Dal film d’animazione (Persepolis) a una tecnica mista in cui compare l’action-live ma anche qualche fondale e diverse scene tipo fumetto. Qua e là spuntano brani di genere onirico o fiabesco con invenzioni surrealiste alla francese e qualche lungaggine come lo spazio eccessivo dato all’angelo della morte, piumato, nero nel viso e bianco nel sorriso. Numerose le alternanze di tempi che vanno dal ricordo alla pre-visione del futuro, ma senza dubbio è l’immaginazione che la fa da padrona. Ci sono poi sequenze in cui i corpi degli attori in carne ed ossa si muovono proprio come cartoni animati e una cosa è certa: Marianne Satrapi e Vincente Paronnaud non mancano di talento, anche se la prova precedente risultava più organica e nuova. Si colgono anche nel film delle tematiche sotterranee (ma non troppo): la malinconia dell’esule che nessuna immaginazione può cancellare, la consapevolezza di non poter in tempi brevi esercitare in patria la propria arte in libertà, la certezza nichilista che la vita è niente e che valori e gioie celano solo la ricerca della morte. La storia ricade anche nella categoria dell’amour-fou e in essa l’amore per l’arte e la bellezza si identificano con quello per una donna che non si è avuta e che rimane come altissimo rimpianto. A vivere tale sentimento rimasto segreto nella sua vita, è Nasser Alì, un virtuoso musicista di violino che né a scuola né in famiglia è mai stato il primo, finché non diventa famoso fuori della sua patria. Tale svolta nella carriera è però dovuta alla capacità di suonare finalmente col cuore dopo l’abbandono da parte della sua innamorata. Quando la moglie non amata, in una scena isterica, fa a pezzi lo strumento, Alì decide di finire la propria esistenza lasciandosi morire di consunzione in otto giorni, poiché la sua arte è ormai persa irrimediabilmente insieme a quella giovane andata sposa ad altri. Né alcun “pollo alle prugne” può ridargli il gusto e il piacere di vivere, poiché lui è avvolto in un paradiso privato fatto di ricordi e di passato, senza più presente. Sfilano nei siparietti con cui sono scanditi gli otto giorni di tempo per morire tutte le persone e i momenti chiave della vita di Alì insieme ad episodi significativi della sua infanzia. In quanto agli attori il cast del film si avvale di una nutrita presenza femminile portatrice perlopiù di valori sentimentali, mentre i maschi rappresentano l’eccesso di razionalità o l’armonia che può attingersi con quest’ultima se il cuore è libero di scegliere. Spiccano tra le interpreti Isabella Rossellini nel ruolo della madre del protagonista, guardiana della tradizione, e Golshifteh Farahani, una purissima bellezza orientale nel ruolo dell’amore assoluto. Bravissimo, giustamente stralunato e triste, con lampi di humour vitali e politicamente scorretti Mathieu Amalric, che è uomo di cinema a tutto tondo, regista oltre che attore nonché grande amico della Satrapi.
Una bellissima favola che è stata giustamente accostata a "Il favoloso mondo di Amelie", anche se rispetto a quest'ultimo non c'è la stessa levità, qui siamo in presenza di una storia molto più triste di vite che non vengono vissute come vorrebbero i protagonisti e di amori costretti ad essere lasciati (per la bellissima "Iran" ed il nome è molto evocativo....). Nonostante la tristezza di fondo, però, il film è godibilissimo e non mancano le risate e i personaggi fantastici (come l'angelo della morte) che strappano il sorriso (o il piccolo cartone in stile "Persepolis").
Assolutamente da vedere!!!
Un film poetico e straziante, condito da un ottimo cast di attori azzeccatisssimi, una trama che non annoia poiché ricca di flashback e fast forward che, piano piano, cuciono l'abito e la vita del protagonista.
Un montaggio ed una fotografia sublimi, trasposizione di un vecchio fumetto, a volte è difficile capire dove finisce l'animazione e dove nasce la messa in scena reale.
Ottime anche certe inquadrature minuziose che rendono veramente superiori certe scene, adoro le riprese dalle ginocchia in giù di certi incontri e i primissimi piani alla Sergio leone.
È un film che definirei melodico, fiabesco e romantico nel suo insieme. Un 10 meritato.