico, ammirato e temuto per il suo acume; uno a cui è meglio non tentare di edulcorare la verità perché "qui non c'è nessuno intelligente abbastanza....manco il rocket scientist". A confronto il CEO di Shia Lebouf in Wall Street 2, fa quasi ridere con il suo atteggiamento paterno...



Giuseppe, 37 anni, Bologna (BO).




Mah...

(6/10) Voto 6di 10

Interpretazione eccezionale, ma il film è adatto a chi abbia un minimo di competenza nell'ambito della finanza\economia. Nonostante siano chiari gli avvenimenti, il gergo è sempre molto tecnico. La lentezza inoltre è carattere dominante del film!



Luca, 26 anni, Palermo.




il migliore nel suo genere

(8/10) Voto 8di 10

Affascinato dal genere ho visto diversi film sul tema. Questo mi sembra il migliore, quello che va più alla sostanza senza l'ausilio di "effetti speciali" nella recitazione e negli eventi. Prico di inutili smargiassate, nemmeno "eccessivamente" drammatico rispetto alle conseguenze delle scelte scellerate dei manager da miliardi di dollari che conducono la banca d'affari. Il vero dramma più ancora che nel crack prossimo a venire risiede nello squallore dei personaggi, nelle loro vite in cui un cane affettivamente vale più di un figlio e di una moglie. E' resa molto bene l'idea del "sistema" che stritola i protagonisti come le loro prede, privati di ogni qualità umana (anche se qualcuno cerca invano una appiglio etico per le proprie azioni) che vada oltre il profitto fatto sulla pelle degli altri. Il più bravo è il più spietato, ma al contrario di Gordon Gekko qui i più ricchi scialacquano il proprio denaro (evidentemente privo di valore) senza nemmeno goderne,in fretta e con disgusto quasi fosse un peso, ammirati da chi aspira a diventare come loro. Un nonsense collettivo calato nel contesto di una razionalità stupida. Tanto stupida che l'inizio della possibile bancarotta, prevedibilissima ma rimossa ad libitum, viene "scoperta" come imminente al risveglio da una notte da incubo, da questi geni del gioco delle tre carte. Alla fine, nella memoria dello spettatore, si salva solo il cane.



valerio, 48 anni, roma.




Quello che tutto vogliono - finché non lo si ottiene

(10/10) Voto 10di 10

Questo film racconta con mezzi tecnicismi finanziari ciò che è. Come in molti ricordano, il momento del cutting off con i boss costretti ad abbandonare la nave con gli scatoloni è roba cruda e vera; i colleghi che sfruttano la loro angoscia di perdere il posto per concedere buone parole agli sfortunati è altra cosa, imbarazzante, ma vera. Premetto che il film l'ho visto in lingua sub ita e la recitazione è "da urlo"! Il summit nelle "segrete aziendali" è fatto benissimo! Per me tutti possono guardare questo film e capirne trama e "trucchi", solo che, per seguirlo, si deve essere affascinati da questo mondo della finanza che i più ammirano per i soldi che paventa piuttosto che per ciò che in realtà offre, cioè: competizione da robot, sangue freddo, furbizia, coraggio e, per chi è idoneo, servilismo.



Fabio, 28 anni, Milano (MI).





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